DISSERVIZI PUBBLICI
Venerdì 7 febbraio ore 10, decido di recarmi in Fiera per vedere arte fiera. Controllo in internet ed imparo che la linea 28 che si ferma in Via Ugo Bassi, abito in Via Nosadella, porta proprio alla Fiera. Mi reco in Via Ugo Bassi e a detta fermato NON vi è alcun cartello esplicativo. Capisco che, causa i lavori per il tram elettrico, non circolino autobus né qui né in Via Indipendenza e neppure chissà dove. Mi reco all’incrocio di Via delle Lame dove vi è il centro per abbonamenti ed informazioni Tper . La impiegata ad uno sportello mi dice che non ne sa nulla, ma di mettermi in coda che vi sono altre persone in attesa che quando verrà il mio turno mi dirà che non ne sa nulla. A questo punto, vista la solerzia istituzionale a NON dare informazioni via internet e neppure a mettere cartelli adeguati alle fermate dei bus per non parlare di istruire il personale, ho telefonato alla moglie che con l’auto mi ha portato in fiera accordandoci che quando avrei finito la mia visita, previa telefonata, mi sarebbe venuta a prendere. A questo punto, visto che all’ingresso della fiera vi è una fermata di autobus, qualche ingenuo avrebbe potuto pensare che sarebbe stato più “ecologico” prendere un mezzo pubblico per ritornare a casa. Ma, dati gli antecedenti, chi mi garantisce che tale autobus non termini la sua corsa a Borgo Panigale, a Corticella o in altro sito ove NON vi sia collegamento con il centro di Bologna causa lavori per il tram elettrico ? Per fortuna che abbiamo un’automobile ed anche una moglie disposta a fare da autista. Alcuni anni fa fu fatta un’intervista ad alcune migliaia di turisti stranieri chiedendo loro quali disfunzioni avessero notato in Italia. Le voci più preoccupanti erano : Strade in pessimo stato con buche pericolose, Servizi pubblici inaffidabili, Strutture storiche e museali in stato di semi abbandono ed altro ancora. Limitiamoci ai servizi pubblici inaffidabili. Per ben TRE volte nella tratta Bologna-Porretta della ferrovia Porrettana siamo stati abbandonati, causa blocco del treno, sia a Vergato che a Riola. Il tutto SENZA alcuna informazione di un possibile ripartenza o di un trasporto sostitutivo. Silenzio totale. Forse le ferrovie sono eredi dei trasporti di poveri sventurati ad Auschwitz cui non veniva certamente detto come andasse a finire. Certi aspetti culturali sono duri a morire. Ergo ? Grazie ad amici a Lizzano in Belvedere siamo riusciti, alcune ore dopo, a ritornare a casa. Ne consegue che NON utilizzeremo più il trasporto ferroviario su detta linea, non è che in altri posti si viaggi sul velluto, anche nell’alta velocità, assieme, ovvero mia moglie ed io. Uno di noi due, se l’altro prende il treno, deve restare a disposizione, cellulare acceso, per accorrere con l’auto a togliere il coniuge dai pasticci. Quindi ? Nel 99% dei casi viaggiamo in auto che, sino ad ora, non ci ha lasciato a piedi neppure una volta. Vi è poi da mettere nel conteggio che, spesso, vengono con noi i due nipoti 6 e 9 anni destinazione Alto Appennino Bolognese. Se il convoglio ti pianta in asso, di sera, a Vergato con i due nipoti e le loro cose, libri, giochi ed altro, cosa fai ? Meglio andare sul sicuro : l’auto ! Adesso si capisce perché la SS 64 Porrettana nelle ore di ufficio e scuola e ritorno è sempre intasatissima di auto ! E’ tutta gente che DEVE andare a lavorare o a studiare o, anche, per recarsi a Bologna per visite mediche e cure che l’Ospedale di Porretta non può fornire per carenza di personale. Lo sanno tutti che il personale ospedaliero costa e non ci sono appalti milionari e, di conseguenza, meglio investire i soldi dei contribuenti in : Civis, People Mover, Seggiovie ed altro. Parafrasando una battuta di un film :” E’ la democrazia, cari miei “: Così ce la raccontano.
P.S. Non è che, poi, in Fiera le cose viaggino proprio lisce. Se non hai fatto il biglietto via informatica devi aspettare mezzogiorno che aprano le casse ad uso delle plebi che, con lunga fila, tu possa avere il tuo biglietto. In Altissimo Loco non sanno ancora che da circa 65 anni esistono macchine che introducendo moneta o carta di credito ti erogano il biglietto. Sarebbe stato sufficiente posizionare 3 o 4 di tali avveniristici oggetti per fare un servizio alla cittadinanza ed agli ospiti. Troppo impegnativo ?