foto da La Repubblica
Dopo il forte temporale che la scorsa notte si è abbattuto sull’Alto Appennino bolognese, si si sono verificate frane e alcuni smottamenti.
Il commento di Marta Evangelisti, residente e consigliera in Città Metropolitana nella lista Uniti per l’Alternativa e nel consiglio comunale di Alto Reno Terme nella lista Adesso Alto Reno Terme:
Evangelisti: “Frane ovunque questa notte, inaccettabile l’assenza della Città metropolitana”
“Questa notte si è scatenato il finimondo. A seguito di una pioggia incessante, raffiche di vento incredibili, quasi tutti i fossati hanno esondato e le strade hanno ceduto a frane diffuse e di grande portata. A Molino del Pallone, nell’ex territorio di Granaglione, un torrente ha esondato portando con sé legname e fango che hanno trasformato la strada e il paese in un fiume. L’acqua e la fanghiglia hanno travolto interamente una attività di ristorazione, mentre una famiglia è stata evacuata. La tratta della SP 632 è stata interessata da diverse frane soprattutto appunto dopo il paese di Molino del Pallone, dove due grossi smottamenti alle ore 24 avevano già interrotto il percorso. Il collegamento sopra, SP 55, già nel tratto Casa Boni – Boschi era occupato da altri smottamenti che ne impedivano la percorrenza. Ad ore 2 di questa notte, sono quindi personalmente rimasta bloccata tra due tratti di strada, impossibilitata a raggiungere la mia abitazione principale a Ponte della Venturina e a poter visionare un’attività commerciale devastata a Molino del Pallone.
Avvisata la Città metropolitana mi è stato risposto che le strade “sarebbero state chiuse” affermazione del tutto superflua perché la natura ci aveva già pensato da sola, mentre invece si poteva provvedere almeno a segnalare le interruzioni, anche per chi proveniva dai due versanti toscani.
Avvisata la Città metropolitana mi è stato risposto che le strade “sarebbero state chiuse” affermazione del tutto superflua perché la natura ci aveva già pensato da sola, mentre invece si poteva provvedere almeno a segnalare le interruzioni, anche per chi proveniva dai due versanti toscani.
Risultato di questa mattina: circolazione completamente bloccata, se non per un varco operato sulla SP 55, dal personale comunale – che ringraziamo – e che ha consentito ai cittadini di queste borgate di poter raggiungere il posto di lavoro. Collegamenti con la Toscana interrotti e non segnalati. Non oso pensare se ci fosse stato bisogno di intervenire per un soccorso: a questo ha pensato il Comune ma non chi di competenza.
Ritengo inaccettabile che la Città metropolitana non preveda un servizio di reperibilità del personale esterno, almeno per quando si verificano simili emergenze. Preciso che l’allerta era stata annunciata anche dagli avvisi del centro meteo sovracomunale.
Lo dissi a suo tempo in Consiglio, lo affermo oggi: non si possono assumere solamente amministrativi, il territorio ha bisogno di cervelli pensanti, ma anche di mani e braccia che poi lavorano materialmente sullo stesso.
Il dissesto idrogeologico non può essere un tema da campagna elettorale e basta e provo meraviglia nel constatare che è di qualche giorno fa l’arrivo a tutti i cittadini delle cartelle del consorzio Reno bonifica.
Le opere mancano ma la tassazione persiste. Si intervenga, si cambi il modello di governo o si abbia la dignità di andare a casa.
Non accettiamo più lezioni su come gestire la Montagna da chi il territorio non lo conosce proprio: lotteremo per i nostri servizi e per valide soluzioni, a voi lasciamo i grandi ragionamenti sui monopattini e le bici elettriche”Marta Evangelisti Consigliera Città metropolitana di Bologna
Lo dissi a suo tempo in Consiglio, lo affermo oggi: non si possono assumere solamente amministrativi, il territorio ha bisogno di cervelli pensanti, ma anche di mani e braccia che poi lavorano materialmente sullo stesso.
Il dissesto idrogeologico non può essere un tema da campagna elettorale e basta e provo meraviglia nel constatare che è di qualche giorno fa l’arrivo a tutti i cittadini delle cartelle del consorzio Reno bonifica.
Le opere mancano ma la tassazione persiste. Si intervenga, si cambi il modello di governo o si abbia la dignità di andare a casa.
Non accettiamo più lezioni su come gestire la Montagna da chi il territorio non lo conosce proprio: lotteremo per i nostri servizi e per valide soluzioni, a voi lasciamo i grandi ragionamenti sui monopattini e le bici elettriche”Marta Evangelisti Consigliera Città metropolitana di Bologna
La risposta di Marco Monesi:
“Dispiace che ancora una volta parte dell’opposizione in Consiglio metropolitano approfitti di una situazione di emergenza dovuta al maltempo per scatenare una polemica politica.
