I Carabinieri della Stazione di Crevalcore e dell’Aliquota Radiomobile di San Giovanni in Persiceto hanno eseguito un provvedimento emesso dall’Autorità giudiziaria di Bologna, nei confronti di uno straniero sulla cinquantina, pregiudicato, il quale, nonostante sottoposto alla detenzione domiciliare a seguito di una condanna scaturita per precedenti vicende giudiziarie, è stato denunciato e arrestato tre volte in pochi giorni per evasione. Il primo caso si è verificato a fine aprile quando l’uomo, riconosciuto e sorpreso dai militari della locale stazione all’esterno di un bar della zona a fumare una sigaretta e a sorseggiare una birra, non curante della misura cautelare in corso, è stato denunciato per evasione. Qualche giorno dopo, l’uomo si è nuovamente allontanato dalla sua abitazione ed è stato visto e riconosciuto, questa volta dai militari del Radiomobile di San Giovanni in Persiceto, mentre stava tranquillamente passeggiando per strada, questa volta è stato arrestato. In ultimo, meno di 24 ore dopo il suo precedente arresto, l’uomo è stato riconosciuto nuovamente dagli stessi Carabinieri che questa volta lo hanno fermato durante un controllo alla circolazione stradale, mentre si trovava al volante di un’automobile. Lo straniero, in violazione delle prescrizioni di legge, è finito nuovamente in stato di arresto per evasione, senza fornire alcuna giustificazione ai Carabinieri che hanno informato la Procura della Repubblica di Bologna la quale ha disposto l’accompagnamento presso la sua abitazione per proseguire la misura cautelare. Poche ore dopo, i Carabinieri sono intervenuti presso la sua abitazione a seguito della richiesta di aiuto della moglie convivente, la quale ha raccontato di essere stata picchiata dal marito per banali motivi. Ieri mattina, i Carabinieri della Stazione di Crevalcore hanno eseguito un nuovo provvedimento emesso dall’Autorità giudiziaria, in relazione della sospensione della misura cautelare in atto con quella più grave del carcere. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato accompagnato presso la Casa Circondariale “Rocco D’Amato” di Bologna.
Foto d’archivio CC.