Matteo Passini, Direttore Generale Emil Banca
Due nuovi ingressi nel Consiglio di Amministrazione (dove la presenza femminile è passata da 2 a 4 componenti), la nomina di due dirigenti donne (su 7 complessivi), e la presenza di una donna anche nel collegio sindacale (su 3 componenti complessivi).
Migliorano le politiche e le prassi di parità di genere di Emil Banca, la Banca di Credito Cooperativo presente lungo la via Emilia da Bologna a Piacenza, a Ferrara e nel mantovano, che ad un anno dal primo rilascio ha superato la verifica periodica dell’ente che ne ha certificato la conformità alla normativa UNI PdR 125:2022.
Rina, gruppo multinazionale e qualificato ente certificatore esterno e indipendente, ha preso atto che i rilievi sollevati nella concessione della certificazione dello scorso anno sono stati presi in carico e risolti dall’organizzazione della Banca, che ha dimostrato di continuare il suo percorso virtuoso verso politiche inclusive e di parità di genere.
Comunicazione interna ed esterna contro gli stereotipi, processi che garantiscono promozioni e diritti senza differenze tra uomini e donne, tutela e rispetto delle opinioni dei lavoratori e delle lavoratrici e la presenza di un adeguato budget per lo sviluppo di attività a supporto dell’inclusione, della parità di genere e dell’integrazione sono altri degli aspetti che hanno permesso alla Banca di superare la verifica.
Per la piena parità manca però ancora qualche tassello, come la percentuale di responsabili donne nella rete di filiali che, se pur in netto aumento rispetto alla precedente rilevazione, è uno degli elementi su cui la banca è chiamata a lavorare.
“Quello verso la parità di genere è un cammino che non si può interrompere”, ha dichiaro il direttore generale di Emil Banca, Matteo Passini, che ha aggiunto: “Siamo molto contenti che l’ente certificatore abbia apprezzato i nostri sforzi, migliorando il giudizio complessivo sulla nostra organizzazione”. “Il nostro impegno verso la parità di genere è a 360 gradi: investiamo sulla cultura, con eventi pubblici, seminari e formazione interna, e cerchiamo di mettere sempre più donne nei ruoli chiave della nostra azienda, come dimostra la nomina delle due dirigenti (le prime nella storia più che centenaria della nostra Bcc) avvenute in meno di un anno. Voglio infine sottolineare – ha concluso Passini – che questo percorso virtuoso nel campo dei diritti sta coincidendo con una forte crescita delle performance economiche della Banca”.