VALSAMOGGIA: Dall’età del Bronzo a noi. Alla mostra archeologica “A lustro e decoro del paese” nuovi reperti risalenti al 1500 a.C.

Valsamoggia celebra i 150 anni dalla fondazione della Società per Scavi Archeologici di Bazzano esponendo per la prima volta reperti rinvenuti durante la realizzazione della Nuova Bazzanese Inaugurazione sabato 21 ottobre ore 17.00 - Fondazione Rocca dei Bentivoglio, sede del Museo Archeologico A. Crespellani

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La Rocca di Bazzano

I reperti rinvenuti dallo scavo di un importante villaggio dell’età del Bronzo, scoperto tra 2015 e 2018, in occasione del cantiere per la Nuova Bazzanese, arteria strategica inaugurata qualche anno fa, sono solo i più recenti ritrovamenti tra gli oggetti che i visitatori troveranno esposti alla mostra archeologica “A lustro e decoro del paese” che a partire da sabato 21 ottobre sarà ospitata nelle sale del Museo Archeologico A. Crespellani che si trova nella Rocca dei Bentivoglio a Bazzano, Valsamoggia.

L’occasione sono i 150 anni dalla nascita della Società per scavi archeologici in Bazzano che, composta inizialmente da 18 persone e diretta da Arsenio Crespellani cui il museo oggi è dedicato, nasce nel 1873 per recuperare e valorizzare i reperti storici rinvenuti sul territorio con l’intenzione precisa di dare “lustro e decoro al paese” in cui sono stati ritrovati.

“La mostra che andiamo ad inaugurare – spiega Elio Rigillo, Direttore della Fondazione Rocca dei Bentivoglio, motore culturale del Comune di Valsamoggia ed ente organizzatore e promotore dell’esposizione – ha tre obiettivi: il primo è quello di riscoprire la figura di Arsenio Crespellani come interprete della storia culturale, sociale e politica che nella seconda metà dell’Ottocento ha condotto alla nascita di un museo civico archeologico pubblico a Bazzano. Il secondo è quello di accrescere la conoscenza dei materiali che sono conservati nei depositi con la precisa volontà di farli conoscere ad un pubblico ampio. Il terzo, fortemente collegato al secondo, è valorizzare gli scavi più recenti e mostrare al pubblico contesti altamente significativi per la storia del nostro territorio. La mostra, in questo senso, interpreta uno dei ruoli del museo, che è un tramite tra il sapere specialistico e la sua divulgazione”.

I visitatori troveranno due macrosezioni: una che ospita la sezione archivistica, con documenti significativi provenienti dall’Archivio Storico Comunale di Bazzano (ASCBa) che raccontano la vita intensa, breve e travagliata della Società per scavi archeologici. La seconda, archeologica, che espone – grazie alla collaborazione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e del Museo Civico di Modena –, materiali rinvenuti nella necropoli di Fornace Minelli a Bazzano e nella necropoli di Monte Morello a Monteveglio oltre a reperti provenienti da nuovi scavi. In particolare, tra i nuovi contesti, spiccano – mai esposti fino ad ora – quelli rinvenuti durante lo scavo di un importante villaggio dell’età del Bronzo, scoperto tra 2015 e 2018, in occasione del cantiere per la “Nuova Bazzanese” (SP 569) oltre a una piccola ma importante vetrina con materiali medievali scoperti nel piazzale della Rocca tra 1950 e 1951.

Grazie a questi reperti si raggiunge, con questa mostra, un ulteriore obiettivo: quello della capacità di rappresentare compiutamente anche i territori di Monteveglio e Crespellano, oltre a quelli di Castello di Serravalle e di Bazzano già accolti all’interno del museo, ed offrire un’ampia panoramica degli scavi della zona di Valsamoggia.

 

“La valorizzazione di un territorio da parte di una comunità comprende moltissimi aspetti e il recupero e la conservazione della memoria sono sicuramente tra i più importanti – dichiara Daniele Ruscigno, Sindaco di Valsamoggia –. Ringrazio per l’importante lavoro tutti i professionisti che operano nella Fondazione Rocca dei Bentivoglio del Comune di Valsamoggia, instancabili protagonisti del volano culturale che non solo si occupa del patrimonio artistico del nostro territorio ma che, mettendo in sinergia i tanti progetti in campo, lavora moltissimo con le giovani generazioni consentendo loro di imparare, divertendosi, ad amare il territorio. Nell’auspicio che, crescendo consapevoli, possano un domani diventare i prossimi ambasciatori della memoria”.

“Questa mostra – aggiunge Angela Di Pilato, Assessora alla Cultura e alla Scuola del Comune di Valsamoggia –, rappresenta un’occasione preziosissima di trasmissione della conoscenza alle nuove generazioni grazie a progetti realizzati ad hoc che vanno ad aggiungersi alle tantissime attività che vedono ogni anno centinaia di bambini, provenienti anche da fuori territorio, affollare le sale della Rocca dei Bentivoglio”. 

Durante tutto il periodo di apertura della mostra saranno infatti organizzate una serie di attività di valorizzazione dell’esposizione curate dalla Fondazione Rocca dei Bentivoglio anche attraverso l’utilizzo di strumenti digitali e linguaggi innovativi per coinvolgere maggiormente le fasce più giovani: laboratori didattici per le scuole, conferenze di approfondimento, visite guidate e trekking culturali (qui il programma completo: www.frb.valsamoggia.bo.it/musei/news/eventi-a-lustro-e-decoro-del-paese-150-anni-dalla-fondazione-della-societa-di-scavi-archeologici-in-bazzano).

A corredo della mostra, i canali social della Fondazione Rocca dei Bentivoglio pubblicheranno inoltre il webcomic in dieci puntate “Arsenio, l’avvocato che sognò un museo” esito del progetto di tesi di Maria Speranza Minelli. Il fumetto web racconta le vicissitudini della Società e del patrimonio conservato dal Museo Archeologico (qui la prima puntata: www.frb.valsamoggia.bo.it/musei/webcomic-arsenio-lavvocato-che-sogno-un-museo-prima-puntata-2)

“L’importanza dei reperti esposti all’interno della mostra – sottolineano i curatori Rita Nobili e Matteo Tirtei – non si esaurisce soltanto nel loro valore intrinseco ma soprattutto nella loro capacità di veicolare la storia del territorio e della comunità che lo ha vissuto nel tempo. La scelta degli oggetti da esporre, così come la costruzione del calendario di eventi, ha privilegiato, pertanto, l’aspetto divulgativo con l’obiettivo di raggiungere più fasce di pubblico nel modo più efficace e coinvolgente possibile”.

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