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CASTEL MAGGIORE – I princìpi della nuova edilizia scolastica: se ne parla in un incontro Civics

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L’Amministrazione comunale di Castel Maggiore ha avviato in questi anni un imponente programma di edilizia scolastica: una nuova scuola primaria, parzialmente già realizzata, una nuova scuola d’infanzia in costruzione, una nuova scuola secondaria di primo grado che sorgerà – grazie a un importante finanziamento PNRR – sulle ceneri della vecchia scuola media Donini Pelagalli, oltre a una nuova biblioteca comunale in corso di ultimazione.
Dunque non si pone come speculativa, ma con molta concretezza, una riflessione sul modo di pensare gli spazi educativi e di formazione: non solo nuovi sistemi di costruzione improntati alla sostenibilità, ma la stessa concezione della didattica illustrano le modalità di realizzazione di nuovi edifici.
Se ne parla nell’incontro Civics – iniziative per la cittadinanza attiva, mercoledì 18 ottobre: Cubature da riempire o spazi educativi? I princìpi di una nuova edilizia scolastica.
Interverranno:
Belinda Gottardi – Sindaca di Castel Maggiore, Antonietta Esposito – Dirigente scolastica I.C. Castel Maggiore, Stefano Rao – Architetto dello studio internazionale Settanta7, Beate Weyland – Pedagogista Libera Università di Bolzano

Mercoledì 18 ottobre 2023 h 20.45

Cubature da riempire o spazi educativi?

Teatro Biagi D’Antona, Via G. La Pira 54, 40013 Castel Maggiore

Diretta streaming: Canale Youtube Telecastelmaggiore


Settanta7 è lo studio di architettura autore del progetto della nuova scuola secondaria di primo grado Donini Pelagalli di Castel Maggiore: specializzato nella progettazione di scuole, palestre ed edifici pubblici guidato da principi di architettura sostenibile, capace di soddisfare le esigenze del committente ma anche degli utenti attuali e futuri, nel rispetto delle preziose risorse del nostro pianeta. Ogni rpogetto viene affrontato cercando di minimizzarne l’impatto economico e ambientale, puntando su materiali naturali, impianti efficienti ed energie rinnovabili.

Beate Weyland – laureata in Pedagogia, è Professore associato presso la Facoltà di Scienze della Formazione presso la Libera Università di Bolzano. Conduce ricerche sul rapporto tra pedagogia e architettura e design e sui temi dell’innovazione della didattica in ambito scolastico. I suoi corsi si centrano sui temi della didattica aperta e sensoriale con lo scopo di realizzare materiali didattici tra educazione e design, che stimolino i sensi e l’apprendimento creativo.
È membro e promotore della rete interistituzionale altoatesina “Spazio e apprendimento” e della rete internazionale PULS, che promuove processi di innovazione della scuola tra pedagogia e architettura. Ha seguito diversi percorsi di progettazione condivisa nei processi di nuova edificazione o ristrutturazione oltre che di semplice appropriazione e ripensamento degli edifici scolastici e si muove sul territorio italiano e germanofono tra conferenze e incontri sulle qualità dello spazio educativo.

L’Istituto Comprensivo di Castel Maggiore ha recentemente assorbito al Direzione didattica, andando quindi a raccogliere tutte le scuole d’infanzia e primarie del territorio, oltre alla scuola secondaria di primo grado Donini Pelagalli

 

MARZABOTTO – “Barbiana. Il silenzio diventa voce”

Da giovedì 19 ottobre sarà allestita presso la Sala Polivalente della Casa della Cultura e della Memoria di Marzabotto la mostra fotografica itinerante ‘Barbiana. Il silenzio diventa voce, curata dalla Fondazione Don Lorenzo Milani insieme al Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, che ripercorre la storia, il percorso religioso e umano del maestro di Barbiana insieme ai suoi ragazzi, nell’anno del Centenario Don Milani 1923-2023.

Attraverso le fotografie, tutte originali dell’epoca e lavorate in digitale per essere trasferite sui pannelli, sarà possibile conoscere l’umanità, l’altruismo e i gesti al servizio dei più fragili, seguendo il cammino di crescita di don Milani insieme ai suoi ragazzi.

