Sono arrivate in redazione diverse mail di bolognesi non residenti in Appennino che hanno confermato le critiche già pubblicate.
“Ho visto il servizio della Rai e ho provato un grande senso di tristezza e impotenza”
E.B.
“Mi ha sorpreso non poco. Mi sembra fatto con superficialità ed errori, come dimostrano le frasi su Gaggio Montano.”
G.S.
“Ritengo che a quel giornalista siano capitati in Appennino eventi sfortunati, non altrimenti si possono spiegare certe definizioni piuttosto pesanti e sbagliate.”
A.M.
Chiudiamo con il commento del nostro collaboratore Ettore Scagliarini che ha evidenziato in particolare le parole su Pianaccio e di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del M5S:
Ho seguito il servizio sul Tg 2 che descrive, in breve, la storia dei paesi gravitanti sulla SS 64 Porrettana.E’ un lavoro pieno di imprecisioni e di pressapochismi. Un servizio su di una simile vallata, lunga e piena di storia, richiederebbe maggior spazio e maggior documentazione. Mi sembra che ci si sia lasciati andare a considerazioni da “profonda Amazzonia” e, quindi totalmente in contrasto con i dati di fatto della zona. Il viaggio termina a Pianaccio definendolo un eremo, ancor più remoto causa il Coronavirus. Ad un attento esame dei tempi recenti, questo eremo è stato volutamente abbandonato non avendo, come il vicino Monteacuto, piste di sci ove investire danari a volontà, molti dei quali sono soldi pubblici, ovvero dei contribuenti. La Dea Nemesi, complice anche la Crisi Climatica, sta evidenziando come il comparto sci sia alla così detta frutta. L’Alta Valle del Silla, definita da molti fra “Le più belle valli dell’Appennino”, con Pianaccio e Monteacuto quali paesi immersi in un ambiente naturale e storico di eccezionale valore. Non abbiamo da offrire impianti a fune ma sentieri e boschi con torrenti e cascate, non abbiamo sbancamenti, gettate di cemento e ruspe in azione ma antichissime mulattiere, case fra le più antiche del comprensorio, e percorsi transappenninici vecchi di migliaia di anni. Abbiamo tradizioni e reperti che ci rimandano al neolitico se non prima, ed altro ancora. Questo è ciò che offriamo al turista del 3° millennio, compresa un’ospitalità ben consolidata anche in campo gastronomico. Cosa chiediamo agli Enti Pubblici ? Di essere considerati cittadini di serie A come gli altri e di operare affinché il nostro patrimonio sia evidenziato ed utilizzato per portare un turismo rispettoso dell’ambiente e desideroso di conoscere una lunghissima storia qui da noi. Concludo dicendo che Pianaccio come Monteacuto, non è remoto per il Coronavirus dal momento che a Marzo sino a tutta estate la stragrande maggioranza delle case erano abitate. Se qualcuno che vive in città ha anche la casa avita in queste zone, corre di certo molti meno rischi di beccarsi il Covid19 qui che in basso. Perché il Tg 2 o, meglio il Tg regionale, non fa un servizio articolato toccando le varie località lungo la SS 64 sino al Corno alle Scale ? Marzabotto non è solo stata vittima dell’eccidio nazifascista, ma è l’unica struttura urbana etrusca giunta sino a noi !! E’ sufficiente ?
“Il servizio del Tg2 andato in onda oggi sul nostro Appennino è scandaloso perché cerca di descrivere con toni apocalittici una realtà che semplicemente non esiste. In questi giorni il servizio pubblico, tra tutorial su spese sexy nella giornata contro la violenza sule donne, sfilate di modelle in lingerie alle 7 del mattino e fake news sul nostro Appennino, sta veramente dando il peggio di sé. Ci aspettiamo delle scuse immediate già nelle prossime edizioni del telegiornale. Noi siamo stati i primi a denunciare nel corso degli anni un costante impoverimento dei servizi, soprattutto sanitari, nei centri della nostra montagna ma la fotografia scattata oggi dal Tg2 è assolutamente fuori fase e rischia di provocare un danno enorme a tutta le nostre comunità. Si usano termini come ‘fame’, ‘inferno’ e ‘dorsale degli orrori’ che non possono in nessun modo essere accostati a centri come Gaggio Montano, Porretta, Marzabotto pur all’interno delle difficoltà che quei territori e i suoi cittadini hanno affrontato nel corso degli anni. Per questo ci aspettiamo che anche la Regione protesti formalmente con la Rai per l’indegno servizio pubblico riservato al nostro Appennino” conclude la capogruppo regionale M5S.
Silvia Piccinini