E’ in via di completamento il percorso di realizzazione del Centro Documentale della Linea Gotica, già avviato nel 2017, e parte dell’importante intervento di rigenerazione urbana di un’area nodale del tessuto di Vergato.
Gotica 64 è il nuovo centro socio–culturale da adibire a museo della “Linea Gotica”, uno spazio pubblico polivalente per giovani immerso in un nuovo parco urbano. Le associazioni del territorio hanno avuto occasione di visitarlo accompagnati dal Sindaco.
“L’allestimento del Centro Documentale della Linea Gotica – spiega il Sindaco di Vergato
Giuseppe Argentieri – sta volgendo al termine, mentre è attivo il cantiere per il recupero
delle altre parti strutturali del Parco delle Fornaci, a completamento di questo importante
progetto per il Comune di Vergato. Nelle scorse settimane abbiamo dato la possibilità a
delegazioni delle scuole e alle associazioni direttamente interessate alla Linea Gotica – così
come alla promozione del turismo, delle passeggiate e del nostro territorio, quali ad
esempio la Proloco – di poter fare un primo sopralluogo presso la struttura. Questo perché
il progetto della Linea Gotica è strettamente legato a un sentimento territoriale da cui non
si può prescindere. Un’opportunità enorme per il nostro Comune, che deve prevedere come
attori principali le realtà sia scolastiche che associative del territorio.
Un processo partecipativo che abbiamo avviato e che è propedeutico alla partecipazione al bando sulla rigenerazione urbana della Regione Emilia-Romagna, per completare tutta l’area del parco. Si è infatti partiti dal progetto originale solo con la realizzazione del Centro
Documentale della Linea Gotica e si è sviluppata poi la progettualità sulla realizzazione di
un vero e proprio parco tematico con tanto di di caffetteria, di area aggregazione giovanile,
zone pedonali e artistiche.
Questo grazie a finanziamenti che abbiamo ottenuto nel 2021-2022 sulla rigenerazione urbana, quindi un progetto che a oggi vede già finanziato 1.200.000 € che si vanno ad aggiungere ai 500.000 € che sono stati spesi per quanto riguarda la realizzazione del Centro Documentale.
Non si tratta di un museo tradizionalmente definito, con cimeli storici e bellici ma è una narrazione multimediale e sensoriale di quelli che sono stati gli avvenimenti bellici, quindi oltre alle interviste che sono state raccolte da chi ha vissuto la seconda guerra mondiale con momenti drammatici, sia nella figura di partigiano che nella figura di aderente alla Repubblica Sociale, ma anche come semplici civili che hanno subito il bombardamento e sfollamento dalle loro case e la distruzione dei loro territori; ci sono anche tutte le dinamiche che una guerra comporta. Quindi non solo documenti dei movimenti delle truppe dei vari eserciti ma davvero anche le sensazioni di essere dentro a un bombardamento grazie a effetti sonori e visivi con video. Per cui un centro documentale, un centro sensoriale ed esperienziale che in Appennino non è presente da nessuna parte. Le tempistiche: il nostro obiettivo è di inaugurare questa parte esperienziale nella primavera del prossimo anno per poi, entro la fine del 2025-2026, poter anche inaugurare l’apertura del parco nella sua interezza. Sempre nella speranza di riuscire ad accedere a questi ulteriori finanziamenti, parliamo in questo caso di una progettualità quantificabile in 1.200.000 € per dare ulteriori gambe a questo progetto che sicuramente ha un respiro e presenta delle potenzialità di attrattività non solo per il nostro comune ma per tutto l’Appennino bolognese, sempre ovviamente con uno stretto un patto pubblico-privato”.
Martina Mari
Ufficio Stampa Unione Comuni Appennino Bolognese