Don Milani fu inviato quale priore del piccolo borgo di Barbiana, frazione di Vicchio (FI), a causa di alcuni dissapori con i fedeli della sua precedente parrocchia e con la Curia Fiorentina. Qui cominciò un’esperienza educativa diversa e rivolta ai giovani di quella comunità che, anche per ragioni geografiche ed economiche, erano fortemente svantaggiati rispetto ai coetanei di città.

 

Scrive Michele Gesualdi, presidente della Fondazione, nell’introduzione al catalogo della mostra: “Il titolo è emblematico per una realtà in cui dal silenzio del non sapere, i figli dei poveri e degli emarginati hanno acquisito la consapevolezza che il sapere e la parola rendono uguali”.

“Siamo felici di ricordare la figura di Don Lorenzo Milani – afferma la Sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi –. A cento anni dalla sua nascita il suo messaggio è ancora attuale: in particolare il suo ‘I care’, ‘Mi importa’, in opposizione al motto fascista ‘Me ne frego’, spinge ad occuparsi degli altri, a prendersi cura del prossimo, a battersi affinché tutti godano degli stessi diritti e per l’uguaglianza degli esseri umani, nel rispetto delle diversità”.

L’esposizione sarà visitabile fino a martedì 31 ottobre negli orari di apertura della biblioteca comunale e su appuntamento per le classi scolastiche interessate.
Info: 
biblio@comune.marzabotto.bo.it – tel. 051.6780501

 

PROVINCIA DI BOLOGNA: Due italiani arrestati per droga dai carabinieri

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Crevalcore e Sant’Agata Bolognese (BO): I Carabinieri della Stazione di Crevalcore, nella tarda mattinata di giovedì 12 ottobre u.s., hanno arrestato due persone, un 40enne e un 31enne, entrambi originari di San Giovanni in Persiceto (BO), residenti in provincia, celibi, disoccupati, già noti alle forze dell’ordine, accusati di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
PRIMO CASO:
L’uomo, il 40enne, sospettato di essere dedito alla coltivazione della Marijuana e alla detenzione ai fini di spaccio, anche in virtù dei suoi trascorsi, nei giorni passati è stato attenzionato dai militari nei suoi movimenti. Verso le 7:30 circa, i Carabinieri hanno bussato alla sua porta e, informandolo del motivo della loro “visita”, hanno proceduto alla perquisizione domiciliare, in quanto sospettato di detenere droga, oltre a coltivare piante di Marijuana. Durante tali operazioni, i militari hanno rinvenuto, all’interno del salotto, in un armadio adibito a serra indoor, 4 piante di Marijuana aventi un’altezza media pari a 40 cm, 1 bilancino di precisione, 238 grammi di sostanza stupefacente del tipo Marijuana, 514 semi di Marijuana, una somma in denaro contante pari a euro 2800 (suddivisa in banconote da euro 50,00) verosimilmente provento di attività di spaccio, più tutto il materiale utilizzato per la coltivazione dello stupefacente (impianto di illuminazione, fertilizzanti, filtro d’acqua e dischetti utilizzati per la germinazione). Dentro il garage, in uso sempre al 40enne, lo stesso aveva ricavato una stanza in legno completamente isolata (serra indoor), attrezzata con diverse lampade per la corretta illuminazione, tubi per l’areazione, temporizzatori, pompa per l’acqua e vari strumenti utilizzati per la coltivazione. Nel giardino invece, i militari hanno rinvenuto altre 15 piante di Marijuana aventi un’altezza media pari a 2 metri con infiorescenza, il tutto irrorato con sistema di irrigazione del tipo a pioggia. Da un controllo del cellulare dell’uomo, i militari hanno scoperto una recente chat che quest’ultimo aveva avuto con un ragazzo italiano di Sant’Agata Bolognese, all’interno della quale, l’uomo aveva inviato al 40enne di Crevalcore, alcune fotografie raffiguranti la sua coltivazione indoor di Marijuana che deteneva in casa; motivo per il quale i Carabinieri hanno deciso di approfondire la vicenda e andargli a fare “visita” a casa.
SECONDO CASO:
Alle successive 13:30 circa di giovedì scorso, i militari hanno eseguito una perquisizione domiciliare a casa del 33enne di Sant’Agata Bolognese (BO), la quale si è conclusa con il ritrovamento di due serre indoor, aventi le stesse caratteristiche costruttive di quelle sequestrate a casa del 40enne di Crevalcore, con tanto di sistema di ventilazione, illuminazione, temporizzatori e fertilizzanti usati per la crescita delle piante di Marijuana. All’interno di una delle due serre, i militari hanno rinvenuto 4 piante di Marijuana aventi un’altezza compresa tra i 20 cm e i 2 metri. Inoltre, in casa, l’uomo deteneva, all’interno di un barattolo in vetro, 168 grammi circa di infiorescenze di Marijuana già essiccata e pronta alla vendita sul territorio. Tutto il materiale utilizzato per il confezionamento e la coltivazione dello stupefacente, oltre alle piante di Marijuana, le infiorescenze già essiccate e il denaro ritrovato, sono stati posti sotto sequestro mentre, i due italiani, dopo le formalità di rito e su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, sono stati arrestati. Dopo la celebrazione del rito direttissimo che si è svolto nella mattinata di venerdì 13, il 40enne è stato sottoposto alla misura cautelare giornaliera dell’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia giudiziaria, mentre il 31enne è stato rimesso in libertà.

