Foto Il Sole 24 Ore
A fine settembre le imprese femminili erano 85.158, invariate rispetto a
un anno prima. Crescono i servizi grazie ad attività professionali,
scientifiche, tecniche e ai servizi alla persona. Commercio al dettaglio
in sensibile calo. In leggera crescita la manifattura, lieve diminuzione
per le costruzioni, mentre prosegue l’ampia contrazione in agricoltura.
Al 30 settembre 2018 le imprese attive femminili erano 85.158, pari al
21,1 per cento del totale delle imprese regionali, quindi invariate
rispetto alla stessa data del 2017. Va peggio per le imprese non femminili
che accusano ancora una leggera flessione (-0,5 per cento, -1.580 unita).
È quanto risulta dai dati del Registro delle imprese delle Camere di
commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna che proseguendo
nell’analisi evidenzia come negli ultimi quattro anni la demografia delle
imprese mostri un andamento migliore a livello nazionale. In particolare,
le imprese femminili sono aumentate in tredici delle regioni italiane e in
Italia dello 0,3 per cento. L’incremento è stato più rapido nel Lazio
(+1,1 per cento). Nelle regioni con le quali l’Emilia-Romagna più spesso
si confronta, le imprese femminili sono in aumento dello 0,6 per cento in
Lombardia e dello 0,2 per cento in Veneto, mentre restano invariate in
Toscana e si riducono in Piemonte (-0,8 per cento).
I settori di attività economica. La stabilità della consistenza delle
imprese femminili deriva dalla composizione di tendenze ampiamente
divergenti. Da un alto, quella positiva dell’insieme degli altri servizi
(+628 unità, +1,6 per cento), e dell’industria (+60 unità, +0,8 per
cento), mentre, dall’altro, quella negativa derivante dalla diminuzione
della base imprenditoriale nel commercio (-350 unità, -1,5 per cento),
nell’agricoltura (-328 unità, -2,6 per cento) e, ormai solo marginalmente,
nelle costruzioni (-10 unità, -0,3 per cento).
La forma giuridica. Anche tra le imprese femminili le società di capitale
aumentano notevolmente (+612 unità, pari a un +4,3 per cento), per effetto
dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata
semplificata.
Questa ha contribuito alla sensibile riduzione delle società di persone
(-341 unità, -2,6 per cento), alla quale si è affiancata una leggera
flessione delle ditte individuali (-276 unità, -0,5 per cento). Le
cooperative e i consorzi registrano una lieve crescita (+0,4 per cento).