Addio Grecchia

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Quante volte mi sono fermato a Grecchia a scattare delle foto, che fossi in bici o in auto, fermarmi a Grecchia a guardare l’immensa bellezza della mia montagna era un sollievo per l’anima.

Da oggi non sarà più la stessa cosa.
Da oggi non so se mi fermerò ancora.
Della più antica Chiesa del Belvedere non rimane più niente.
Grecchia non c’è più.
Anche il vecchio campanile oggi se ne è andato, collassato su stesso, piegato dalla solitudine e dalla vecchiaia, dall’incuria e da una crisi che molto probabilmente non avrà fine.
Il campanile di Grecchia era un simbolo di tutto il Corno alle Scale, era il saluto di quando si arrivava da Gaggio, era l’arrivederci quando si andava via.
Guardava Lizzano, Vidiciatico, Monte Acuto, Castelluccio, svettava tra i pochi alberi alle sue spalle, rimasto solo sulla vecchia frana che si era portata via la Chiesa.
Sono sempre di più le chiese simbolo che se ne stanno andando, chiuse, diroccate, crollate.
La crisi della Chiesa non è solo spirituale, è soprattutto una crisi numerica, economica, di impiego.
Non c’è più chi lavora per questi luoghi.
La Chiesa sta collassando su stessa come il campanile di Grecchia, chiusa nei suoi bigottismi e nelle sue regole suicide.
Tutta la montagna sta piangendo per la fine di Grecchia, tutta la montagna ha perso uno dei suoi riferimenti più belli e importanti.
Ciao Grecchia.
Foto di Enrico Pasini