 

foto d’archivio CC

BOLOGNA. Intera famiglia bengalese arrestata dai carabinieri

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I Carabinieri della Stazione di Bologna Navile, nella mattinata di giovedì 12 ottobre u.s., hanno arrestato tre persone appartenenti al medesimo nucleo familiare: un 53enne (padre) coniugato, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine; una 48enne (moglie) coniugata, disoccupata, incensurata e un 22enne (figlio) celibe, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine, tutti originari del Bangladesh e residenti in citta, accusati in concorso di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e ricettazione. I Carabinieri della Stazione di via Leonetto Cipriani, nei giorni scorsi, sono venuti a conoscenza che l’intero nucleo familiare, originario del Bangladesh, si dedicava da tempo e assiduamente a spacciare droga in città, gestendo così una vera e propria rete domestica dello spaccio. Verso le 10:30 circa di giovedì 12, i militari della stazione, unitamente ad un’unità cinofila del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, hanno bussato alla porta dell’appartamento in uso alla famiglia bengalese, situato all’interno del quartiere Navile. Dopo avergli spiegato il motivo della loro “visita”, hanno eseguito una perquisizione domiciliare alla ricerca dello stupefacente. Nella circostanza, il figlio della coppia (il ragazzo 22enne), poco collaborativo, resosi conto della situazione, ha cercato inizialmente di tergiversare alla perquisizione, accompagnando i militari al piano interrato, all’interno della cantina in uso alla famiglia, cercando così di tenerli lontano dall’abitazione e portarli “fuori strada”. Gli ha spontaneamente consegnato un barattolo contenente residui di sostanza stupefacente, dichiarando di non averne dell’altra. Ovviamente i militari non hanno creduto alla sua “storia” e hanno proseguito la perquisizione all’interno dell’appartamento, rinvenendo in totale: 4 “panetti” e 1 involucro in cellophane trasparente contenente Hashish (peso complessivo pari a 450 grammi circa occultata dentro il frigorifero in camera da letto), alcune buste in cellophane e barattoli in vetro contenenti Marijuana (peso complessivo pari a 1 kg circa, tutta occultata all’interno di una cassettiera in camera da letto), 2 bilancini di precisione e 1 coltello da cucina in acciaio con residui di Hashish, 1 grinder con residui di Marijuana, utilizzato per triturare le infiorescenze, 1 confezione di Rivotril (stupefacente sintetico definito “da strada” perché è uno psicofarmaco a basso costo) più numeroso materiale utilizzato per il confezionamento. Oltre alla sostanza stupefacente, i Carabinieri hanno recuperato, nella disponibilità della famiglia, un’ingente somma di denaro (complessivamente pari a euro 10.000) suddivisa in banconote e monete di vario e piccolo taglio, tutta provento della fiorente attività di spaccio. La metà del denaro, la 48enne ha cercato velocemente di prelevarlo dall’armadio dov’era conservato e di nasconderlo dentro il proprio reggiseno; scena però non passata inosservata ad una carabiniera, la quale lo ha poi recuperato, perquisendo la donna. Sono state ritrovate ancora alcune lenzuola appartenenti al servizio ospedaliero, diversi documenti e tessere elettroniche (carta di identità, tessere sanitarie, postepay e bancomat) appartenenti a persone diverse ed estranee al nucleo familiare arrestato. Tutta la sostanza stupefacente, il materiale utilizzato per il confezionamento, i documenti e il denaro ritrovato, sono stati posti sotto sequestro mentre, i tre bengalesi, dopo le formalità di rito e su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, sono stati arrestati e tradotti presso la locale casa circondariale in attesa della convalida.

