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Canale Navile: un’opportunità storica

 

Ho saputo dell’intenzione del Comune di Bologna di riaprire un tratto del canale Navile nella Via Riva di Reno. Ovvio che così si cancellerebbero un certo numero di posti auto, e, conseguentemente, la Pubblica Amministrazione potrà fare cassa con maggiori entrate. Vorrei, qui, invece evidenziare cosa ha rappresentato detto canale nella storia di Bologna e quali potrebbero essere i suoi utilizzi per impostare un turismo su detto canale avente peculiarità storiche e culturali uniche. Partiamo dal fatto che il nostro canale Navile è, forse, la più antica opera idraulica medioevale legata al trasporto ed alla fornitura di energia dell’Europa occidentale. Tra l’altro il suo percorso tocca vari comuni e zone della pianura verso Ferrara nei quali insistono antichi palazzi signorili con i loro porti, molte locande e luoghi di ristoro del passato ed anche del presente. Non so se il mondo Politico-Amministrativo è a conoscenza che, nei secoli passati, vi erano imbarcazioni che, scendendo lungo le acque del nostro canale, trasportavano passeggeri diretti sino a Venezia. A bordo, oltre ai passeggeri, vi era, spesso, un complesso musicale al fine di allietare le comitive nel loro viaggio. Ricordiamoci qui che Bologna è stata per molti anni, forse per più di due secoli, una capitale della musica. Vado a memoria, credo che il grande musicista Adriano Banchieri avesse proprio scritto alcuni brani musicali da eseguirsi sulle imbarcazioni, il titolo di una è :”Barca di Venetia per Padova” . Siamo tra il 1590 ed il 1634 . E non credo che fosse l’unico compositore a dedicarsi a questi lavori.

Arriviamo ai tempi nostri. Dedicarsi, più centri di potere Politico-Amministrativo, a ripristinare detta via d’acqua al fine di trasformarla in un percorso turistico su imbarcazioni con, a bordo, un complessino che eseguisse musiche sia storiche che attuali. Certo, tutti i comuni e le località toccate da questa via d’acqua vedrebbero affluire turisti provenienti da tutto il mondo cui mostrare le proprie peculiarità storiche, culturali e gastronomiche. Perché ho parlato di “Turisti provenienti da tutto il mondo” ? Perché il richiamo di essere in navigazione su un simile storico canale con sottofondo musicale adeguato non lo si troverebbe facilmente altrove e sarebbe un vero faro storico e culturale da non perdere. Cosa necessita per dare il via ad una simile operazione ? Innanzi tutto che chi ha in mano le leve del potere abbia anche un certo bagaglio culturale ed una predisposizione a creare qualcosa di valido sotto l’aspetto storico-turistico. Tutte le entità amministrative site lungo il percorso del canale andrebbero sollecitate a partecipare a questo revival storico avente parecchi secoli di storia sulle spalle. E poi unire nell’operazione vari poteri politico-amministrativi partendo proprio dalla Regione. Certo, so bene che il mio è nell’ambito dei sogni, non perché la cosa non potrebbe essere realizzata, ma perché, da molti decenni, non abbiamo una classe Politico-amministrativa sensibile a certe istanze storico-culturali. L’aveva già evidenziato Federico Zeri, il grande storico dell’arte, che nel libretto “Caro professore” edito nel 1998 , a pag. 35 scrive :”La cosa più bizzarra della situazione culturale italiana, in realtà, è l’incongruo dislivello tra la massa della gente che legge, che conosce la lingua, che viaggia e l’élite rappresentativa. Eppure, in rapporto a questo tipo di popolazione ci ritroviamo con un governo pieno di semi-analfabeti”. Un giudizio un po’ caustico ! Vediamo se una operazione come quella del recupero del canale navile sotto molteplici aspetti, riesca a dare torto a Federico Zeri.

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