A Bologna nasce lo “Zibaldone” della cultura

Un tempio di arte e cultura, ma alla buona.

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Inaugurato ieri alle 18, in via San Vitale 66, Lo Zibaldone, locale adibito a tutti gli amanti di qualsiasi tipo di arte.

Un’idea originale e innovativa, scaturita dalla mente in continuo fermento del proprietario Max Balanzone, già titolare dell’osteria omonima di Via Petroni e della Taberna di Re Vallot, sempre in San Vitale.

Da tempo, volevo creare un luogo dove la cultura fosse la protagonista assoluta.” Ha commentato Balanzone “Arte a trecentosessanta gradi, per dirla tutta. Un posto che fosse aperto agli artisti di tutto il mondo ed a chiunque volesse proporre eventi culturali e di interesse per il pubblico, in un’atmosfera comunque conviviale, senza troppi fronzoli. Un luogo dove potessero anche nascere collaborazioni fra gli artisti coinvolti. È un sogno che si avvera, dopo un primo fallimento di creare un contesto simile al Bar Balanzone, che non ha funzionato in gran parte per la diversa tipologia di zona in cui è situato. Allo Zibaldone non si mangia, ma si beve solamente, mentre il cibo è esclusivamente culturale e rivolto alla mente dell’avventore. Tra l’altro, tengo particolarmente a ringraziare mia moglie per avermi spronato e aver creduto fortemente nella nascita di questa realtà, che ritengo possa essere davvero stimolante, per risvegliare le coscienze assopite e avvicinare i bolognesi, ma non solo, a quella cultura di qualità, rivolta a tutti, in un ambiente informale e cordiale, spesse volte anche ironico.

Nella foto da sn: Ida, Balanzone, Zap e Mioni

E non a caso, l’ironia avrà buona parte nella realtà dello Zibaldone, come si evince anche dalla simpatica insegna, poiché la direzione artistica delle serate (ad eccezione del settore musicale, del quale si occuperà Max) è stata affidata a Zap e Ida, coppia ormai consolidata del panorama bolognese, tra ironiche vignette cariche di satira pungente alla politica ed alla società italiana che sono il loro cavallo di battaglia da tempo, ma anche affermati scrittori di una Bologna in giallo, con le avventure (ormai siamo giunti al terzo capitolo) del Commissario Amareno Fabbri.

Appena Max ci ha proposto di affiancarlo nella gestione artistica delle serate dello Zibaldone, sia io che Ida abbiamo accettato immediatamente, certi che questo tipo di avvicinamento alla cultura fosse il modo giusto per distinguersi da quegli eventi che ormai non attirano più molte persone, forse perché esageratamente costituzionali e freddi. L’arte è qualcosa che infonde calore, sia a chi la crea che a chi ne è testimone” commenta Zap “E noi non possiamo che essere lieti di contribuire a creare qualcosa di unico nel panorama bolognese, certi che tanti amici artisti, tra scrittori, musicisti, pittori, attori e chi più ne ha più ne metta, risponda al nostro appello. Abbiamo già ricevuto diversi consensi e sono convinto che non si potrà che migliorare!

Musica, letteratura, teatro, senza trascurare la cultura del vino, perché anche le degustazioni saranno parte integrante delle serate allo Zibaldone, curate in questo senso dal parere esperto del sommelier Franco Mioni, titolare della storica agenzia giornalistica “Salotto Europeo”.

Al professor Franco Savignano, docente dell’Accademia di Belle Arti, spetterà invece il compito di selezionare le opere pittoriche che saranno esposte alle pareti del locale (un quadro per pittore, esposto una settimana).

Un dipinto del Prof. Franco Savignano

Ma la vera chicca dello Zibaldone, è rappresentata dal fatto che, esaurito il menu artistico ufficiale, il palco virtuale sarà a disposizione di chiunque vorrà lanciarsi a proporre una pièce teatrale, uno sketch comico e qualunque cosa si pensi potrà avere presa sul pubblico, il quale dopo due minuti di esibizione dell’artista allo sbaraglio, decreterà il suo gradimento con pollice in alto o pollice verso.

Tanta cultura, ma tanta umanità e senso di appartenenza, per una nuova e coraggiosa realtà che ha dimostrato di piacere, visto il folto pubblico che ha riempito il locale il giorno dell’inaugurazione, restando affascinato tanto dal luogo, quanto dalla presentazione dei libro di Zap e Ida, della giallista Mariel Sandrolini e del sottoscritto quale scrittore e fotografo.

Un tempio “vecchia maniera” per tutti e con tutti.

Uno Zibaldone di cui si sentiva davvero il bisogno.

Foto di Fabrizio Carollo

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