BOLOGNA: Documento dei Sindacati della Polizia

Le OO.SS. della POLIZIA sollecitano un intervento al fine di risolvere i problemi legati al servizio mensa

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“Un fiume di plastica”

Queste OO.SS. ritengono doveroso rendere pubblica una
situazione che lede in maniera non più tollerabile i diritti elementari dei
Poliziotti e non solo.

Nell’ultimo mese, i lavoratori della Dussmann, società che si è aggiudicata
l’appalto della mensa presso la Caserma Smiraglia, hanno indetto per ben due
volte uno sciopero che ha impedito la regolare erogazione dei pasti.
Tale legittima agitazione, avvenuta in tempi di pandemia, sarebbe stata
operata a seguito di ritardi nei pagamenti delle ore di lavoro straordinario
regolarmente prestato.
Si tratterebbe di una significativa riduzione della capacità di reddito di tali
lavoratori (cuochi, aiuto cuochi e addetti mensa) che inciderebbe
pesantemente sulla loro autonomia e che li vedrebbe ancora oggi contrapposti
all’azienda, a quanto pare indisponibile a rilevare il personale presente
nell’appalto alle previste condizioni economiche e normative in essere.
Appare evidente che i frutti di tali gravissime disfunzioni possano essere
ricercati nel ricorso a gare di appalto operate al massimo ribasso ove –
inevitabilmente – le aziende aggiudicatrici, offrendo condizioni evidentemente
non sostenibili, si vedono successivamente costrette al ricorso a tagli sul
personale e sui loro emolumenti.
Un meccanismo che evidenzierebbe la necessità di rivedere immediatamente
tali procedure foriere di conseguenze su tutti i lavoratori coinvolti, dagli addetti
dell’impresa fino ai fruitori del servizio, e che denoterebbero una importante
sottovalutazione del fenomeno da parte degli organismi appaltanti sui quali,
giova rimarcarlo, permangono gli obblighi di vigilanza sulla qualità, sulla scelta
e sulla efficienza del servizio oggetto di appalto.
Per una curiosa legge del contrappasso se la Dussmann opera tagli sul
personale impiegato presso la mensa della Caserma Smiraglia, il Ministero
dell’Interno, in controtendenza, investe in quella stessa struttura cifre
ragguardevoli in posate di plastica. Con buona pace di Greta Thunberg.
Se questa vicenda non costituisse una seria ipotesi di danno erariale, come
parrebbe, sarebbe infatti materia per una sceneggiatura sull’immarscescibile
arte italica della scorciatoia e del classico rammendo peggiore del buco .
Orbene, sarebbe emerso che dal mese di maggio la ridetta mensa non puo’
avvalersi, causa avaria, di una lavastoviglie aziendale utilizzata per il lavaggio
delle stoviglie destinate ai commensali.
A fronte di tale, evidentemente irrisolvibile problematica tecnica, sempre dal
mese di maggio us ad oggi sarebbero stati investiti 4000 euro, a cadenza
mensile, per l’acquisto di posate sostitutive in plastica .
Facendo i classici conti della serva, secondo una stima di queste OO.SS, un
tesoretto di circa 25 mila euro sarebbe servito a finanziare, ad oggi, un fiume di
stoviglie di plastica a fronte di un costo per l’acquisto di un nuovo macchinario
sostitutivo dal costo di circa 10 mila euro.
Quel denaro pubblico, ove diversamente convogliato, avrebbe garantito al
personale fruitore della mensa della Caserma Smiraglia, l’acquisto di almeno
due lavastoviglie aziendali oltre che una rimanenza di 5000 euro e circa un
quintale di plastica in meno da smaltire nell’ambiente.
Pensiamo che in generale, scelte cosi’ poco oculate e che definiremmo con un
neologismo quale espressione di “oscura ecologia finanziaria” non possano
piu’ essere tollerate né taciute. Peraltro, ci risulta che siano state stanziate
somme importanti per la struttura che ammontano a circa 205 mila euro, ma
non si vede l’ombra di interventi, tant’è che i Poliziotti, dopo aver svolto servizi
esterni, di ordine pubblico, di prevenzione e repressione dei reati, devono
districarsi in mensa tra bidoni che intercettano le infiltrazioni d’acqua, oltre il
freddo da patire.
Pertanto queste OOSS auspicano un tempestivo intervento delle competenti
articolazioni dell’Amministrazione sia a livello centrale che locale, giacchè
facciano immediata chiarezza su tutti gli aspetti segnalati restituendo pieno
decoro al servizio di mensa e della dignità di tutti i lavoratori iniquamente
coinvolti nelle conseguenze di scelte e soluzioni approssimative.

I SEGRETARI PROVINCIALI

  SIULP                 SAP                  SIAP
LANDINO       GUGLIELMI         BRACCIO

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