Riparliamo di elezioni

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Egregio Direttore, le scrivo dopo molto tempo e di questo mi scuso, purtroppo il lavoro e altri problemi mi hanno tolto la forza di scrivere i miei racconti, ma le assicuro che lei e Reno News siete sempre nei miei pensieri, come nei miei pensieri vi sono sempre la Fortitudo, Il Corno e la Bicicletta, (quella è anche, e sempre, nelle mie gambe.)

Oggi però le scrivo non per le mie passioni e per i miei amori, ma per commentare le ultime elezioni politiche tra l’Europa e Zola Predosa e per raccontarle una storia sfuggita ai più grandi giornalisti italiani e mondiali, una storia che le regalo con grande affetto.

Ma andiamo con ordine.

Le elezioni sono andate, entrambe, come sinceramente e in grande solitudine, avevo pronosticato.

Siamo un popolo di Umarels Mastrotiani, ci piacciono i cantieri e le televendite, messi insieme poi non ne capiamo la differenza e facciamo di tutta un’elezione, per due, un fascio al quadrato. Non si confonda Direttore, Salvini grande erede di Mastrota nel televendere quello che dice di fare, non è fascista, anzi, secondo me è ben lontano dall’esserlo, ma gli italiani lo credono fascista e per questo lo votano, quasi in massa.

E questa è la cosa grave! Dovrebbe spiegarlo ai suoi colleghi giornalisti, e non si offenda se le ho dato del collega a chi attualmente scrive giornalmente sui grandi mezzi di comunicazione italiani.

L’uomo solo al comando, il Fausto Coppi in fuga, a noi Italici è sempre piaciuto, che sia su un davanzale, dentro ad una Chiesa, su un predellino o su una Rete. Negli ultimi trent’anni ci sono stati, Berlusconi, Prodi, Renzi, Grillo, Salvini, e tra un po’ ricominceremo il giro, Silvio c’è per sempre, se lo ricordi.

Siamo Umarels, ci piacciono i cantieri, quelli che erano in programma da trent’anni e sono stati aperti, finiti e inaugurati a tempi record negli ultimi 5 mesi. Il caso, la fortuna, un culo immenso insomma, proprio pochi giorni prima delle elezioni si sono risolti problemi che parole e sermoni biblici avevano promesso di risolvere qualche decade fa.

Che la Lega avrebbe fatto tombola, il M5S neanche Ambo e il Pd Uno, con un +4 in mano al giocatore che li precede, era più che prevedile in Europa, ma personalmente a livello locale il risultato ha fatto un po’ male.

Lo sapevo sarebbe finita così, la storia dell’accorpamento delle elezioni per risparmiare può essere anche giusta, ma forse vista la nostra facilità a votare di pancia, che poi sinceramente non la definirei di pancia, la parte del corpo giusta è situata poco sotto l’ombelico e poco sopra alle cosce, sarebbe meglio risparmiare da altre parti. Fare una ics (X) sullo stesso simbolo, anche se in contesti completamente diversi è così facile che chi ce lo fa fare di guardare alle differenze come nella settimana enigmistica? Che, forse, se fossero nella settimana enigmistica ci guarderemmo con più interesse.

Fa male perché vedere una Lega, a Zola, al venti per cento, con una lista composta quasi all’ultimo momento e che in giro negli ultimi cinque anni non si è praticamente mai fatta vedere, passando sopra a chi, come il M5S, con tutti i difetti che a livello nazionale e locale può avere, si è fatto un bel mazzo, fa male. Fa male, ma non uccide.

Alla fine gli Italiani si trovano nella situazione perfetta: Piove, Governo Ladro, è colpa del M5S, c’è il sole, si sta bene, è merito della Lega, sta facendo tutto lei. Biancaneve visse felice e contenta con il Principe Azzurro, dopo aver convissuto con sette nani e aver sgobbato per loro in assoluto stato di verginità. A Noi Italiani le favole piacciono un bel po’.

È andata così, Mercoledì a Zola si insidierà il Nuovo consiglio comunale, con la Nuova giunta, del Nuovo Sindaco Davide Dall’Omo. Un consiglio che avrà molti Nuovi consiglieri, sia in maggioranza che in opposizione, con in opposizione quattro del centrodestra, tre della Lega e uno Insieme per Zola e due del Movimento 5 Stelle. Insomma tutto nuovo a Zola direttore, nuovo e lavato con Perlana.

Ma è proprio dall’opposizione che le racconto una storia incredibile che fa capire la pochezza del giornalismo italiano per non averla notata prima delle elezioni. Vi è stata una famiglia che aveva ben tre componenti candidati nelle tre liste che ambivano a spodestare il Pd dal governo Zolese.

La mia.

