Contratti annullati e uno Stato assente. Tragico errore o si tratta ormai di sinistra consuetudine?
C’è da restare basiti e avviliti di fronte a episodi come questo, che spesso rimangono nell’ombra, schiacciati dalla mole di incompetenza e lentezza della contraddittoria burocrazia italiana, paese dove ormai appare impossibile anche svolgere con tranquillità il proprio lavoro.
Un mestiere come l’insegnante, che dovrebbe essere tra i più soddisfacenti e importanti per le solide basi di qualsiasi società, oggi viene bistrattato da un sistema che, ancora una volta si dimostra cieco e sordo di fronte a palesi ingiustizie ed alla mancanza dei diritti sacrosanti che il lavoro deve garantire, per salvaguardare la dignità personale e la possibilità di creare una famiglia ed una vita degni di questo nome.
Danilo Castellano si fa voce di tante altre situazioni come la sua, con una lettera incisiva e pregna di verità, che non potevamo esimerci dal pubblicare, per dare sostegno e diffusione al grave episodio di cui è stato vittima, insieme ad altri colleghi, che hanno avuto la sola colpa di “seguire le regole” e fare le cose come devono essere fatte.
Una lettera che reclama la propria dignità, ma anche la salvaguardia per un sistema scolastico già pericolosamente scricchiolante e soprattutto la salvaguardia dell’istruzione e del futuro di tutti gli studenti.
Pubblichiamo una lettera che, nonostante la rabbia, esprime a gran voce l’ammirazione per continuare a svolgere le proprie mansioni, nonostante le preoccupazioni e i più che giustificati dubbi verso il futuro.
Fabrizio Carollo
“Gentile Redazione, mi meraviglia notare che nessun insegnante, ad oggi, abbia fatto una segnalazione pubblica riguardante la problematica che sto per illustrarvi, giacché sembra coinvolgere non poche persone.
Mi riferisco in particolar modo ai neoassunti a tempo determinato, in possesso di abilitazione/specializzazione ma che non hanno sostenuto procedura concorsuale. Essendo tale procedura di assunzione una novità assoluta, quest’anno gli uffici di diverse scuole si sono trovati in difficoltà, non avendo appreso alla data del 1° settembre 2021 che questi specifici contratti andavano stipulati in maniera differente, ovvero, con codice N35: “Supplenza annuale con formazione e prova DL 73/2021 – personale non di ruolo al momento dell’acquisizione della supplenza”.
Di conseguenza, si è rivelata necessaria una rettifica dei contratti, molti dei quali, con i tempi biblici della burocrazia italiana, sono stai acquisiti dal SIDI, mentre rimangono sospesi in una sorta di limbo, in attesa della definitiva acquisizione da parte del MEF.
Ne consegue che, molti insegnanti confinati in questa sfortunata categoria, continuano a lavorare dal 1° settembre 2021 senza percepire un euro, poiché il loro contratto, come si evince anche da NOIPA, risulta “annullato”.
Una situazione del genere è chiaramente incresciosa e richiede l’immediata risoluzione, con ripristino dei contratti e recupero degli arretrati.
Personalmente, essendo in attesa di un figlio che nascerà a brevissimo ed essendo l’unica fonte di reddito per il mio nucleo familiare, ammetto di trovarmi già in seria difficoltà. È assolutamente inammissibile nonché umiliante dover lavorare senza essere pagati.
Nonostante la rabbia, lo sconforto e la frustrazione sempre crescenti, non sono ancora venuto meno ai miei doveri, continuando a svolgere il lavoro della mia vita, per amore della scuola e dei miei alunni.
Ma mi chiedo: quando finiranno anche i soldi per la benzina, semplicemente perché qualcuno non ha svolto bene il suo dovere… chi mi sosterrà nel continuare a svolgere il mio?’
Danilo Castellano
foto generica da internet