Castel d’Aiano
Già 144 Soci di Emil Banca si sono sottoposti a una visita gratuita di diagnosi precoce delle neoplasie della tiroide, grazie all’Ambulatorio Mobile ANT, dedicato alla prevenzione oncologica, che in questi mesi ha fatto sosta in quattro Comuni dell’Appennino bolognese. Il prossimo fine settimana l’Ambulatorio Mobile proseguirà il suo tour facendo tappa a Sasso Marconi mentre entro fine luglio sarà anche a Vergato, nella valle del Reno. Alla fine del progetto, realizzato grazie alla storica collaborazione tra Emil Banca, Fondazione ANT e Istituto Ramazzini, i Soci che si saranno sottoposti a questo tipo di visita preventiva saranno 240.
“Da oltre dieci anni abbiamo un consolidato Progetto Salute che garantisce a ciascuno degli oltre 53 mila soci che ne faccia richiesta, una visita di prevenzione gratuita all’anno o un coupon del valore di 50 euro per effettuare una visita specialistica tra quelle offerte attraverso le convenzioni con i nostri partner – spiega il direttore generale Emil Banca, Daniele Ravaglia – Nel tempo, abbiamo notato come la maggior parte dei soci che sfruttavano questa opportunità provenissero dalla città. Il nostro territorio di competenza è grande e spesso i Soci più anziani faticano a muoversi. Così abbiamo deciso di andare noi da loro, partendo dalla montagna bolognese. Inoltre, in questi anni di pandemia l’accesso a queste tipologie di visite di prevenzione si è praticamente ridotto a zero.”
Nei mesi scorsi, l’Ambulatorio Mobile ANT, adeguatamente attrezzato, ha portato, grazie alla collaborazione con l’Istituto Ramazzini, la prevenzione direttamente nei Comuni di Monzuno, Loiano, Madonna dei Fornelli e Castel D’Aiano, parcheggiato nella piazza del paese o comunque nei pressi della filiale. Ogni giorno sono state effettuate 24 visite, prenotate dai Soci Emil Banca direttamente attraverso l’App a loro dedicata.
“Questo non è che un altro piccolo tassello del nostro impegno per il benessere dei Soci che ci vede impegnati assieme a realtà pubbliche e private per trovare strade, anche innovative, per la diffusione della cultura della prevenzione, primo passo per la cura della propria salute”, ha concluso Ravaglia.
Marco Benni, amministratore delegato Istituto Ramazzini:
“Abbiamo creduto in questo progetto fin dall’inizio. Per diverse ragioni: la prevenzione è nel nostro Dna ed è il miglior modo di salvare vite, portarla vicino alle persone è determinante anche per superare la paura del Covid, fare rete con altre realtà del territorio, a noi affini per storia e valori, è un valore aggiunto anche in un’ottica di sussidiarietà – dichiara Marco Benni, amministratore delegato dell’Istituto Ramazzini – Questi saranno anche i pilastri della nostra strategia futura, incentrata sulla prevenzione e sulla prossimità ai nostri oltre 34.000 soci. Nelle prossime settimane lanceremo iniziative che vanno in questa direzione, di grande rilevanza sociale, perché saranno da supporto alla sanità pubblica nel recuperare tutte quelle attività di prevenzione e screening che hanno accumulato ritardi in questi due anni di pandemia”.
Angela Guaragna, direttrice sanitaria alla guida dei medici dell’Istituto Ramazzini che hanno eseguito le visite sul camper:
“L’incidenza dei tumori della tiroide è aumentata notevolmente negli ultimi trent’anni, soprattutto in relazione all’uso sistematico dell’ecografia. Risulta quindi di primaria importanza la sensibilizzazione sull’argomento e l’offerta di una campagna di screening su una struttura mobile in grado di raggiungere il maggior numero di cittadini possibile e rispondere ad esigenze particolari di spostamenti. L’obiettivo è quello di porre l’accento sull’utilità di un esame non invasivo qual è l’ecografia tiroidea anche in assenza di sintomi, un esame fondamentale per gli specialisti per individuare i noduli che necessitano di un approfondimento diagnostico”.
Raffaella Pannuti, presidente Fondazione ANT Italia ONLUS:
“Oggi viviamo un momento storico nel quale – anche a causa della pandemia – è ormai scontato ricevere a casa non solo la spesa o la cena consegnata dal ristorante, ma tutta una serie di servizi accessori che ci rendono la vita più comoda, o semplicemente meno faticosa. Per noi di ANT il concetto di “consegna a casa” è parte della nostra storia, è nel nostro stesso DNA: siamo nati 44 anni fa proprio portando le cure a casa del paziente, un concetto allora in completa controtendenza rispetto alla medicina tradizionale, ovvero alla cura in ospedale. Ormai da diversi anni, per lo stesso motivo, abbiamo avviato progetti di prevenzione sui nostri Ambulatori Mobili in modo da portare la prevenzione “a casa” dei cittadini. Ma è solo grazie a storici sostenitori e amici – come è appunto Emil Banca – che possiamo continuare la nostra missione e diffondere la cultura della prevenzione anche nelle aree meno accessibili del nostro Paese, e avvicinarci alle persone più fragili come gli anziani.”