Il biodistretto è uno strumento innovativo di governo sostenibile del territorio gestito congiuntamente da una rete permanente di agricoltori e trasformatori, amministrazioni pubbliche e cittadini, per valorizzare ed incrementare costantemente il metodo biologico nella produzione del cibo, dei beni materiali, nelle politiche pubbliche locali e nell’offerta turistica.
In Italia sono attivi oltre 20 biodistretti. Le esperienze fin qui realizzate hanno visto quasi ovunque accrescere la qualità ambientale dei territori interessati, le potenzialità di mercato delle produzioni agroalimentari locali, collaborazioni e sinergie tra pubblico e privato ed un significativo sviluppo degli arrivi turistici.
L’Appennino bolognese, territorio caratterizzato da una estesa superficie di aree naturali protette (6 aree parco, 12 siti natura 2000, 2 riserve naturali) e dalla presenza di percentuali elevate di agricoltura biologica, in alcuni comuni addirittura elevatissime, può trovare nel biodistretto una leva di ulteriore valorizzazione ambientale, turistica ed agroalimentare.
Per questo il Gruppo d’Azione Locale (GAL) Appennino Bolognese ha avviato la realizzazione di uno studio di fattibilità per la costituzione di un biodistretto dell’Appennino bolognese. Lo studio verificherà con gli operatori biologici, con l’associazionismo territoriale e con gli enti locali il loro reale interesse all’iniziativa, le specifiche aspettative, le regole condivise e le modalità di una futura governance. Una volta condivisa la fattibilità operatori, associazioni ed enti locali procederanno alla formale costituzione.
La presentazione del progetto si terrà lunedì 14 gennaio 2019 alle ore 10.00 in Sala Poggioli nella sede della Regione Emilia-Romagna – Terza Torre, in viale della Fiera 8 a Bologna. La relazione di apertura sarà di Tiberio Rabboni, presidente del GAL Appennino Bolognese e a seguire Stefano Sozzi illustrerà il progetto per lo studio di fattibilità.
E’ poi previsto l’intervento di Alessandro Triantafyllidis, presidente del biodistretto della Val di Vara, La Spezia, come testimonianza di un’esperienza di successo, mentre alle 12.30 le conclusioni saranno affidate a Simona Caselli, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna.