Come anticipato nel report sul 1° anno di Bologna Città 30, nel 2024 c’è stato un grande incremento di viaggi sul SFM (Servizio Ferroviario Metropolitano), rispetto al 2023, su tutto il territorio metropolitano e in particolare a Bologna città.
L’intero sistema fa registrare a livello metropolitano un +17% di viaggi (da 30 a 35,2 milioni, considerando i passeggeri sia saliti che discesi), nell’anno in cui è stato attuato il nuovo accordo fra Regione, Città metropolitana e Comune di Bologna in collaborazione col gestore Trenitalia Tper ed è stata attivata la prima linea passante SFM1.
La crescita di viaggi raddoppia nelle stazioni urbane di Bologna (al netto di Bologna Centrale), segnale di un aumento dell’uso del treno anche per gli spostamenti fra i quartieri dentro la città, grazie a un’alternativa su ferro più veloce di auto e bus per le medie distanze urbane: +31% di persone (da 1,8 a 2,4 milioni) che sono infatti salite o scese nelle fermate cittadine, nel 2024 rispetto al 2023, e addirittura +39% (da 1,3 a 1,9 milioni) di quelle che hanno usato in particolare le fermate cittadine lungo la nuova linea passante SFM1 Pianoro-Bologna-Casalecchio-
Vediamo nel dettaglio l’aumento sulle singole stazioni del comune di Bologna:
- Bologna Borgo Panigale: +23,62%
- Bologna Centrale: +16,35%
- Bologna Corticella: +16,18%
- Bologna Mazzini: +84,94%
- Bologna Roveri: +5,14% (pur “penalizzata” dal cantiere per l’interramento della Bologna-Portomaggiore)
- Bologna S. Ruffillo: +81,29%
- Bologna S. Vitale: +54,98%
Anche nelle altre stazioni dell’area urbana (che comprende le fermate del capoluogo e quelle più vicine dei Comuni immediatamente confinanti) si registrano importanti incrementi. In particolare nelle fermate lungo la linea “passante” SFM1 attivata a giugno ed entrata a regime a settembre 2024:
- Pianoro: +72,71%
- Rastignano: +71,83%
- Pian di Macina: +56,53%
- Casalecchio di Reno: +21,40%
- Casalecchio Garibaldi: +29,70%
- Casteldebole: +18,67%
Aumenti di passeggeri sopra la media si registrano inoltre a: Ozzano dell’Emilia (+42,28%), San Lazzaro di Savena (+30,29%), Budrio Centro (+23,32%) e Imola (+21,16%).
Anche in Appennino si registrano buone performance nelle principali fermate: a S. Benedetto Val di Sambro-Castiglione +18,88%, a Monzuno-Vado +16,34%, a Sasso Marconi +15,88%, a Marzabotto +14,33%, a Vergato +12,80%, a Silla +10,14% e a Porretta Terme +6,53%.
In numeri assoluti le stazioni più utilizzate del Servizio Ferroviario Metropolitano (al netto di Bologna Centrale che supera i 19 milioni di passeggeri e di Imola che arriva a 2,4 milioni) considerando quelle che superano i 300mila passeggeri saliti o scesi, sono:
- Bologna Borgo Panigale: 819.979
- Casalecchio Garibaldi: 804.613
- Vergato: 631.804
- Castel S. Pietro Terme: 566.191
- Porretta Terme: 518.775
- Sasso Marconi: 497.551
- S. Giovanni in Persiceto: 491.260
- S. Pietro in Casale: 476.946
- Bologna Roveri: 428.306
- Crevalcore: 382.784
- Bologna S. Vitale: 363.311
- S. Giorgio di Piano: 334.469
- Casalecchio di Reno: 329.048
- Marzabotto: 304.183
“Questi dati sul SFM – è il commento del sindaco Matteo Lepore e della consigliera metropolitana con delega a Mobilità sostenibile e Trasporto pubblico locale integrato Simona Larghetti – ci dicono due cose molto importanti: la prima è che i numeri sulla domanda di trasporto ferroviario ipotizzati nel PUMS nel 2018 si sono rivelati veri, molti dei presupposti su cui abbiamo lavorato in questi anni sono confermati dai fatti. La seconda è che gli investimenti fatti dalla Regione, grazie al protocollo SFM promosso dalla Città metropolitana, hanno prodotto da subito un grande ritorno, a dimostrazione che c’è una grande domanda di trasporto pubblico: tanti treni e corse bus aggiungiamo, tanti la cittadinanza ne usa. La direzione è giusta ma serve un impegno strutturale da parte di tutte e tutti, per un ulteriore rafforzamento del SFM. Perché viaggiare in treno deve diventare più sicuro: sulle condizioni di viaggio, sulla puntualità, sulla regolarità. L’affidabilità e la frequenza del trasporto pubblico sono la prima condizione per garantire una qualità della vita dignitosa per tutti e una viabilità meno congestionata”.