Ascoltiamo una voce importante della Scuola: il personale amministrativo

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Foto scuolainforma.it

 

“Gentile Direttore,

chi le scrive è un gruppo di assistenti amministrativi delle segreterie scolastiche di Bologna e provincia.

Come Lei ben sa, la settimana scorsa con dispositivo regionale dell’Emilia Romagna in concerto con il Ministero della Salute, contro la diffusione del coronavirus, è stata disposta la chiusura delle scuole fino al giorno 1 marzo.

Ma ciò non è stato rispettato in molte scuole, in quanto dai dirigenti scolastici siamo stati richiamati in servizio a presidiare la scuola garantendo il servizio pubblico, contrariamente a quanto è stato specificato da ministero e sindacati.

La nostra domanda è: chi ci ha tutelato dal coronavirus in questo periodo, visto che la maggior parte di noi, quasi tutti viaggiamo in autobus e in treno?

Perché questa discriminazione verso il personale ATA (Amministrativi, Tecnici, Ausiliari) che deve essere sempre “al fronte” per lottare quotidianamente con le molestie burocratiche che il MIUR  regala ogni giorno, inventandosi nuovi programmi farraginosi che non funzionano, con scadenze infinite a cui non si riesce a stare al passo e con piattaforme online assurde.

Per non parlare delle incombenze cascate su di noi come fulmini, quali la ricostruzione carriera, i pensionamenti e le graduatorie del personale che prima gestiva l’Ufficio Scolastico Regionale.

E della parte fiscale ne vogliamo parlare?

I nostri DSGA (Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi ex segretari) sono costretti, loro malgrado, a fare sempre i conti con l’Agenzia delle Entrate per pagare l’IVA delle fatture elettroniche ogni mese, a fare le certificazioni uniche, a fare il 770, l’Irap, ecc. ecc. e noi insieme a loro!

Per la famigerata fattura elettronica, tanto contestata da imprese e aziende anche in Parlamento,  nessuno sa che le segreterie l’hanno adottata obbligatoriamente dal 1 gennaio 2015!

I nostri DSGA, anche se hanno un titolo di studio diverso, devono essere commercialisti, legali, tuttologi.

E la scuola è l’unico comparto bistrattato del Ministero dell’Istruzione dove non ci si può rivolgere a un esperto del settore per tutti questi adempimenti fiscali.

Ma torniamo al coronavirus. Qual è la differenza tra noi e il personale docente? Noi non abbiamo solo il contatto con gli alunni ma anche con l’utenza multiculturale che entra negli uffici e non siamo tutelati in questa circostanza!

E visto che ci siamo, non stiamo a fare lotta fra poveri Direttore, ma Le sembra che i docenti con tutto il rispetto per la categoria, stanno a casa anche durante le vacanze di Natale e di Pasqua mentre tra noi facciamo i salti mortali per avere un giorno di ferie per stare in famiglia? Non è Natale o Pasqua anche per noi? E in estate appena finite le lezioni, tranne i docenti che hanno le classi finali per esami, sia quelli del primo, sia quelli del secondo grado di istruzione, se ne stanno tranquillamente a casa fino al primo incontro di settembre del Collegio Docenti.

E in estate, Le assicuriamo, che lavorare nella segreteria scolastica non è una passeggiata, più del periodo di attività didattica, ma incombenze fuori misura con personale ridotto al minimo, soprattutto dove ci sono unità di supplenti che finiscono al 30 giugno.  

Comunque in questa settimana fino all’8 marzo di ulteriore sospensione delle lezioni (stavolta sospensione, ma non chiusura!) come siamo tutelati noi e i collaboratori scolastici dalla diffusione del coronavirus ?

Nelle scuole non ci sono presidi medici e indumenti personali adatti, dobbiamo ricevere l’utenza come se niente fosse.

Anche se esiste la possibilità del telelavoro in tanti uffici per noi no!

PERCHE’ A NOI DELLE SEGRETERIE SCOLASTICHE PIACE PENSARE CHE NON SIAMO I NUOVI SCHIAVI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, MA I NUOVI SOLDATI  DI FRONTIERA! 

  Firmato  da un Gruppo di Personale ATA

 

Nella mia lunga permanenza nel mondo della Scuola (40 anni), nei vari compiti che mi sono stati assegnati, ho sempre tenuto molto presente il lavoro del personale del settore Amministrativo, settore per molti quasi invisibile ed invece fondamentale per far funzionare tutta la “macchina”. Purtroppo nelle varie vicende scolastiche si parla sempre molto poco di voi e quest’ultima vicenda del coronavirus lo dimostra. Sembra quasi che viviate al di fuori o al di sopra di tutto e quindi vi si possa trascurare. Invece, come avete appunto rilevato, siete a stretto contatto con l’utenza che è la più varia e ne subite spesso le conseguenze (ricordo discussioni molto calde tra genitori e impiegati assolutamente incolpevoli di quanto dovevano applicare). Ora viviamo un momento non solo delicato ma direi proprio difficile. Oltre alle solite, e vecchie,  problematiche finanziarie si è aggiunta improvvisamente quella del coronavirus, un fatto rilevante che riguarda la salute e il lavoro di tutti, voi compresi. Ma ancora una volta non siete citati nei vari provvedimenti. Spero, e vi auguro sinceramente, che “nella stanza dei bottoni” qualcuno se ne ricordi e rimedi quanto prima.

Buon lavoro e grazie per quello che fate per docenti e discenti.

 

M.B

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