Nel grigiore di questi mesi difficili per la ferrovia Porrettana, la bella storia di un giovane capotreno di Lizzano in Belvedere che decide di cambiare vita porta una piccola luce nella fatica quotidiana di chi si muove tra Pianoro (?) e Porretta Terme. A impressionare sono la gentilezza e la professionalità di Alessio Castagnoli, ferroviere dal 2017, che ha salutato i viaggiatori con una bella lettera pubblica di commiato. Il giovane capotreno, il 4 ottobre scorso, ha deciso di scendere dai convogli per inseguire il sogno di diventare giornalista: frequenterà la prestigiosa scuola di Perugia, la stessa di Giovanni Floris e Monica Maggioni. Di seguito il testo della lettera con cui Castagnoli ha salutato i pendolari.
Piero Sabattini
Caro viaggiatore, cara viaggiatrice Oggi, 4 ottobre 2024, ti trovi a bordo del treno 17753 con tratta Pianoro-Porretta Terme…e io devo ringraziarti, perché questo è il mio ultimo viaggio in servizio come Capotreno per Trenitalia Tper. Sarebbe inutile parlarti della mia emozione per questa giornata speciale…quindi ho deciso di approfittarne per scrivere e condividere qualche momento con te! Ho cominciato questo percorso il 20 luglio 2017, avevo appena 21 anni ma potevo considerarmi poco più che un ragazzo. Quando arrivò la chiamata mi trovavo ancora a Bressanone, la città in cui ho deciso di studiare all’Università. “Si presenti al sanitario per le visite mediche e risponda alla mail, se è ancora interessato”. Ricordo ancora la gioia dei miei familiari quando hanno appreso la notizia…soprattutto quella della mia nonna, colei che più di tutti ha sempre creduto in me! Quando si entra in Ferrovia ti dicono molte cose, il linguaggio è tecnico e specifico ma i principi da osservare, in fondo, sono pochi e sempre validi: 1. Treno fermo non fa danno 2. Il momento dello stupido capita a tutti 3. Dove comincia la logica finisce la Ferrovia (il più vero di tutti!) Qui dentro ho davvero imparato molto, sono cresciuto e diventato adulto insieme a voi. Sapete, in 7 anni di carriera mi sono successe alcune cose davvero incredibili! Una volta ho rischiato che un bambino di una ragazza incinta venisse alla luce a bordo di un treno diretto a Porretta (chissà come l’avrebbe chiamato), mi è anche capitato di raggiungere la stazione di Sasso Marconi a piedi perché un albero era caduto sul treno, appesantito dalla neve! Con l’aiuto di una collega, ho addirittura riconsegnato un cane di nome Briciola, che era scappato a prendere il treno (rigorosamente in autonomia) da Lama di Reno a Bologna, alla sua padrona emozionata e preoccupata. Vi ho accompagnato a scuola e al lavoro, a divertirvi e a fare importanti colloqui. Visite all’ospedale, aerei da prendere ad ogni costo. Treni da non perdere. Quando con la mano fate segno (sempre all’ultimo secondo) di aspettare. Un anno e mezzo fa ho subito la mia unica aggressione a bordo treno. E’ stato un momento così buio, non ci volevo credere a quel gesto inaccettabile, umiliante. Ma oggi devo ringraziare quei due signori che si sono resi protagonisti di quell’episodio. Devo ringraziare quei giorni di angoscia, perché hanno fatto maturare in me la convinzione che serviva cambiare qualcosa ed avere “lo sguardo dritto e aperto nel futuro”, come ricorda una canzone di Pierangelo Bertoli. Oggi sono qui a dirti che, con fatica e sacrifici, ho seguito la mia più grande passione: sono riuscito ad accedere ad una scuola di giornalismo, e da lunedì mi trasferirò a Perugia. Scegliere di lasciare una vita per cominciarne un’altra non è mai facile. Non voglio nasconderti che oggi in me alberga anche un po’ di commozione. Però mi sono detto: la vita è piena di scelte e di esami, fai ora quello di cui potresti pentirti domani! Ci sarà occasione di ritrovarci e di scambiare due chiacchiere, magari da viaggiatore come te e magari su un treno, forse in orario o forse in ritardo. Scusateci, per tutte le volte in cui non siamo arrivati quando vi aspettavate. Voglio dirvi un’ultima cosa: sulla nostra linea Porrettana siete in ottime mani. Qui dentro ho conosciuto colleghi competenti e appassionati, capaci di svolgere le proprie mansioni con attenzione e professionalità. Per molte mattine, pomeriggi, notti insonni, loro sono stati la mia seconda famiglia. Ascoltando le mie critiche e supportandomi quando ne avevo bisogno, ridendo insieme e cercando di far passare il turno nel più piacevole dei modi. Adesso tocca a me. Sono io ad avere un treno da non perdere. E ora devo correre veloce. E’ stato un onore lavorare per voi, grazie di tutto.
Alessio Castagnoli
2945750/6118292 Capotreno