Opera di Miriam Del Seppia
Colle Ameno, il borgo edificato a Pontecchio dall’illuminista Filippo Ghisilieri, apre
una finestra sull’arte contemporanea: domani, 1 febbraio, inaugura la mostra collettiva Il grande parlamento degli istinti.
Inserita nel programma di Art City Bologna, la rassegna di mostre, eventi e iniziative promossa da Comune di Bologna e Bologna Fiere in occasione di Arte Fiera, la mostra sarà visitabile fino all’8 marzo trasformando un luogo da sempre legato all’arte come Colle Ameno (centro fin dal ‘700 di numerose attività artistiche e oggi sede di botteghe artigiane e atelier assegnati ad artisti e artigiani locali), in un palcoscenico di riflessione sul rapporto tra arte, ritualità e istinto.
IL PROGETTO
Promossa dal Comune di Sasso Marconi e curata da Iside Calcagnile di “Spazio relativo” e Moe Yoshida Veggetti di “Studio Yoshida” (due degli atelier presenti a Colle Ameno), la mostra prende spunto dalle teorie sull’aggressività dell’etologo Konrad Lorenz per esplorare il tema della ritualità, ricercandone le manifestazioni nell’arte contemporanea e nel bisogno umano di costruire una dimensione simbolica. Il percorso espositivo, allestito nelle sale di Villa Davia, presenta le opere di un eterogeneo gruppo di artisti che con sensibilità, visioni e linguaggi diversi, offrono la loro personale interpretazione del “rituale”, dando vita a un parlamento degli istinti in cui l’arte diventa strumento di dialogo tra ordine e caos, tra forma e divenire.
GLI ARTISTI
Simone Carraro, Jacopo Cenni, Fabio De Meo, Miriam Del Seppia, Nicola Di Croce e Marta
Magini, Federico Marinelli, Mattia Pajè, Sebastiano Pallavisini, Cristiano Zanini, Luca Veggetti e Paolo Aralla con Alice Raffaelli
OPENING
Sabato 1 Febbraio, h 16.30 – Villa Davia
Il pomeriggio si apre con i saluti istituzionali (interverrà il sindaco Roberto Parmeggiani) e
un’introduzione a cura delle curatrici della mostra, Iside Calcagnile e Moe Yoshida.
Seguono tre performance site-specific in altrettanti spazi del borgo, per approfondire la ricerca sulla corporeità e la memoria sonora del rito: Rappresentazione di Luca Veggetti, Paolo Aralla e Alice Raffaelli (un’indagine sulla memoria sonora e la voce come elemento rituale – h 16.45, Villa Davia); Glare di Jacopo Cenni, dove la luce è l’elemento sui cui si gioca il conflitto tra dominio umano e ricerca della verità (h 17.30, Salone delle Decorazioni) e Richiamo (se fosse nel silenzio che i merli si parlano), performance/concerto di Nicola Di Croce e Marta Magini (h 18.15, Oratorio di Sant’ Antonio).
Alle h 19: taglio del nastro e brindisi conclusivo a Villa Davia
ORARI DI APERTURA
• Sabato 1 Febbraio h 16.30-21 | Domenica 2 Febbraio h 10-19
• Giovedì 6 e venerdì 7 Febbraio h 15-19
• Sabato 8 Febbraio (Notte Bianca dell’Arte) h 10-24 | Domenica 9 Febbraio h 10-18
• Gli altri giorni, apertura su appuntamento scrivendo a info.spaziorelativo@gmail.com o
contattando il n 339 2747826 – Ingresso libero
GLI EVENTI COLLATERALI
Alla mostra sono abbinati incontri, momenti di approfondimento e laboratori, programmati a febbraio.
La conferenza Il rituale nell’opera di Pier Paolo Pasolini, con Roberto Chiesi (critico
cinematografico e responsabile Centro Studi-Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna) e
Stefano Casi (Direttore artistico Teatri di Vita), offrirà una riflessione sul rituale nel linguaggio del cinema e del teatro, mentre dalla collaborazione tra Teatrino Giullare, Frelen e i filosofi Gianmaria Beccari, Prisca Amoroso e Gianluca De Fazio prenderà forma un’esperienza multidisciplinare: una visita guidata interattiva dal titolo Esplorazioni, sensi e voci nel grande parlamento degli istinti.
I laboratori esperienziali condotti da Moe Yoshida e Iside Calcagnile indagheranno la relazione tra segno e voce, mentre il workshop di Bocca in Bocca, di Nina Baietta, stimolerà pratiche di improvvisazione e modulazione sonora capaci di mettere in discussione i confini tra linguaggio, suono e canto.