La Città metropolitana ha seguito, come sempre avviene, ora per ora l’evolversi della forte perturbazione che questa notte ha colpito il nostro territorio ed in particolare il nostro Appennino. Il Personale dell’Area Viabilità ha risposto a tutte le sollecitazioni arrivate dal territorio. Alcuni interventi, per i quali era richiesto l’utilizzo di mezzi pesanti per la rimozione di detriti ed alberi, non si potevano effettuare in sicurezza nel pieno della tempesta. Per questo l’attività di rimozione è iniziata questa mattina alle 6 e non nel pieno della notte. Come è normale che sia in quel frangente sono invece intervenuti i Vigili del Fuoco con mezzi ed attrezzature adatte ad operare in sicurezza nelle fasi più critiche dell’ondata di maltempo”.
La Città metropolitana ha seguito, come sempre avviene, ora per ora l’evolversi della forte perturbazione che questa notte ha colpito il nostro territorio ed in particolare il nostro Appennino. Il Personale dell’Area Viabilità ha risposto a tutte le sollecitazioni arrivate dal territorio. Alcuni interventi, per i quali era richiesto l’utilizzo di mezzi pesanti per la rimozione di detriti ed alberi, non si potevano effettuare in sicurezza nel pieno della tempesta. Per questo l’attività di rimozione è iniziata questa mattina alle 6 e non nel pieno della notte. Come è normale che sia in quel frangente sono invece intervenuti i Vigili del Fuoco con mezzi ed attrezzature adatte ad operare in sicurezza nelle fasi più critiche dell’ondata di maltempo”.
Il commento di Igor Taruffi (ER Coraggiosa):
Interruzioni e smottamenti in Appennino. Servono risorse e un servizio di reperibilità sulla viabilità a disposizione dei Sindaci.
I grossi temporali che stanotte hanno interessato la zona dell’Alto Reno dell’Appennino bolognese hanno causato forti danni, soprattutto nelle zone intorno agli abitati di Alto Reno Terme,Gaggio Montano e Castiglione dei Pepoli: sono state evacuate delle abitazioni e delle strade sono state interrotte.
I Comuni interessati hanno fatto tutto il possibile per risolvere la situazione e rendere possibile il ritorno al normale viabilità ma, a fronte di un allerta ampiamente segnalata da Arpae, è necessario denunciare il mancato interessamento da parte della Città Metropolitana che, su quelle strade, ad oggi ancora interrotte, avrebbe competenza, a seguito della dismissione delle Province.
Servono risorse e un piano organizzativo, e serve personale dedicato. Non si può rischiare l’isolamento per i cittadini delle zone periferiche della nostra provincia e della regione.
Serve un servizio di reperibilità H24 a disposizione dei Sindaci sulla viabilità da parte della città metropolitana ed è necessario un piano generale di intervento e manutenzione del territorio, che soffre enormemente un qualsiasi evento metereologico anche solo di media entità. In questo anche la Regione può avere un ruolo che, ritengo, sia necessario giocare.
I problemi legati alle piogge, anche non eccessivamente violente, hanno molte madri. Ne accenno alcune, così, senza ordine prioritario. Spopolamento dell’area appenninica ed elevata età media dei residenti. In passato, molti lavori di pulizia degli alvei di piccoli e piccolissimi torrentelli, erano effettuati dai residenti senza alcun problema. Le braccia c’erano e si operava. Oggi le braccia non hanno più tanta forza, ma se ci aggiungiamo il possibile intervento di una burocrazia demenziale, beccarsi una denuncia per lavori non autorizzati, è nell’ordine delle cose. E’ meglio rendere inagibile una strada che finire in tribunale per aver cercato di evitare un disastro. E questo lo vediamo per la pulizia di scoline, di mulattiere ed altro. Se non ci sono le dovute autorizzazioni fatte a norma di legge dopo apposite domande, penso, in carta bollata in 16 copie, con risposta in 4 anni, se va bene, non si può far nulla. Ricordiamoci che, spesso, sono queste piccole incurie, moltiplicate per centinaia, finiscono per fare danni rilevanti. E’ così per alberi pericolanti, per muretti che decenni di abbandono hanno reso instabili e tanti altri lavori di modesta entità che eseguiti senza tanti vincoli burocratici, renderebbero più sicuro il territorio. Ma tant’è, siamo il paese più incartato in una burocrazia ottusa, farcita di 160.000 leggi una più assurda dell’altra. A questo proposito cito una massima di Tacito, il grande storico latino : CORRUPTISSIMA REPUBLICA, PLURIMAE LEGES . Tradotta allo stato attuale dell’Italia : “Quando ci sono troppe leggi lo stato è marcio o corrotto ( a scelta )