Virtus Pallacanestro Bologna si unisce al cordoglio per la scomparsa di Gianfranco “Dado” Lombardi.
“Dado” ha difeso i colori bianconeri per 12 anni, top scorer per due stagioni è stato il simbolo della pallacanestro bolognese e della Virtus durante gli anni ’60.
Grande interprete della pallacanestro italiana, nel 2006 è entrato a far parte della Italia Basket Hall of Fame alla sua prima edizione.
Jacopo Cavalli
Uff. Stampa Virtus Pallacanestro
Il cordoglio della SEF VIRTUS
ADDIO A GIANFRANCO LOMBARDI
La SEF Virtus, Casa madre bianconera, apprende con grande tristezza la scomparsa di Gianfranco Lombardi, indimenticata bandiera della Virtus Pallacanestro Bologna.
Per dodici stagioni (dal 1958 al 1970), “Dado” Lombardi è stato leader e trascinatore della squadra bianconera, uno dei più grandi realizzatori di sempre, simbolo della pallacanestro bolognese e colonna della Nazionale italiana.
La grande famiglia Virtus si stringe attorno ai suoi cari, nel ricordo di un campione le cui gesta hanno esaltato il mito della V nera nel mondo.
“Voglio esprimere la vicinanza di tutto il mondo Virtus alla famiglia Lombardi – afferma Cesare Mattei, presidente SEF – Perdiamo un simbolo della nostra storia proprio nell’anno in cui festeggiamo una ricorrenza così speciale come i 150 anni di fondazione della SEF. Il ricordo di Dado resterà indelebile per tutto il mondo Virtus”.
Ufficio Stampa SEF Virtus
Era stato il mio idolo. A Palazzo tra i guizzi di Pellanera e i tiri col ginocchio alzato di Gambini l’attesa di noi giovani tifosi era sempre per il tiro che scoccava “Mc Lombard” come l’aveva soprannominato Aldo Giordani su SuperBasket. Da quelle mani partivano i palloni che affondavano gli avversari e portavano molto spesso la V alla vittoria. Sembrava lento per la sua notevole mole, ma sapeva sfruttarla molto bene e appena riceveva la palla diventava velocissimo e preciso. Nel 1960 fece parte dello squadrone azzurro che partecipò, facendo bella figura contro tutti gli avversari, alle Olimpiadi e “Dadone” fu messo nel quintetto ideale con gli idoli americani.
Successivamente ho avuto occasione di incontrarlo spesso . Da ufficiale di campo lo ricordo come allenatore piuttosto agitato in panchina, come giornalista come persona corretta e sempre disponibile. Nei momenti post match era anche molto divertente, con le battute taglienti tipiche da “toscanaccio”.
Nel ricevere questa triste notizia due momenti sono subito riaffiorati: a spasso per Porretta quando portò la Virtus in ritiro nel nostro Appennino e in giro per Riccione alla ricerca improvvisa e quindi disperata di un letto per uno delle sue misure….ricerca condita da grandi battute e risate..
“Dado” ha lasciato un’impronta precisa e indelebile a tutto il basket italiano.
Le più sentite condoglianze alla Famiglia
M.B.
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