I Carabinieri della Stazione Bologna Indipendenza hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un 23enne pugliese, disoccupato, senza fissa dimora e con precedenti di polizia per rapina, violenza privata e reati attinenti le sostanze stupefacenti, ora indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi. Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, scaturisce dalla querela di una 22enne italiana, disoccupata, domiciliata a Bologna che tre settimane fa, si è rivolta ai Carabinieri per denunciare i comportamenti del compagno, accusato di averla minacciata e percossa più volte negli ultimi due anni, poco dopo l’inizio della loro relazione sentimentale. La giovane ha raccontato ai Carabinieri del comportamento imprevedibile e prepotente del compagno dovuto soprattutto alla sua gelosia. In una circostanza, irritato dal fatto che la compagna era uscita di casa senza avvisarlo, l’aveva raggiunta, ingiuriata e percossa, strappandole i vestiti che indossava. In un’altra circostanza, il giovane, infastidito dalla ragazza che dopo un litigio non intendeva dormire insieme, lui, uscendo dall’abitazione della giovane, ha inserito un chiodo nel citofono per farlo suonare di continuo. Un’altra volta ancora la vittima si era barricata in camera bloccando la porta con la spalliera del letto, per difendersi dal compagno che la stava picchiando e lui aveva tentato di farsi un varco nella porta con un coltello da cucina. Rintracciato dai Carabinieri nella serata del 3 luglio, mentre si aggirava con fare sospetto presso l’abitazione della compagna, il 23enne è stato sottoposto alla misura cautelare del GIP.
foto d’archivio CC Bologna