Foto CC Bologna.

PONTECCHIO MARCONI (BO): Un arcobaleno di galline

 

Forse, non tutti sono a conoscenza del fatto che a Pontecchio Marconi, guardata orgogliosamente dalla fiera sagoma di Palazzo Rossi, sorge Rainbow Cocche, fattoria che ospita già ora una cinquantina di galline, tra razze diverse e uova colorate, di qualità superiore.

L’idea di tutto ciò, che pian piano ha attirato l’attenzione di curiosi e appassionati di campagna e agricoltura, è frutto dell’impegno e creatività di Thomas e Nicolò, due giovani del territorio che hanno deciso di investire tempo e denaro in qualcosa di nuovo.

Una realtà che possa guardare al futuro, ma al contempo tornando alle origini ed agli antichi mestieri della terra, in una società odierna dove, visti i recenti sviluppi, anche la moderna industria sembra mostrare evidenti segni di fragilità.

A Rainbow Cocche, sono le curiose e veloci galline ad accogliere il visitatore che entra in una vera e propria oasi di pace, mentre lo sguardo non può fare a meno di poggiarsi sulla cura dei dettagli che caratterizzano il posto. Dettagli che si concentrano sul benessere degli uccelli ospiti, ben curati e seguiti dai due giovani che, non senza difficoltà, stanno ampliando un progetto che possa includere anche laboratori didattici rivolti ai più giovani ed alle scuole.

Quando è iniziata l’avventura di Rainbow Cocche e come mai avete deciso di imbarcarvi in questa esperienza?

È iniziata abbastanza di recente nel 2021, quando abbiamo deciso di acquistare il terreno solo per pura passione senza avere un progetto preciso. L’ex proprietario del lotto ci aveva lasciato le sue 4 galline livornesi e da lì è nata l’idea delle uova colorate dopo aver visto alcune foto online. Da 4 sono diventate 10, poi 20, poi oggi sono 50. Ovviamente in questo tempo abbiamo studiato molto sul tema anche se ci sono sempre cose nuove da imparare che solo l’esperienza pian piano può insegnare.

– Come mai la scelta di riunire tante razze diverse di galline?

La scelta delle galline è stata fatta principalmente in base al colore del guscio delle uova che depongono e alla loro resistenza a vivere in un allevamento come il nostro allo stato semibrado: Marans dal color cioccolato, Araucane color azzurro, Olive egger colore verde, Livornesi e Ancona per il bianco, Australorp e Sussex per il crema chiaro, poi ci sono anche Wayandotte, Amrock per il rosa, Modenesi. Poi, vari ibridi che facciamo nascere noi per poter ottenere sempre più sfumature diverse di colori, un lavoro che non è semplice e richiede tanto tempo e pazienza, è un po’ come avere davanti una tavolozza di un pittore che mischia i colori primari per ottenerne di nuovi.

 – Quali i pro e i contro di un’attività di questo genere, anche a livello di cura e nutrizione?

Le difficoltà non sono poche. Alcune gestibili e altre no. In un allevamento naturale dove le galline vivono ventiquattrore al pascolo in mezzo ad erba, alberi, fiori e piante aromatiche, sono in balia degli eventi climatici e dell’alternanza delle stagioni (a differenza delle galline da allevamento intensivo che vivono in ambienti artificiali controllati con temperature e luce costanti dove raramente vedono la luce del sole).

