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CALCIO – Il calcio ai tempi….dell’industria

Giuseppe Gazzoni Frascara – foto calcioefinanza

 

“CURVA ANDREA COSTA”

Il calcio ai tempi …dell’industria

Il primo a lamentare le storture moderne del calcio, il doping amministrativo, fu Giuseppe Gazzoni Frascara. Si era pure candidato alla presidenza della Lega. Non è detto che la sua rettitudine imprenditoriale non sia stata la causa della mancata elezione.
È da un po’, un bel po’, che penso male. E il mio pensare male dà più forza al legame coi colori del cuore. Non vinciamo nulla, noi del Bologna. Collezioniamo attimi, sussulti, giocate, ci scambiamo un segno di pace ben sapendo che, fuori, è un inferno. Però… Va bene. Tutto quello che conquistiamo è frutto di impegno, lampi come stelle cadenti, nel buio. Teniamo duro, amici. Anche se è così difficile… Le parole di Bigon, dopo il Sassuolo, sono chiarificatrici e amare. Se parli ti cacciano. Fanno i duri e i forti con i piccoli.
Ho sempre considerato segno di personalità il misurare il proprio potere con chi sta sopra di noi.

 

Riccardo Bigon – dirigente Bologna FC – fototoronews

 

Al contrario ho guardato con compatimento chi fa la voce grossa coi subalterni, per equilibrare la propria inclinazione naturale a prostrarsi dinanzi al potere. Uno scenario che intravvedo nel pallone, che dicono essere “industria”. E chi lo dice ci sottrae il campetto dei sogni, le memorie infantili, il pallone di gomma che costava pico ma comunque rotolava e ci regalava un sogno. È la prepotenza di chi arrivava col pallone buono e poneva condizioni. O si fa come dico io, diceva, oppure il mio pallone di cuoio ve lo scordate. Ecco.
Penso male. Vedo attenzione fiscale maligna, in certi casi. Col Sassuolo, al Bologna è stato presentato il conto di un buon pasto consumato da altri. Dice il designatore: da regolamento… Certo, è l’ultima stortura di una classe dirigente che non ha mai giocato. Certo, è l’irrigidimento della norma di fronte a chi vede vietata l’obiezione. Regole diverse ai piani alti? No. Solo non guardano. Uniformità di giudizio mandata a farsi benedire.

Roberto De Zerbi – allenatore Sassuolo – foto canalesassuolo

 

De Zerbi è la bocca della verità: espulsione che non esiste nel calcio ma nel regolamento sì. Stortura insomma. Di cui il Sassuolo è stato vittima. Ma anche chi scrive lo è stato. Indotto a pensare male, vedendo giudice designato il solito noto… Genia di un cattivo pensiero, Coppa Italia, impatto ad alta velocità tra Djuricic e un difensore della Spal… Imbandire il tavolo ai forti, consentire al top player di fare una fuitina, tutto a spese del club senza tifo. E poi aspettare… Aspettare l’occasione per risarcire uno, aprendo un nuovo debito da estinguere, ma più sotto. Lo so, penso male, non è giusto, forse non è vero…

Coincidenze, mettetela cosi. Con molta, molta amarezza.

E nostalgia per il passato. Il calcio ai tempi… dell’industria

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