SANITA’ – FIALS: No tagli alla Sanità, Tasse alle stelle

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La regione Emilia-Romagna ha deciso di aumentare ulteriormente le tasse. Decisione che non ha trovato il parere favorevole dei cittadini, alle prese con costi crescenti da sostenere e stipendi, decisamente, non adeguati. Un tema trasversale che interessa eccome anche l’ambito sanitario.
Più tasse per i cittadini, interviene l’Assessore
Massimo Fabi, Assessore regionale alla sanità, interpellato sul tema ha dichiarato quanto segue: “Più che di stangata, parlerei di senso di responsabilità di una Regione che non vuole abbassare il livello di finanziamento al nostro servizio sanitario regionale. Nonostante il fatto che dal Governo non arrivino le risorse necessarie e sufficienti a mantenere uno standard di servizio che è il più elevato di tutt’Italia. Questo ce lo dicono i dati e gli indicatori utilizzati per valutare le singole regioni italiane. Non vogliamo diminuire nemmeno di un operatore i nostri servizi assistenziali. Ed è per questo che chiediamo ai cittadini emiliano-romagnoli un sacrificio proporzionato al proprio livello di reddito”.
Fials ER prende posizione
La Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità emiliano-romagnola è intervenuta in difesa dei lavoratori. Così il Segretario Sepe sull’argomento: “Si chiedono sacrifici ai cittadini quando è stata l’Amministrazione comunale precedente a creare debiti. Ben 200 milioni di euro di rosso. In Italia aumenta tutto tranne gli stipendi dei lavoratori che, adesso, saranno costretti a far fronte a nuovi sacrifici”.
Secondo Sepe, in Emilia-Romagna ci sono pratiche a maggior rischio di inappropriatezza programmatoria in ambito ospedaliero:
non disperdere le casistiche chirurgiche in un numero troppo elevato di strutture ospedaliere. La loro distribuzione deve tenere conto del rapporto volume/esiti.
Non fare programmi di edilizia sanitaria che non tengano conto degli standard del Decreto Ministeriale 70 del 2015. Una volta avviati, questi programmi condizionano la rete ospedaliera per decenni.
Non mantenere negli ospedali aree critiche sottodimensionate in termini di posti letto. Quando sottodimensionate, le aree critiche hanno un elevato consumo di risorse umane non giustificato dai volumi di attività.
Non mantenere in funzione piccoli ospedali per acuti che non siano giustificati da una vera eccessiva distanza dall’ospedale con Ps più vicino. I piccoli ospedali sono per loro natura a rischio di insicurezza per la difficoltà di garantire loro sufficienti risorse e adeguata casistica.
Non mantenere in funzione i Pronto Soccorso con uno scarso numero di accessi, a meno che non siano effettivamente giustificati da motivi di accessibilità degli altri. I Pronto Soccorso hanno notevoli difficoltà di reclutamento del personale specialista e sono una risorsa di sistema delicatissima.
La Fials Emilia-Romagna, quindi, ritiene che vada trovato un terreno di impegno comune tra le istituzioni per recuperare risorse laddove siano mal utilizzate. Per poter uscire dall’inconcludente dibattito sul finanziamento, che aumenta in assoluto ma diminuisce come percentuale sul PIL. Per aprire il SSR a innovazioni ormai urgenti, combattendo gli sprechi e utilizzandoli come opportunità.
Ufficio Stampa Fials Emilia-Romagna