Innanzitutto non c’è una deposizione di uova costante perché in natura le galline fanno pause, poi c’è il problema dei predatori come volpi, faine e rapaci e pure quelli a due gambe! (gestibile, grazie a pollai all’avanguardia con porte automatiche che si chiudono la sera e riaprono la mattina e una recinzione sicura di tutto il perimetro). Poi ci sono malanni stagionali, come semplici raffreddori che, purtroppo possono risultare fatali se le galline sono poco resistenti o sotto stress. Non utilizziamo farmaci o integratori di sintesi, se non per questioni gravissime e comunque siamo sempre seguiti da un veterinario specializzato.

Diventa quindi fondamentale curare tantissimo la loro alimentazione e stile di vita fin da pulcini per renderle resilienti e mantenere le loro difese immunitarie sempre al massimo. Negli allevamenti intensivi si utilizzano farmaci in quantità e tutte le galline vengono eliminate e sostituite ogni 18 mesi. Noi aboliamo qualunque tipo di violenza e sosteniamo il loro ciclo naturale di vita, sono esseri senzienti in grado di provare emozioni e vogliamo garantire loro un felice e sereno presente. Le alimentiamo con mix di granaglie che creiamo noi, le quali vengono spesso fermentate, in modo da essere molto più assimilabili e biodisponibili. Hanno a disposizione vari nidi sparsi in giro in cui possono andare a deporre con tranquillità senza essere disturbate, proprio come dovrebbe accadere in natura. Acqua sempre fresca in abbeveratoi puliti quotidianamente così come fondamentale è la regolare pulizia dei dormitori. Abbiamo anche adibito zone con sabbiere per la loro toeletta quotidiana e playground con posatoi ed altalene! Tutto questo è molto più oneroso rispetto ad allevamenti tradizionali o intensivi e richiede studio ed esperienza per cercare di ottimizzare sempre di più il loro benessere, ma la soddisfazione di vederle razzolare e correre felici, belle e sane non ha prezzo e ci ripaga di tutte le fatiche!

– Un ritorno alla terra, le sue attività principali e le nostre tradizioni, in un periodo nel quale l’industria italiana sta attraversando una crisi che pare senza fine, siete del parere che il vostro esempio possa essere imitato da altri, in futuro?

Sicuramente c’è un grande ritorno alla terra anche nelle nuove generazioni, nascono sempre più esempi lodevoli di coltivazioni sostenibili e questo ci rende speranzosi in un futuro che spesso sembra sempre più cupo sia a livello sociale che ambientale. L’ideale sarebbe avere tante piccole realtà locali, ognuna con i propri punti forti e il consumatore che oggi è sempre piú attento ed informato dovrebbe cercare di “scovarle” nel proprio territorio per favorire acquisti più sostenibili.

– Siete dell’idea che si possano avvicinare anche i più giovani a conoscere la vostra realtà, magari tramite corsi e laboratori didattici, che possano abbattere in un certo qual modo le barriere invisibili ma presenti che separano i mestieri del passato con una fin troppo fitta rete di informazioni attuali e virtuali, spesso nemmeno troppo verificate?

Assolutamente si! Anzi é un fattore molto importante perché giovani consapevoli saranno adulti altrettanto coscienziosi sulle problematiche che purtroppo si dovranno affrontare soprattutto dal punto di vista climatico e ambientale. Riceviamo spesso visite di famiglie con bambini i quali restano piacevolmente stupiti di vedere le nostre galline e si divertono moltissimo osservando i loro comportamenti naturali senza gabbie o recinti che le separano!

– Spesso le galline vengono bollate come animali fin troppo “basici”, mentre è invece indubbio il loro complesso sistema organizzativo e uno schema sociale e gerarchico preciso. Potete spiegarci gli aspetti più peculiari e curiosi?

“Cervello di gallina” é un’espressione che assolutamente non da loro giustizia. Sono animali intelligentissimi con gerarchie e comportamenti sociali complessi. Esistono tantissimi aspetti diversi e sfumature che, solamente in un ambiente idoneo e non repressivo, possono essere osservati adeguatamente.

