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Giugno 1964: ci lascia il grande artista Giorgio Morandi

 

Giorgio Morandi era nato a Bologna il 20 luglio 1890 in una famiglia della piccola borghesia cittadina. Sin da giovanissimo aveva dimostrato una certa predisposizione artistica, che lo portò nel 1907 ad iscriversi all’Accademia di Belle Arti dove, fino al 1911, ebbe un’eccellente carriera scolastica, mentre negli ultimi due anni entrò in contrasto con i professori, avendo maturato un proprio stile.

I suoi riferimenti artistici andavano da Cézanne a Henri Rousseau, da Picasso a André Derain. Grande anche l’interesse per l’arte italiana del passato. Recatosi a Firenze nel 1910, apprezzò le opere di Giotto, Masaccio e Paolo Uccello. Diplomatosi nel 1913 cominciò a esporre i suoi lavori dopo un anno all’Hotel Baglioni di Bologna, qui si tenne la mostra a cinque nella quale cui figurarono i suoi compagni di Accademia: Osvaldo Licini, Mario Bacchelli, Giacomo Vespignani e Severo Pozzati,

In seguito a questa mostra, nacque il rapporto con il gruppo futurista con il quale Morandi espose nello stesso anno alla Galleria Sprovieri di Roma. Il periodo bellico segnò la stagione metafisica di Morandi che, con una decina di opere, divenne uno dei massimi interpreti della scuola metafisica di De Chirico.

In seguito, negli anni ’20, le sue opere si fecero più plastiche con nature morte e oggetti più comuni. Morandi da Bologna riuscì a mantenere i contatti con i movimenti intellettuali del paese. Da ricordare il suo sodalizio con Leo Longanesi, con il quale l’artista instaurò un bel dialogo culturale, oltre che una profonda amicizia.

Morandi insegnò a lungo disegno nelle scuole comunali e nel febbraio del 1930 ottenne per “chiara fama” e “senza concorso” la cattedra di Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove rimase fino al 1956. Partecipò alle Biennali veneziane e alle Quadriennali romane, nel 1930 e nel 1935 Morandi fece parte della commissione di accettazione e fu presente con poche opere significative.

Importante fu il 1939, dove alla terza edizione della mostra romana, Morandi in un’intera sala personale con 42 oli, 2 disegni e 12 acqueforti, ottenne il secondo premio per la pittura, alle spalle del più giovane Bruno Saetti. Durante la Seconda Guerra Mondiale l’artista, nell’estate del 1943, il maestro si ritirò sfollato sugli Appennini (a Grizzana, ora Grizzana Morandi) , dove sviluppò dei lavori dedicati ai paesaggi.

Nella Biennale del 1948 guadagnò il primo premio e concentrò l’interesse della stampa e del pubblico su di sé, figurando come uno dei maestri più importanti del secolo e suscitando l’interesse dei più esclusivi ambienti internazionali, al punto che alcuni suoi lavori  trovarono collocazione in prestigiose rassegne del Nord Europa e negli Stati Uniti anche dopo la sua morte che avvenne dopo lunga malattia a Bologna il 18 giugno 1964.

 

Rosalba Angiuli

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