Le 232 tra associazioni e società sportive dilettantistiche contano 51.838 atleti iscritti, 20.000 dei quali under 16 e 178 atleti disabili, organizzano oltre 4.000 corsi l’anno e partecipano a 895 campionati.“I numeri delle associazioni e delle società che hanno ottenuto il contributo dimostrano come quello sportivo sia un tessuto importante per la nostra città – dichiara Matteo Lepore, assessore allo Sport del Comune di Bologna – Settore fortemente colpito dalla crisi, per questo abbiamo lavorato per aiutarlo concretamente, siamo l’unico Comune in Italia ad avere fatto un avviso pubblico di questa entità. Questi contributi si sommano alle altre misure messe in campo dall’Amministrazione comunale come i “voucher sport”, il pagamento dei corrispettivi per i gestori degli impianti sportivi e la sospensione dei pagamenti delle società sportive che gestiscono palestre scolastiche. Un sostegno che complessivamente, se consideriamo la sospensione e lo stop dei pagamenti, nonché il costante mantenimento dei corrispettivi pagati ai gestori degli impianti sportivi, quest’anno supera i 3,5 milioni di euro”.
Tutte le misure che il Comune di Bologna ha messo in campo a sostegno del mondo sportivo
Il Comune di Bologna ha già prorogato al 31 marzo 2021 la sospensione dei pagamenti da parte delle società sportive che gestiscono le palestre scolastiche, rispetto alle attività della stagione 2019 fino a inizio 2020, quindi fino allo stop imposto il 17 febbraio 2020.
A questo si aggiunge lo stop al pagamento delle stesse quote di contribuzione da parte dei gestori delle palestre scolastiche da settembre 2020 fino al 31 dicembre 2020.
I gestori degli impianti sportivi pubblici inoltre continueranno a ricevere fino al 31 gennaio 2021, termine vigente dello stato di emergenza sanitaria, i loro corrispettivi dal Comune.
L’ultimo provvedimento in ordine di tempo sono i voucher sport erogati alle famiglie con reddito medio-basso e che hanno sostenuto le spese per l’iscrizione dei propri figli a corsi, attività e campionati sportivi, scongiurando così in questo periodo di emergenza sanitaria l’abbandono della pratica motoria e sportiva dei minori di età compresa tra i 6 e i 16 anni e dei giovani con disabilità di età compresa fra i 6 e i 26 anni.