– Quali progetti avete per il futuro di questa iniziativa? Avete accennato a un giardino botanico…

In realtà il progetto principale, oltre a quello delle galline é la creazione di un parco/giardino botanico con tanta biodiversità attraverso una scelta di piante e alberi “del futuro” ovvero quelle più resistenti a situazioni climatiche estreme che purtroppo saranno sempre più presenti. Un equilibrio di bellezza estetica e ambientale. Non solo piante autoctone, ma anche quelle che probabilmente lo diventeranno nelle nostre zone a causa di un cambio di clima graduale. Abbiamo 3 ettari a disposizione, non sono molti ma è il nostro modo per cercare di fare qualcosa per combattere il cambiamento climatico e dare valore al nostro territorio. Anche a livello didattico non sarebbe da sottovalutare. Noi comunque abbiamo molta speranza nel futuro e dato che la botanica é una grande passione lo facciamo anche divertendoci! Non appena ci saranno un po’ di piante cresciute e si vedranno dei risultati, daremo un nome al parco e lo renderemo visitabile anche attraverso visite guidate.

 Attenzione, amore per i mestieri che hanno contraddistinto generazioni, per la natura ed i suoi abitanti. L’arte che si mescola perfettamente al Pianeta Terra, nel non facile tentativo di creare e portare avanti un equilibrio perfetto tra gli esseri umani e il mondo animale, nella speranza, forse ancora concreta e Rainbow Cocche ne è un ottimo esempio, che si possa procedere parallelamente, nel rispetto e nella voglia di apprendere tutto ciò che ci circonda e che spesso “bullizziamo” traendone invece importanti insegnamenti e maggiore evoluzione personale, oltre che professionale.

E la gratitudine di tutto questo è ben visibile negli occhi delle galline che corrono libere nel loro ambiente, attendendo il suono del campanello che preannuncia un lauto pasto!

Tutto il resto, potete scoprirlo sul profilo Instagram di Rainbow Cocche, mentre Thomas e Nicolò vi aspettano per conoscervi dal vivo e soprattutto farvi conoscere le loro beniamine!

 

A Castiglione dei Pepoli la sosta si paga con la app

Castiglione dei Pepoli – La Piazza

 

A Castiglione dei Pepoli la sosta si paga con la app

E’ attivo nel Comune montano MooneyGo per pagare parcheggi e trasporti pubblici con il telefonino

16 ottobre 2023 – A Castiglione dei Pepoli è attivo da lunedì 16 ottobre MooneyGo, l’app che consente di pagare la sosta direttamente dal telefono cellulare, oltre ad acquistare biglietti del bus e del treno. Potrà essere utilizzata in tutti i parcheggi a pagamento del Comune montano, con la tariffa che rimane invariata, ossia 1 euro all’ora.

La comodità di questa modalità di pagamento non sta solo nel non utilizzare le tradizionali monete, ma anche nella estrema flessibilità che la contraddistingue. Si potrà infatti, in qualsiasi momento, prolungare o accorciare il tempo di sosta.
Un esempio su tutti: il cittadino che debba recarsi all’Ospedale Villa Nobili, nei cui pressi è stato realizzato da poco un ampio parcheggio pubblico. Fino ad oggi si determinava una ipotetica durata delle visite mediche e di conseguenza si pagava una certa quota. Spesso la visita durava di meno e quindi si spendeva di più, o peggio ancora le visite o altri impegni duravano di più, con il rischio di prendere una contravvenzione.

Da oggi invece, tramite la app, si potrà determinare sempre l’esatto tempo utile alla sosta così da non avere più timori di prendere la contravvenzione.
Tramite la app poi si possono anche acquistare i biglietti del treno e del bus e attivare il tele pedaggio in autostrada.

“Sempre meno persone hanno monete in tasca e, al contrario, tutti hanno il telefonino – spiega il Sindaco di Castiglione dei Pepoli Maurizio Fabbri -. Ormai in ogni città ci sono modalità di pagamento virtuali ed abbiamo deciso così di aggiornarci anche noi. Vogliamo che l’utilizzo dei parcheggi pubblici non sia mai un rischio di prendere la multa, ma un servizio ai cittadini più facile da gestire. Così si sfata anche il vecchio luogo comune che le amministrazioni vogliano ‘fare cassa’ con le multe: vogliamo invece agevolare i cittadini che rispettano le regole e gli spazi pubblici”.

