Abbiamo chiesto un parere sull’attuale situazione del ponte “Leonardo Da Vinci” di Sasso Marconi, chiuso al traffico per gravi problemi alla struttura, a Giovanni Zaccanti, noto imprenditore (al suo nome sono stati legati Saeco e Caffitaly, ora è A.D. Parmacotto) di Gaggio Montano, che più volte si è fatto portatore di richieste di residenti e lavoratori in Alto Reno per ottenere una migliore viabilità.
Un ponte sul fiume Reno
E’ incredibile che, dopo oltre 60 anni, all’improvviso venga chiuso un ponte così importante ! Fu inaugurato nel 1957 e ricordo che ci portarono a vederlo durante una gita scolastica. Allora si diceva che era “il ponte più grande d’Italia”, aveva il nome di Leonardo da Vinci e noi ragazzi rimanemmo entusiasti di vedere un’opera così maestosa sul nostro territorio. Non dimentichiamoci che era il 1957, eravamo in pieno “miracolo italiano”, un miracolo che il lavoro e l’ingegno italiano avevano saputo ottenere con tanti sacrifici.
Da allora abbiamo attraversato tante volte il ponte per raggiungere l’Autostrada del Sole, quando ancora c’era il Casello, oggi purtroppo spostato ai 5 Cerri…. anche in questo credo che la scelta fatta sia stata scellerata, ma di questo, in varie sedi, ne abbiamo già discusso tante volte. Resta il fatto che dopo le recenti aperture (Cinque Cerri e Pontecchio) sono aumentati i tempi di percorrenza e di conseguenza il relativo inquinamento, ma i Politici poche volte vanno a fondo per capire quali conseguenze determinano scelte sbagliate. A volte hanno paura del confronto, sempre più difficile da gestire, ….è molto più semplice decidere da Palazzo…..
Sono passati mesi e probabilmente passeranno anni prima di poter di nuovo riaprire la viabilità sul ponte “Leonardo da Vinci”.
La situazione a Sasso Marconi è devastante e i tempi di percorrenza con file e inquinamento aumenteranno con la bella stagione; sarà sempre più difficile riprendere le abitudini quotidiane per motivi di lavoro o di famiglia. Chi dovrà andare e rientrare dalla montagna non avrà alternativa, potrà osservare il ricordo di Marconi riservatogli nella rotonda all’ingresso del paese dove le colonne e la sosta diventano ora obbligate.
Bisogna riconoscere agli Amministratori di Sasso Marconi che la viabilità è sempre stata garantita dalle Forze dell’Ordine Municipali che sono sempre presenti ed efficienti. Pensiamo cosa potrebbe succedere in caso di un blocco della viabilità autostradale: il traffico pesante si riverserebbe tutto sulla Porrettana come già avvenuto in passato.
Eppure avevamo sollecitato più volte tutti i politici eletti a dare qualche risposta alle tante richieste fatte dal territorio. La pandemia ha certamente rallentato tante cose, ma ora dobbiamo assolutamente ripartire.
Ricordo che pochi anni fa avevamo anche consegnato al Sindaco Metropolitano, Virginio Merola, oltre 15.000 firme raccolte per richiesta sul Collegamento Setta-Reno, un’opera indispensabile per il collegamento Autostradale all’Appennino ed anche una preziosa alternativa alla viabilità attuale. Sicuramente noi siamo meno importanti delle Sardine che scendono in campo sempre allo scadere delle elezioni e vengono ascoltate dai politici, ma il nostro Sindaco Metropolitano non ci ha nemmeno dedicato il tempo per un confronto o per un gesto di attenzione.
Incontro alla Rocchetta Mattei (20169 – Foto Vergato News –
Colgo l’occasione per rivolgermi ancora a lui: Sig. Sindaco, chi percorre tutti i giorni quella strada per andare al lavoro ha bisogno di sapere quale sarà il programma di riapertura al traffico. Credo anche che ci sia stato una grossa disattenzione sulle verifiche che occorreva eseguire periodicamente per non arrivare al blocco totale e noi che abbiamo utilizzato il ponte fino al giorno precedente alla chiusura vorremmo sapere se c’era un rischio e quale rischio abbiamo corso.
E formulo un nuovo appello a tutti i Politici Locali, Regionali, Nazionali: il collegamento Setta -Reno si può fare, la montagna si può salvare.
E’ un’opera che ci darebbe ampio respiro, porterebbe meno inquinamento e tempi di percorrenza ridotti.
Non è il Ponte sullo Stretto !
I soldi per la realizzazione si possono trovare anche in questo momento, gli studi di fattibilità ci sono. Date una mano alla Montagna ! Sarà sempre tardi, ma meglio tardi che mai.
Giovanni Zaccanti
Leggo con piacere quanto scritto da Giovanni Zaccanti, persona che stimo moltissimo. Non vorrei passare per dietrologo, ma da cultore del nostro sommo Poeta Dante Alighieri, sono abituato a leggere dietro la facciata delle parole. Mi scuserà Giovanni Zaccanti se darò una interpretazione di quanto da lui detto che, forse, non corrisponde al suo pensiero profondo. Questa la didietrologia : Spesso in Italia i lavori pubblici vengono fatti non in base alle reali necessità dei cittadini, ma a seconda degli equilibri fra vari partiti, agli interessi imprenditoriali degli amici dei loro amici, talvolta anche su pressioni della Delinquenza Organizzata SpA, anche promesse elettorali, bacino degli elettori ed altre “opportunità” che nulla hanno a che vedere con i reali bisogni del mondo del lavoro e dello studio. L’Appennino Bolognese è in crisi, ma cosa si è fatto in questi anni per migliorare una situazione critica ? Oggi andare dal Corno a Bologna o viceversa significa, spesso, superare le 3 ore di viaggio, si fa prima ad andare in Dolomiti. Da anni si sente parlare di Banda Larga, che, con il tempo, ha mutato nome in Bandana Larga e poi in Panzana Larga. Cosa significhi l’informatica, oggi, nel mondo del lavoro e dello studio non importa spendere parole. A proposito di studio, si è elaborato un piano di insegnamento a livello superiore e specialistico per evitare o, almeno, contenere l’emorragia di giovani dal territorio ? A me non risulta. Fino ad oggi l’Appennino è il luogo deputato per le chiacchiere e per fumose iniziative di facciata. La storia del ponte di Sasso e la non considerazione della bretella cui accennava Zaccanti e della pessima tratta della SS 64 dalla Carbona a Casalecchio di Reno stanno lì a dimostrarlo.
Come si dice solitamente… si è sempre navigato a vista e/o vissuto alla giornata , Chi ha diretto lo sviluppo infrastrutturale strategico della viabilita del territorio in questo cinquantennio, di lungimiranza non risplende, lo dimostrano le criticità sotto gli occhi di tutti .ora ripartiamo da zero…