BOLOGNA: Canale Navile, parte il percorso istituzionale per la creazione del Parco del Navile

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Via libera del Consiglio metropolitano e comunale di Bologna al percorso istituzionale per la creazione del Parco del Navile. Nella seduta di mercoledì 18 dicembre l’Aula di Palazzo Malvezzi ha approvato un ordine del giorno collegato al DUP (Documento Unico di Programmazione) per inserire il Parco del Navile nella rete dei parchi metropolitani e avviare l’interlocuzione con Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale a tal fine. Stessa cosa ha fatto lunedì 16 dicembre il Consiglio comunale di Bologna.

“Il percorso amministrativo per la creazione del Parco del Navile è oggi realtà – commenta il consigliere metropolitano Franco Cima – Il voto positivo del Consiglio comunale di Bologna e del Consiglio della Città metropolitana aprono infatti al percorso auspicato dai cittadini che vivono sul Navile, di tutti i comuni interessati (Bologna, Castel Maggiore, Bentivoglio e Malalbergo). Siamo molto soddisfatti di questo primo passo che dovrà trovare concretezza anche attraverso la collaborazione di tutti gli enti coinvolti sul Canale Navile”.

“Il Parco del Navile è una proposta che tutti gli Enti che si occupano del Canale devono prendere in seria considerazione – commenta l’assessore del Comune di Bologna Daniele Ara – Abbiamo bisogno di una valorizzazione storica e naturalistica e occorre semplificare il modello di gestione”.

Il canale Navile, parco storico e naturalistico, è meta di pellegrini che attraversano il Cammino di Sant’Antonio che porta da Padova alla cittadina della Verna; è sede del museo del Patrimonio Industriale, del museo della Civiltà Contadina e della ex Centrale idro-termoelettrica del Battiferro. Lungo il suo percorso si possono ammirare luoghi storici e ambientali di grande importanza come il Palazzo rosso e il Castello di Bentivoglio, l’Oasi della Rizza e altri luoghi pieni di storia locale e tradizioni.

Il Canale Navile costituisce da oltre otto secoli una infrastruttura economica e un luogo storico e ambientale di primaria importanza per la città di Bologna e per il territorio metropolitano che tuttavia mantiene una importante funzione idraulica nel sistema dei canali bolognesi.

Il Canale e il suo ambito naturalistico costituiscono un luogo di salvaguardia ambientale e di benessere della fauna che popola il Canale, una infrastruttura di viabilità dolce e di fruizione di percorsi naturalistici, una infrastruttura logistica per il turismo lento e sostenibile, un percorso ciclo-pedonale già oggi integrato nella rete ciclabile metropolitana. E ancora, è un luogo di conservazione e valorizzazione del patrimonio idraulico che ha costituto un importante asse per lo sviluppo della manifattura bolognese per oltre otto secoli, ma non solo è infatti una opportunità turistica per il comprensorio bolognese e un’occasione di formazione e di educazione per la popolazione di tutte le età nella conoscenza e cura del Canale.

Al momento la cura del Canale è principalmente opera di associazioni di volontariato che ne seguono la manutenzione in convenzione con le amministrazioni preposte, che hanno la concessione d’uso pur essendo la manutenzione del Canale Navile di competenza demaniale e regionale. La manutenzione è fondamentale per conservare l’ambito naturalistico del Canale e la sua integrazione con l’ambito urbano e abitativo circostante. È quindi necessario operare un miglioramento delle azioni atte alla manutenzione del Canale e alla sua valorizzazione naturalistica, turistica ed economica.

Le Aule di Palazzo Malvezzi e Palazzo d’Accursio chiedono dunque al Sindaco e alla Giunta di farsi promotori di una convinta iniziativa amministrativa di raccordo e coordinamento dei diversi enti responsabili del Canale, dei Comuni attraversati dal Canale, in collaborazione con la Città metropolitana, per arrivare a costituire il “Parco del Navile”, che possa essere inserito nella rete dei parchi metropolitani e in particolare di avviare l’interlocuzione con Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale a tal fine.

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