“Lei è stato un insegnante per diversi anni anche nel nostro territorio…cosa ne pensa di questa situazione ?”
Marina G. – Valle del Reno
Ho provato una certa emozione prima di rispondere perchè sono andato col pensiero al mio passato tra i banchi, da una parte e dall’altra della cattedra. E’ stato un periodo molto lungo, dai miei primi passi all’Asilo delle Suore di via Palestro (era il 1947) all’ultimo giorno di scuola quando uscii dall’Ist. “Rubbiani” di Via Marconi (ottobre 1999).
E’ stato deciso di attuare la scuola on line , perchè la difficile e preoccupante situazione che stiamo attraversando non permetteva alternative. Le scuole di ogni ordine e grado non potevano rimanere aperte, perchè avrebbero di certo causato un continuo e crescente diffondersi del coronavirus.
Immaginare le aule vuote fa male al cuore, perchè è stato cancellato il rapporto diretto tra docente e discente, la vera “anima” della scuola. E’ mancato in questi mesi lo scambio tra insegnante ed alunno di qualsiasi età, scambio fatto di insegnamenti curricolari e di consigli, di sorrisi e rimproveri, di battute e di reciproci insegnamenti. E niente li farà recuperare. Qualcuno dirà che si sono così evitati i batticuore per interrogazioni e compiti in classe. E’ vero, ma, come tanti hanno capito più avanti, sono prove non solo scolastiche ma anche allenamenti a interrogazioni e compiti che riserverà la vita e saranno ben più severi.
Quanto è valida la scuola on line ? Piuttosto che niente…potrei rispondere..Indubbiamente è utile , ma lo sarebbe stato molto di più se si fosse potuto fare un periodo di rodaggio con prove, verifiche, accorgimenti, consigli per i supporti tecnologici e altro ma non è stato possibile. L’esperienza attuale sarà, anzi lo è già, molto utile per il futuro di tutti.