Turismo e parassiti

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Spett. Redazione, ieri, Domenica, ero a Pianaccio . Ho deciso di inoltrarmi lungo il Rio Bagnadori in direzione di quella che un tempo era il bellissimo prato di quota dei Bagnadori . A scanso di storie mi ero vestito con : scarponi, calzettoni spessi ed alti, pantaloni di grosso spessore e compatti, maglietta a maniche lunghe, giacchetta sottile, traspirante ma protettiva, cuffia di tessuto fitto tipo donna islamica . Oltre allo zainetto ed alla macchina fotografica . Freddo ? Manco per sogno, vi era un sole caldo ! Ed allora perché un simile vestimento ? Le zecche signori, le zecche ! Detti fastidiosi parassiti succhia sangue sono ovunque . Un vicino di casa se li è già trovate sulle braccia quando lavora nel bosco . Le micie che mi vengono a trovare quando arrivo a Pianaccio ne sono particolarmente colpite . Ho un bel da dal loro trattamenti, toglierle le più evidenti . Passati 10 giorni siamo da capo . Dal momento che i sentieri non vengono puliti e ci si inoltra in mezzo ad avvolgenti frasche, trovarsi addosso detti odiosi parassiti dà veramente uno schifoso fastidio . Sig.ra Torri, nel suo ruolo di Sindaco dovrebbe cercare : 1° di far pulire i sentieri più frequentabili, in collaborazione con gli enti che sovraintendono a tali aree o incombenze . 2° Avvisare i turisti di prendere le dovute precauzioni quando si inoltrano nei nostri boschi . Le faccio presente che se un paio di turisti finissero all’Ospedale di Porretta, se ancora aperto, per problemi legati alla trasmissione di patologie aventi quali vettori tali parassiti, il turismo del Belvedere prenderebbe una di quelle batoste al cui confronto quello dell’acqua diarroica farebbe ridere . Ci pensi sopra e poi ci dica . Saluti da un vecchio ricercatore di elementi storici che Domenica ne ha visti e fotografati di eccellenti .

Ettore Scagliarini

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