Panino e bottiglia….facciamo i conti

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Da tempo leggo che tutte le volte che nel Belvedere si tratta di persone che visitano zone montane o di attraversamento, si parla di “gente con il panino e la bottiglia d’acqua in tasca”. Come ho scritto ne consegue che chi gestisce la Via degli Dei con, adesso, 15 attività commerciali aperte e pagine pubblicitarie di ristoranti e B&B siano proprio dei solenni sprovveduti. Perdite economiche secche che raggiungono il loro massimo nel Camino de Santiago in Spagna che, seguendo la logica del panino e della bottiglia, sta mandando a catafascio l’economia iberica. Di fronte a queste prese di posizione totalmente illogiche, mi permetto di fare due conti della serva. Poniamo che l’antichissima via che, per farla breve anche se dovrebbe partire dalla pianura o, almeno dalle colline del bolognese, partisse da Gaggio Montano e, attraversando Querciola, Sasso, Lizzano, Casale, Porchia, Mulin d’la Squaja, con eventuale deviazione alla Madonna del Faggio, Monteacuto, Rifugio della Donna Morta, Porta Franca, Gavinana e Maresca venisse sistemata e ben pubblicizzata fosse frequentata per 220 giorni l’anno in ambedue le direzioni con un numero globale di 6.600 transeunti, ovvero 30 il giorno. Considerando che l’intero tragitto richiede 2 giorni di viaggio, i viandanti amanti del panino e bottiglia dovrebbero pur spendere 5 € per dette vettovaglie. La ricaduta sul territorio sarebbe, solo per il panino & C., di 33.000 € , un’inezia. Mettiamoci che, almeno la metà, decida di usase i B&B della zona per completare il viaggio con una spesa di 20 € a testa. Il conto finale è di 66.000 €, un’altra inezia che però sommata all’inezia precedente porta a quasi 100.000 € di soldi nello spazio di 220 giorni ovvero 454 € il giorno con investimenti ridicoli. Ma vi è un ulteriore aspetto che è ben presente in TUTTE le vie di transito, e più lunghe sono e più questa voce economica è rilevante.

Sto parlando di coloro che si recano ad incontrare amici, parenti o persone conosciute, alla fine di una tappa. Dal momento che tutti i salmi terminano in Gloria, questi frequentatori da fine tappa, assieme a chi viaggia, dove vanno ? Al ristorante o, nella peggiore delle ipotesi, al bar e, spesso, utilizzano i locali B&B per passare la notte. Il rapporto di costoro con i transeunti ufficiali è, al minimo, 3 a 1 , ovvero per ogni camminatore arrivano tre persone per incontrarlo o riportarlo a casa. Documentarsi sulle vie di transito ben note quale il Camino de Santiago docet. Torniamo alle nostre cifre 6.600 x 3 = 19.800 persone che gravitano sulla via senza percorrela integralmente e solo per incontrare amici ed altri. Per fare il pessimista mi limito alla metà di detto numero, ovvero, tanto per stare scarsi, a 9.000 persone che finiscono per spendere fra ristorante, benzina, bar ed altro solo 20€ a testa per un totale di 180.000 € , una inezia che, sommata a quella precedente, porta ad un totale di quasi 300.000 € . Per i sostenitori del panino e della bottiglia, saranno pochi, ma che diviso i 220 giorni di frequentazione portano ad una distribuzione di 1.363 € il giorno sui luoghi attraversati o di sosta. Allora, come ben si vede, la storiella del panino e della bottiglia nasconde altre ragioni o mancanza di conoscenza di questa forma di turismo. Accontentiamo gli ideologi del panino e della bottiglia e diciamo : il Camino de Santiago è una bufala, tutte le vie dalla Francigena alla Via Mater Dei, Lana e seta, degli Dei e decine  che intanto sono sorte sono operazioni fatte da poveri sprovveduti che, non sapendo far di meglio, aprono attività commerciali, B&B, ristoranti ed alberghi. Siamo sicuri che questi ideologi del panino e della bottiglia abbiano ragione ? Meditate gente, meditate

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