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Tante Vie, nessuna via….

Spett. Redazione,

in allegato  invio un articolo comparso su il Resto del Carlino di oggi 15 Novembre 2018. Si parla della nuova Via della Seta e della Lana Bologna-Prato e di una frequentazione abbastanza elevata in così poco tempo da non consentire un adeguamento in tempi brevi delle capacità ricettive e di servizi lungo detta Via. Credo, comunque, che la privata imprenditoria, visti i ritorni economici, si adoperi a colmare questo gap in breve tempo. Vi è quella che potrei definire una chiosa a detto articolo, a nome Marta Evangelisti che stigmatizza la mancanza di depliant di tale Via nel Comune dell’Alto Reno Terme. Signora Evangelisti, le dirò, in tutta franchezza, che sarà ancor più difficile che lei trovi questi pieghevoli illustrativi nel Comune di Lizzano in Belvedere. Malgrado l’evidenza del ritorno economico delle Vie Transappenniniche, rapporto spesa-incassi e promozione turistica, in detto Comune l’Amministrazione è fermamente decisa a non sentirne neppur parlare. E pensare che di Vie Transappenniniche in detto comparto ve ne sono ben 4 e documentate da millenni. L’unica cosa che interessa a detta Amministrazione è l’idea del Mega Impianto Corno-Doganaccia-Abetone che da tre anni vede una ininterrotta attività della Sig.ra Elena Torri, Sindaca di tale Comune, in tutti i siti ove si parli di tale idea. E si favoleggia di ritorni milionari, di frequentazioni extra europee e di, vergognosi, accompagnamenti di disabili in crinale ecc. ecc. . Secondo il vecchio proverbio che vale più un uovo oggi che una gallina domani, si è ottenuto il risultato di non avere 4 uova oggi e la gallina, se non le tirano il collo prima, dovrebbe essere sulla mensa fra alcuni anni. Intanto gli acquedotti di Lizzano versano in condizioni penose, spesso forniscono la famosa “Acqua atletica” quella che quando l’hai bevuta devi correre in bagno con sintomi di dissenteria, vedi tre anni or sono per Ferragosto!!! Non è che adesso la situazione sia migliorata, vedi l’ordinanza di un mese fa della stessa Sindaca. A ben pensarci, è solo peggiorata. Non essendoci peggior sordo di chi non vuol sentire, i risultati sono sotto gli occhi di tutti : Lizzano capoluogo, anni fa, 20 tra alberghi e pensioni, oggi 5, e non è che marcino con il tutto esaurito 365 giorni l’anno. Altri ritardi, elucubrazioni e fantasticherie e si corre il rischio di veder ulteriormente ridotto il numero delle attività commerciali e ricettive.

Ettore Scagliarini

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