APPENNINO: Un libro per ragazzi per far conoscere la Flaminia Militare

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Una bella storia di sogni e perseveranza, passione e amicizia, che conduce fino ai giorni nostri per educarci a custodire il valore del territorio e incentivare un turismo etico e lento che ama conoscere i luoghi che attraversa. E’ l’affascinante storia di come la Flaminia Militare, antica strada romana commissionata al console Caio Flaminio nel 187 a.C., è stata scoperta da Franco Santi e Cesare Agostini, archeologi per passione che per 40 anni hanno dedicato le loro vite alla ricerca, allo studio e alla divulgazione dell’antica via consolare. Questa storia sarà raccontata in maniera illustrata in un libro per ragazzi destinato alle scuole del territorio, per diventare spunto di studio ed approfondimento sulla storia romana e stimolare i giovani a “toccare con mano” le pietre posate dai romani oltre 2.000 anni fa tra boschi ancora vergini e incontaminati.

Per la realizzazione del libro è stata attivata una raccolta fondi crowdfunding sulla piattaforma IdeaGinger, per stampare le prime 300 copie raggiungendo la cifra di 5.200 euro. Se saranno raccolte più donazioni saranno stampate altre copie che verranno rese disponibili a tutti gli appassionati nelle biblioteche del territorio e negli infopoint.

L’iniziativa è organizzata dal Circolo Legambiente SettaSamoggiaReno che, insieme al Circolo Legambiente Alto Mugello, da oltre un decennio porta avanti un percorso di riscoperta e valorizzazione della Flaminia Militare. Il progetto ha inoltre il patrocinio dei Comuni di Monzuno, San Benedetto Val di Sambro e Firenzuola, oltre alla Cooperativa di Comunità Foiatonda e si inserisce nelle iniziative per la valorizzazione della strada romana al centro della convenzione siglata dai soggetti menzionati nello scorso 2022. L’accordo, in essere fino al 31 dicembre del 2024, prevede l’organizzazione di una serie di momenti culturali ed educativi a disposizione dei privati e delle scuole. Tra questi, la divulgazione della storia della Flaminia Militare attraverso le proiezioni del documentario di Martina Mari che ripercorre l’avventura dei legionari romani a piedi da Bologna a Fiesole, già proiettato a Madonna dei Fornelli, Scarperia, Sasso Marconi, Bruscoli, Bivigliano e in programma per domenica 22 ottobre a Firenzuola.

“Si può raccontare la Storia anche attraverso il fumetto – spiega l’Assessore alla Cultura e Vicesindaco del Comune di Monzuno Ermanno Pavesi, tra gli organizzatori dei numerosi eventi di valorizzazione dell’antica strada -. Il fumetto nell’utilizzo didattico rivela tutta la sua capacità di farsi strumento di narrazione storica rigoroso ed efficace, soprattutto in relazione alla sensibilità dei bambini; esso porta in sé un potenziale ludico specifico e inesauribile. Il fumetto è lo strumento attraverso il quale abbiamo deciso di raccontare la storia della scoperta della Flaminia Militare. Il primo importante obiettivo è di far nascere in loro delle aspettative, delle curiosità nei confronti del testo scritto, di far crescere in loro l’interesse e la consapevolezza che leggere porta a scoprire mondi nuovi e inaspettati. Il secondo è quello di fargli scoprire il territorio nel quale vivono. Un territorio che molto spesso non viene conosciuto a fondo”.

“La Flaminia Militare rappresenta un importantissimo pezzo di storia che è propria di questo Appennino – racconta il Sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni -. Da anni siamo impegnati assieme ai comuni di Monzuno e Firenzuola ed alle tante realtà del territorio, tra cui Legambiente, per mantenerla e valorizzarla a pieno. Da qui l’idea che tutti riteniamo davvero originale di realizzare un libro per ragazzi che racconti la storia della strada e della sua riscoperta, per diffondere quella cultura e quella conoscenza che rappresenta un grande valore ed una grande opportunità per tutti”.

BASKET – Banchi (Coach Virtus):”Con Trento servirà ripetere una partita di qualità”

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Dolomiti Energia Trentino vs Virtus Segafredo Bologna. Palla a due domani, domenica 15 ottobre, ore 18.30, T Quotidiano Arena.

