UNIONCAMERE: Imprese estere sempre avanti

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L’accelerazione della crescita in regione (in totale sono 49.395) rispetto allo scorso anno (+2,4 per cento, +1.157 unità), si accompagna a una più ampia riduzione delle altre tipologie di aziende (-1,3 per cento). L’Emilia-Romagna è l’ottava regione per aumento, davanti alla Lombardia (+1,0 per cento) e dietro al Veneto (+2,5 per cento). Le società a responsabilità limitata semplificata sostengono il volo delle società di capitale (+12,9 per cento, +665 unità), mentre accelerano pure le ditte individuali (+1,3 per cento). L’espansione si concentra nell’aggregato degli altri servizi diversi dal commercio (+597 imprese, +4,5 per cento), in particolare delle altre attività (+169), alloggio e ristorazione (+161) e costruzioni (+402 unità).

In Emilia-Romagna, accelera lievemente la crescita tendenziale della base imprenditoriale estera regionale e si amplia leggermente la flessione delle imprese non straniere. Al 31 marzo le imprese attive straniere risultano 49.395 (il 12,5 per cento del totale) con un aumento in un anno di 1.157 unità, pari al +2,4 per cento. Si amplia la riduzione delle imprese di nati in Italia (-1,3 per cento). A livello nazionale, le imprese di stranieri hanno superato le 549 mila unità, con una crescita dell’1,9 per cento, mentre le altre imprese sono diminuite solo leggermente (-0,6 per cento). Questi sono i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Tra le regioni italiane, le imprese straniere diminuiscono solo in Calabria e nelle Marche.

L’Emilia-Romagna è l’ottava regione per crescita e nelle altre regioni leader con cui si confronta la crescita delle imprese straniere è sensibilmente più contenuta in Lombardia (+1,0 per cento), pressocché analoga in Veneto (+2,5 per cento) e notevolmente più veloce in Piemonte (+3,7 per cento). In Lombardia e Veneto però, le imprese non straniere tengono meglio (-0,6 e -0,9 per cento rispettivamente).

I settori di attività economica. La crescita delle imprese straniere si concentra sostanzialmente nei servizi, che con 688 imprese in più registra un incremento del 2,7 per cento. Qui la tendenza è data dal rapido e ampio incremento nell’aggregato degli altri servizi diversi dal commercio (+597 imprese, +4,5 per cento).

Anche le imprese estere del commercio registrano una leggera crescita (+91 imprese, +0,8 per cento), nonostante la dinamica resti prossima al minimo degli ultimi 6 anni, mentre le imprese non estere si riducono del 2,8 per cento. Aumenta ma con il freno tirato la base imprenditoriale straniera dell’industria (+0,7 per cento, +34 unità), a fronte di una ampia flessione delle imprese industriali non estere (-1,9 per cento).

Accelera lo sviluppo delle imprese straniere attive nelle costruzioni (+2,3 per cento, +402 unità), il più notevole degli ultimi 8 anni, mentre le altre imprese del settore diminuiscono dell’1,2 per cento.

Infine si conferma elevato l’incremento in agricoltura (+4,3 per cento), mentre calano del 2,4 per cento le imprese agricole non straniere, ma questo resta un settore ancora marginale per le imprese estere.

La forma giuridica. Le società di capitale hanno registrato una crescita notevolmente rapida e molto rilevante in termini assoluti (+12,9 per cento, pari a 665 unità in più), la più grande riferita al primo trimestre negli ultimi 9 anni, sostenuta dall’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata.

Ancora in positivo, le ditte individuali (+ 518 unità, pari a un +1,3 per cento). La normativa su società a responsabilità limitata ha avuto effetti negativi sulla consistenza delle società di persone (-0,7 per cento). L’insieme di cooperative e i consorzi si è ridotto dello 0,6 per cento.

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