Il sapere artigiano trasmesso alle giovani lavoratrici e lavoratori impegnati nel Laboratorio Cartiera, il laboratorio di moda etica a Lama di Reno che inserisce persone migranti, rifugiate e in condizioni di svantaggio e che produce artigianalmente articoli in pelle e tessuto con materie prime recuperate, altrimenti destinate allo smaltimento.
Marisa Succini, una sarta artigiana oggi pensionata Cna, sta portando la sua lunga esperienza in maniera volontaria a beneficio di Laboratorio Cartiera. Una serie di incontri per consentire ai giovani lavoratori di Cartiera di accrescere le loro competenze nella lavorazione del tessuto, materiale che caratterizza i prodotti di alta qualità realizzati a Lama di Reno.
Si è dunque concretizzato il progetto “Cna e Laboratorio Cartiera – Trasmettere saperi per una moda etica” sostenuto da Fondazione Impresa Sensibile, l’ente del terzo settore promosso dalla Cna, con le risorse raccolte grazie al 5 per mille. Un progetto che vuole favorire il ricambio generazionale, facendo incontrare esperti maestri artigiani con le lavoratrici e i lavoratori di Cartiera, per garantire un futuro all’artigianato.
Ogni anno Fondazione Impresa Sensibile nazionale sostiene progetti ritenuti meritevoli in quanto contribuiscono alla crescita civile e sociale attraverso il lavoro artigiano. Nel 2022, per il quarto anno consecutivo, è stato valorizzato un progetto presentato da Impresa Sensibile della sede di Bologna, progetto che ora è entrato nella fase operativa.
Il Laboratorio Cartiera, avviato nel 2017 all’interno dell’ex Cartiera di Lama di Reno a Marzabotto, è un laboratorio di moda etica che produce accessori in pelle e tessuto, recuperando materie prime di elevata qualità, secondo le tecniche dell’artigianato Made in Italy. Cartiera dal 2017 ha raccolto e recuperato 14 tonnellate di pelle finita e formato 115 persone nell’ambito della pelletteria.
Laboratorio Cartiera oltre che modello di sostenibilità, lo è anche di inclusione sociale in quanto inserisce al lavoro persone migranti, rifugiate e in condizioni di svantaggio. A dare forma al Laboratorio è stata la collaborazione tra la cooperativa sociale Lai-momo ed Ethical Fashion Initiative, programma delle Nazioni Unite che mette in connessione piccole realtà artigianali del Sud del mondo con grandi marchi internazionali della moda.
Oggi il team di Laboratorio Cartiera è formato da una quindicina di persone. Il progetto “Trasmettere saperi per una moda etica” intende favorire il cosiddetto “ricambio generazionale”, problema che riguarda diversi settori produttivi, in particolare l’artigianato. L’intervento di affiancamento e tutoraggio è una preziosa occasioni di dialogo intergenerazionale e interculturale tra gli artigiani di Cartiera, che rappresentano il futuro della pelletteria artigianale, e maestri artigiani attualmente in pensione, custodi di un patrimonio professionale di inestimabile valore.
La Fondazione Impresa Sensibile fa incontrare il mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa con il vasto pianeta dell’inclusione sociale.
Tra le sue varie iniziative: inserimento al lavoro dei disabili, sostegno delle popolazioni colpite da calamità naturali, sia in Italia che all’estero, inserimento giovani volontari del Servizio Civile nelle strutture Cna per accoglienza immigrati, assistenza pensionati, attività culturali. E’ soggetto titolare del 5×1000, che indirizza verso progetti impegnati nel sociale.
“Siamo felici di sostenere questo progetto che rientra nel solco della salvaguardia delle imprese di prossimità – spiega Claudio Pazzaglia Direttore Cna Bologna -. Progetti in cui i pensionati possono continuare a trasmettere le loro competenze a persone, giovani e non solo, interessate alle attività manuali. Perché la manualità è anche uso del cervello e trasmissione di una eredità che rischiamo di perdere”.
“Quella con Cna è una partnership importante – conferma Andrea Marchesini Reggiani Presidente di Laboratorio Cartiera – perché migliora le competenze artigianali necessarie per rendere economicamente sostenibile il nostro progetto: andare dai nostri clienti in modo efficace dando buoni prodotti a prezzi giusti, insieme alla parte sociale che è il plusvalore del progetto”.
“E’ un progetto importante – aggiunge Tatiana Di Federico Responsabile del laboratorio di Cartiera – perché parla dell’importanza sia transculturale che transgenerazionale del tramandare un bagaglio di saperi che sono fondanti nella storia del lavoro italiano. Perché l’artigianato legato alla sartoria e alla pelletteria ci ha resi famosi nel mondo, ma sono competenze che stanno scomparendo”.
“Le ragazze e i ragazzi del Laboratorio Cartiera sono molto bravi, hanno voglia di imparare – dice Marisa Succini sarta artigiana in pensione che sta facendo da tutor -. Magari ce ne fossero molti di questi laboratori, in grado di dare un lavoro che, assicuro, regala gratificazioni e consente di esprimere la propria creatività”.
“Quello che mi sta insegnando la sarta Marisa è bellissimo – afferma Bridget Ebade, lavoratrice di Laboratorio Cartiera –. Utile ed interessante, mi sta aiutando moltissimo per il mio lavoro. Cosa penso per il mio futuro? Mi piacerebbe aprire una mia attività, realizzare e vendere abiti, oggetti in pelle e in tessuto”.
“E’ un’esperienza esemplare quella che si è svolta a Laboratorio Cartiera – conclude Romano Benini, Presidente Fondazione Impresa Sensibile – perché unisce finalità sociali con obiettivi economici. Lo fa attraverso il mestiere artigiano e il contributo dei pensionati artigiani. Per cui è una grande soddisfazione per Impresa Sensibile aver sostenuto questo progetto”.