Su quattro Pasini residenti a Zola, i tre maggiorenni erano candidati rispettivamente per Italia in Comune, mio padre, Movimento 5 Stelle, il sottoscritto e Insieme per Zola, mia sorella.

In realtà il progetto di potere su Zola era molto più esteso, ma avendo un figlio ancora dodicenne non mi è stato possibile candidarlo nel PD. Essendo al Governo nazionale con il M5S, però mi sto attivando per consentire ai ragazzini delle medie di poter votare anche loro, almeno alle amministrative. E le assicuro che saprebbero votare più consapevolmente di molti adulti. Il mio obbiettivo è di raggiungere questa storica riforma prima della caduta del governo M5S-Lega, quindi, spero molto presto.

La sfida in famiglia è stata vinta a mani basse da mio padre il quale ha ottenuto zero voti.

Era il mio obbiettivo che invece ho miseramente fallito. Ho preso infatti ben 4 voti, e le assicuro che non mi sono auto votato, evento più unico che raro. Ho preso addirittura un voto disgiunto, nel seggio dove ero rappresentante di lista c’era chi mi voleva consigliere con Dall’Omo Sindaco. Mi piacerebbe conoscere chi ha cotanta fiducia in me, e vorrei conoscere anche gli altri tre. Preciso che la mazza da baseball che ho in macchina è quella di mio figlio.

Mia sorella invece ha ottenuto la bellezza di sette voti. Sette Zolesi, sperando che lei si sia auto votata sei Zolesi, han votato chi non aveva neanche capito che era candidata, che pensava fossero le elezioni del Comune di Riale, nella provincia di Zola Predosa, del Presidente della Repubblica Francesco Francia. Vogliamo approfondire il decadimento della politica Italiana Direttore?

Meglio lasciar stare.

La saluto affettuosamente Direttore con una domanda: ma secondo lei mia madre per chi ha votato?

Le dico la mia?

Secondo me ha votato PD.

 

Enrico Pasini

Gentile Enrico, rispondo alla tua bella lettera, da cui traspare ironia mista ad amarezza, seguendo, come hai fatto tu, un certo ordine:

  • Tu, come tutti gli altri collaboratori, non ricevi alcun compenso per gli articoli che scrivi per Reno News e quindi non ti devi assolutamente scusare ed anzi sono io che ti ringrazio per ciò che hai inviato.
  • In un mio editoriale, uscito nello scorso ottobre, avevo scritto che stavamo entrando nella “stagione dell’ottimismo”, ovvero in quel periodo pre-elettorale in cui piovono dai vari politici inaugurazioni e sovvenzioni, il tutto mescolato a promesse e  progetti col fine dichiarato di plagiare l’elettore affinchè metta quella x dove loro sperano. Quindi nulla di nuovo….
  • Nessuna sorpresa dalla differenza evidenziata tra voto per l’Europa e quello per il proprio Comune. Sappiamo tutti che per la scelta locale conta di più la conoscenza diretta (e quanto è stato fatto in passato nel proprio territorio) che non le programmazioni politiche ad ampio raggio.
  • Il voto: quale arma potente è nelle mani del cittadino. Ma non TUTTI se ne rendono conto, mentre TUTTI dovrebbero usarla, ripeto TUTTI, se non altro per rispetto e riconoscenza verso chi si è sacrificato affinchè noi avessimo  questo diritto.  Anch’io ho sempre detto che per avere la “patente” da elettore (e ancor più da genitore !) bisognerebbe superare un esame. In questo caso dovrebbe essere basato sulla conoscenza dei programmi dei partiti tradizionali e delle varie liste civiche, o pseudo tali, ma questo purtroppo non si può fare. “Ogni nazione (o ogni Comune) ha i governanti che si merita” è un vecchio detto e quindi “mea culpa..mea culpa..” Dentro la cabina con la scheda ricca di simboli (almeno in questo siamo ben forniti) a mio parere l’elettore fa una scelta: o per convinzione (c’è un partito che presenta un programma che apprezza e condivide) o per eliminazione (questo no..questo no..questo no..finchè non ne rimane uno) o per simpatia (sono tutti uguali ma uno ha un disegno o un candidato –  forse conosciuto dal vivo – che esprime  “simpatia” ) o per convenienza ( se voto quella lista la mia attività può proseguire ed anzi ne trae vantaggio) o per tradizione ( la mia famiglia ha sempre votato lì..ed io proseguo). E così, purtroppo, la campagna elettorale spesso sembra proprio una televendita.
  • Sul voto dei zolesi e della famiglia Pasini non mi esprimo. Ma tutto è “paese”. Succede anche nello sport….padre cestofilo e ciclista, figlio appassionato di baseball…    M.B.

 

 

 

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