ALTO RENO TERME: “Mulini e castagne”

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Con l’arrivo dell’autunno, anche se ancora continua il tepore di belle giornate estive, in montagna si parla già di castagne con due giorni importanti ad essa dedicati. Infatti nel fine settimana scorso, con il patrocinio dell’Accademia Nazione dell’Agricoltura e la collaborazione del Comune di Alto Reno Terme, si è svolto un evento dedicato ai mulini ad acqua, al loro passato, alla situazione attuale e alla possibilità di un futuro sostenibile, potendo recuperare i mulini esistenti.

Un convegno dal titolo “Mulini e Castagne” presso il Teatro Testoni di Porretta di sabato 30 settembre, gremito di cittadini, dove Gabriele Setti, Presidente dell’Associazione A.I.A.M.S. (Associazione Italiana Amici Mulini Storici), ha aperto l’incontro facendo presente il lavoro dell’Associazione sul territorio non solo montano, ma anche in pianura, dove il mulino ha rappresentato la sopravvivenza e la vita quotidiana di intere generazioni. Dice che la tradizione è un fuoco che deve continuare a bruciare e il contributo di ognuno è alimentare questo fuoco e tramandarlo ai giovani”

Diversi sono stati gli interventi con l’inizio dei saluti del Sindaco di Alto Reno Terme, Giuseppe Nanni:

Da oltre mille anni, la castagna, è l’oro di questo territorio, anche se per decenni tanti castagneti erano stati abbandonanti, e dal 2000 in poi c’è stata una ripresa delle attività, tanto che Granaglione è stato pioniere di questa ripresa, dando l’impulso al territorio anche con la nascita della Birra Beltaine, fatta di castagne. A volte la castagna e tutta la sua lavorazione, è stata considerata una reminiscenza del passato, ma Granaglione con la presenza della sua forte biodiversità, nel 2022, ha avuto un riconoscimento importante da parte dell’Università dell’Agricoltura, classificando il Castagneto di Varano come un centro di ricerca con i “castagni parlanti”, che con l’applicazione delle nuove tecnologie sono un supporto rilevante per gli studi ambientalistici.

Così il riconoscimento della “Corona di Matilde” che individua determinati luoghi del territorio, dove sono presenti i castagneti matildici, riconoscendoli come paesaggi rurali storici a tutti gli effetti. Requisiti che oltre a dare pregio  al territorio, danno vita a un turismo sostenibile. I mulini ad acqua, tredici presenti nel territorio di Randaragna, alcuni in buono stato, hanno lavorato fino agli anni 60/70 la macinazione delle castagne. La cultura della castagna, che deve comprendere la raccolta, l’essiccazione, la macinatura, riscuote sempre più interesse, dimostrato anche dalla numerosa affluenza alle sagre della castagna. E riscuote interesse tra i giovani  che ancora oggi possono far diventare la lavorazione della castagna, motivo di produzione abbinando tradizione e innovazione tecnologica”

Anna Maria Guccini, Vice-Presidente dell’Associazione A.I.A.M.S.

“Non sono molte le invenzioni che raccontano la storia e il mulino è tra questi, si colloca sia in tempi di pace che di guerra, sia di fatica dell’uomo che degli animali, di benessere e di carestia. Il mulino, prima azionato dagli animali e dall’acqua per arrivare ai tempi moderni con l’energia elettrica. Nel 2° dopoguerra divenne un luogo con la presenza continua dell’uomo, un luogo di aggregazione sociale dove si condividevano storie, cammini con fantasie e speranze, per sè stessi e per i propri figli. E così per secoli, lungo i fossi e  i fiumi  dove esso era stato costruito dall’uomo, è testimone del sapere del macinare con la sua semplice, ma complessa macchina di elementi che la compongono nei movimenti e nell’equilibrio. Il mulino rappresenta l’evoluzione dell’uomo in modo indelebile per la sua sopravvivenza. Ma da anni si chiede un equilibrio normativo e legislativo delle istituzioni per far sì che torni la macinazione e che l’uomo non sia strozzato dagli aspetti fiscali, onerosi e burocratici rispetto al guadagno. Purtroppo nei beni architettonici veniva riconosciuta solo l’edificio, niente che riguardasse l’attività molitoria fino al 2005 quando una legge regionale riconosce l’essiccazione di mulini. Il mulino è la macchina più ecologica, autonoma e recuperativa come il castagneto di Matilde. Il mulino è una storia condivisa e un mulino che non macina è una storia raccontata a metà, perché è sé stesso che racconta la vita, con i rumori e gli odori che produce. Ed è necessaria una normativa, prima che sia troppo tardi”. 

Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell’Accademia Nazionale dell’Agricoltura

“Il recupero di tanti castagneti soprattutto in montagna, è tra i nostri principali obiettivi,come quello dei castagneti matildici,  sognato dal sindaco Nanni e realizzatosi nel 2003, con l’Associazione Castanicoltori di Granaglione, la riapertura del Caniccio e la produzione della birra di castagne. L’Accademia ha voluto rivalutare questo territorio, tanto che la biodiversità del Castagneto di Varano, con 14 varietà da frutto e 4 da legno conta undici ettari di castagneto, è rientrata nell’area paesaggistica della Corona di Matilde  come “Paesaggio Rurale di Interesse Storico” con D.M. n.328741 del 16/07/2021, anche se su 27 siti siamo arrivati al 27° posto. Ma ci siamo! E il nostro obiettivo futuro è che entri a far parte dell’Unesco per far sì che apporti benessere ambientale ed economico“. 

Domenico Medici – Associazione Castanicoltori Alta Valle del Reno – l’Albero del Pane

Interessante la performance di Domenico Medici, che sulla scia dell’antica tradizione di famiglia, ha riscoperto da un po’ di anni la lavorazione della castagna, creando un’associazione e una squadra di giovani dipendenti, che di recente hanno avuto degli importanti riconoscimenti per la qualità della farina dolce di castagne. Con una serie di slide ha illustrato questa antica tradizione che nei secoli non ha cambiato le fasi di lavorazione, che rimangono sempre le stesse: raccolta, essiccazione, macinazione, anche se la tecnologia moderna alleggerisce il lavoro dell’uomo, portando sempre in tavola prodotti antichi, ma sempre nuovi e genuini.

Prima della chiusura degli interventi per la pausa pranzo, Domenico Medici ha offerto, a tutti i presenti in sala, un assaggio di farina macinata di castagne dell’anno scorso, ancora con un buon odore e sapore.

Il Convegno dei due giorni “Mulini e Castagne” è proseguito domenica 1 ottobre al Castagneto Didattico-Sperimentale di Granaglione con una visita a un mulino del territorio.

 

foto di Pasqualina Tedesco

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