Arnautovic
Il Bologna vittima della contraddizione di questo ennesimo campionato aperto con il calcio mercato in corso. Vale per tutti, certamente, ma forse più di altri il Club Felsineo si trova nel bel mezzo di un rinnovamento dopo l’arrivo del nuovo responsabile del settore tecnico, Giovanni Sartori, affiancato per la prima volta da Marco Di Vaio, nel nuovo ruolo di Direttore Sportivo.
Nelle settimane scorse ci siamo soffermati sul fatto – inconfutabile – che con questa formula i club sono stati costretti a svolgere la preparazione estiva in modo aleatorio, con organici incompleti e imbottiti di elementi provenienti dal settore giovanile. Nel caso del Bologna – sottolineiamo – la mancanza dell’allenatore per malattia (pur essendo presente in modalità smart, Mihajlovic è rientrato l’otto agosto in occasione della vigilia dell’impegno di Coppa Italia), la rosa priva dei nazionali e con giocatori pronti alla cessione, non ha certamente messo la quadra nelle condizioni ottimali per affrontare Lazio e Verona.
Le date – Giusto per essere chiari. Il campionato si è concluso il 22 maggio ed è ripartito il 14 agosto. In mezzo gli impegni delle Nazionali e le sacrosante ferie obbligatorie per contratto. Sartori è entrato ufficialmente nello staff del Bologna F.C. 1909 il 31 maggio e quando si cambia tardivamente e la tempistica per operare è risicata (con raduno della squadra il 1° luglio), chi subentra deve correre contro il tempo per un adeguato inserimento in una nuova realtà e per mettere a disposizione del tecnico Sinisa Mihajlovic una rosa competitiva.
Il precampionato – Durante il ritiro di Pinzolo la squadra ha lavorato con un organico ridotto e in una direzione tecnica (3-4-1-2), ma per mancanza di equilibrio in campionato si è presentato il 3-5-2. Difficile, in questi casi, comprendere quale sia il confine tra l’errore tecnico e la carenza di un organico in fase di preparazione, fatto sta che la squadra nei primi due turni di campionato è apparsa alquanto nervosa (ammonizioni ed espulsioni cantano: 10 gialli e due rossi), lanciando indirettamente messaggi poco edificanti: così non va.
Alibi a parte, alla vigilia della terza giornata di campionato, che vedrà i rossoblù impegnati nella Cattedrale del calcio (al Meazza Stadium) contro i Campioni d’Italia del Milan, la squadra sta ancora cercando una sua identità anche alla luce del cambio modulo e con il Calcio Mercato ancora da chiudere. Con la partenza dei vari Hickey, Svanberg e Theate il Bologna ha perso alcuni punti di riferimento e gli arrivi frazionati di Angeli, Lykogiannis, Ferguson e Cambiaso non hanno colmato le carenze. Tant’è che Mihajlovic contro Lazio e Verona ha schierato il Bologna vecchio stampo: le uniche novità Lykogiannis e Cambiaso hanno spostato poco, mentre Soumarou e Bonifazi sanno tanto di minestra riscaldata: questi sono e questi saranno.
La scorsa settimana sono approdati in rossoblù Sosa e Lucumi e a momenti saranno ufficializzati il centrocampista croato Nikola Moro (24 anni), prelevato dalla Dinamo Mosca, e l’attaccante olandese di origini nigeriane Joshua Zirkzee (21), nazionale Under-21 olandese, altezza e stazza da vendere (193 cm) che potrà far bene al fianco di Arnautovic. Manca però il sì del giocatore. Nella conferenza stampa pre-partita Mihajlovic parla proprio di questi ultimi due elementi. Zirkzee ha fisicità, velocità e tecnica e nella stagione all’Anderlech (in prestito dal Bayern Monaco) ha fatto bene (32 partite, 15 reti e 8 assist). Moro ha personalità, sa giocare con la palla e può fare sia il mediano che la mezzala, ma bisogna lavorare sul piano fisico. Bene ma non benissimo.
Come abbiamo già detto Sartori sta operando in una situazione davvero critica e – a differenza di Bergamo – l’uomo di Lodi è tornato all’antico, come ai tempi in cui operava nel Chievo, dove l’arte di arrangiarsi era all’ordine del giorno. In fondo è il calcio mercato voluto dal patron Joey Saputo: vendere per alimentare le entrate. A patto però che non si svenda. Finora le cessioni sono state operate fornendo ottime plusvalenze, ma non vorremmo che il finale di mercato (si chiude il 1° settembre) riservi qualche brutta sorpresa, come ad esempio la cessione “sottocosto” di Orsolini (lo vogliono Torino e Sassuolo) per alimentare l’entrata della punta tanto richiesta da Sinisa Mihajlovic, per soddisfare il nuovo modulo e per colmare – si fa per dire – le partenze di Santander e Falcinelli.
Orsolini
Su Orsolini è la parentesi è dovuta: l’ala ascolana è alla sesta stagione in rossoblù e forse il suo rendimento non è all’altezza delle aspettative. Ma le aspettative spesso sono condizionate dal costo del cartellino e nel caso di Orsolini la società ha speso 15 milioni di euro per aggiudicarsi le sue prestazioni. Numeri alla mano e al netto del Covid-19, che ha condizionato gli ultimi due campionati e relative preparazioni, in 5 stagioni abbondanti ( è arrivato nel gennaio 2018) la punta marchigiana ha pur sempre collezionato 151 presenze, 35 reti e 21 assist. Ad un’ala non si può chiedere di più e l’espulsione contro il Verona per gioco pericoloso non può condizionare la sua permanenza in rossoblù.
Le novità – Intanto il professore Schouten ha firmato il rinnovo del contratto fino al 2026 e questa è una buona notizia. In chiave campionato i rossoblù sono attesi a Milano per giocare contro i Campioni d’Italia. Mihajlovic non avrà a disposizione lo squalificato Orsolini, ma recupera Soumarou e Ferguson e potrà contare sui neoacquisti Sosa e Lucumi. In avanti Barrow in vantaggio su Sansone.
Schouten
L’avversario Milan – afferma Mihajlovic – “nella sostanza è la squadra che ha vinto il campionato, unica eccezione è l’arrivo di De Ketelaere. Senz’altro parte da favorita anche se ci sono una o due squadre più forti, ma la continuità porta a fare risultati. A Milano ci saranno 60 mila persone e dobbiamo essere lucidi, concentrati e non cadere nelle provocazioni. Usiamo la testa”.