Diretta: DAZN e Radio Nettuno Bologna Uno

ARBITRI: ATTARD B. – PAGLIALUNGA F. – NICOLINI A.

Indisponibile Achille Polonara.

Dopo la trasferta vittoriosa di Eurolega, la Virtus Segafredo Bologna è arrivata a Trento. Alla vigilia della sfida con la Dolomiti Energia ha parlato coach Banchi: “Scenderemo in campo a Trento poche ore dopo la gara di Monaco con la consapevolezza che servirà ripetere una partita di qualità per tener testa ad una squadra che vorrà sfruttare ogni arma per confermare quanto di buono mostrato nelle prime due vittorie stagionali. L’esperienza di giocatori affidabili come capitan Forray, Biligha, Grazulis, Udom abbinata al talento dei nuovi innesti rendono Trento una squadra molto competitiva, capace di incanalare la gara su ritmi elevati spesso marchio di fabbrica delle squadre Trentine. Questo calendario ci impone impegni ravvicinatissimi ma sara’ stimolante vedere come sapremo rigenerare le nostre energie fisiche e nervose per produrre un basket qualitativamente efficace a dispetto di ritmi che si faranno ogni settimana piu’ serrati.”

Jacopo Cavalli

Uff. Stampa Virtus Pallacanestro

BOLOGNA: 39enne arrestato dai carabinieri per atti persecutori

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I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 39enne italiano, residente a Bologna, commercialista, con precedenti di polizia, per atti persecutori. È successo nella serata dell’11 ottobre 2023, quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata di una donna sulla trentina, spaventata dal marito, ubriaco, che voleva entrare in casa a tutti i costi, provando a sfondare la porta. La donna, esasperata, le aveva recentemente impedito di fare rientro in casa. Appresa la notizia, i Carabinieri si sono recati velocemente nell’abitazione della donna, residente in un appartamento condominiale e, dopo aver individuato l’uomo nel frattempo nascostosi all’interno del palazzo, lo hanno accompagnato in caserma. Sentita dai Carabinieri, la donna ha riferito di non essere più in grado di sopportare le persecuzioni del compagno che, rifiutandosi di accettare la fine della relazione sentimentale, la molesta continuamente da diverse settimane. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 39enne arrestato dai Carabinieri è stato tradotto in carcere.

Foto d’archivio.

BUDRIO (BO) – Pericolo di disastro ferroviario causato da danneggiamento: denunciati dai carabinieri i presunti autori del reato

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I Carabinieri della Stazione di Budrio e della Compagnia di Molinella (BO) hanno denunciato due studenti incensurati, un 16enne e un 15enne, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, per pericolo di disastro ferroviario causato da danneggiamento in concorso. Le indagini dei Carabinieri che hanno portato all’identificazione dei presunti responsabili sono state avviate il 12 ottobre 2023, quando il capo operatore della Linea Ferroviaria Bologna-Portomaggiore, 35enne italiano, si è presentato in caserma per conto dell’azienda, per denunciare il danneggiamento di un segnale ferroviario. In particolare, il tecnico ha riferito ai Carabinieri che alle ore 21:17 del 10 ottobre 2023, è stato contattato dal C.E.I. – Coordinatore Esercizio Infrastruttura, il quale gli ha segnalato una mancanza di controllo del segnale di partenza del Binario 1 della Stazione Ferroviaria di Budrio. Il giorno dopo, il tecnico, dopo aver coordinato l’intervento col dirigente della circolazione ferroviaria, si è recato sul posto per verificare il malfunzionamento e quando è salito sul palo per verificare i valori di resistenza del gruppo ottico del segnale, si è accorto che qualcuno aveva aperto uno sportello e rimosso le protezioni dei regolatori di potenza, provocando dei ritardi sulla linea e facendo scattare una serie di procedure di sicurezza per evitare un disastro ferroviario. Analizzando i filmati registrati dalle videocamere di sorveglianza, i Carabinieri hanno visto due ragazzi aggirarsi a volto scoperto sulla scena interessata dai fatti e dopo ulteriori accertamenti li hanno identificati, invitandoli a comparire in caserma con i rispettivi genitori.

 Foto Stazione CC Budrio.

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