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domenica, Gennaio 19, 2025
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Perchè l’Italia ha così pochi laureati ?

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Ho letto questo servizio in Internet . Un lavoro che analizza il problema e ne dà le dovute spiegazioni. In parecchi casi si tratta di un solco tra il mondo dello studio e quello del lavoro. E’ vero che il mondo imprenditoriale italiano è fatto in gran parte di piccole e medie imprese nelle quali un laureato ha obiettive difficoltà ad essere inserito, ma, spesso, ci si trova dinnanzi ad una situazione opposta, ovvero quella di aziende alla ricerca di personale qualificato che non si trova in loco per carenza di adeguati istituti di studio. Questa è una peculiarità della media ed alta vallata del Reno, con molteplici aziende, specialmente nell’ambito metalmeccanico, ma senza un adeguato supporto a livello scolastico superiore se non universitario. Oggi, la gestione del macchinario è legata all’informatica ed alla robotica, se non si sono frequentati determinati iter scolastici, sarà molto difficile poter entrare in tali mondi produttivi. La mia esperienza nel mondo del lavoro ha visto la progressiva sostituzione di maestranze “classiche”, ovvero fatte da coloro che con l’uso di chiavi, attrezzi vari, preparavano il macchinario per nuove produzioni, con esperti di informatica, ingegneri e tecnici specialistici, dal momento che il nuovo macchinario veniva preparato con servo meccanismi gestiti da computer. In taluni casi il robot aveva sostituito la presenza umana, ma tale avveniristico meccanismo, necessitava di essere sotto controllo e gestione di personale altamente qualificato. Ritornando nella Valle del Reno, da tempo formulo una domanda :”Perché gli amministratori cui è demandata la gestione della cosa pubblica, non hanno mai formulato richieste sia a livello universitario che di appositi istituti, per l’inserimento di scuole di elevata specializzazione in un’area ove insistono aziende nel comparto metal meccanico in grado di dare una doverosa occupazione oppure consentire a giovani con idee di fondare startup in tale comparto o di prendere le redini di aziende gestite da genitori o parenti ma ormai obsolete ? Sembra che l’argomento “Istruzione” sia quasi un tabù . Man mano che si sale in quota, tale argomento finisce per essere cancellato assieme a Cultura, Storia, Collegamento Internet ed altro ancora per essere sostituito, come nel Belvedere, da una sola voce “Le Seggiovie” con le quali si dovrebbe cancellare ogni problematica legata a : Istruzione, Sanità, Viabilità, Trasporti, Collegamenti informatici ed altro. Dal momento che questa monocultura impazza da quasi 40 anni, se non di più, mi auguro che in detto sito abbiano risulto tutte quelle problematiche di cui sopra portando l’economia ed il reddito dei residenti a livelli stratosferici.

Perchè ?

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Da tempo mi domandavo quale fosse tutto il meccanismo psico-social-economico che vi fosse dietro alla complessa esaltazione collettiva per gli impianti a fune del Corno, e dall’altra il palese diniego, se non l’ostilità, ad altre forme complementari di turismo che non fossero legate allo sci. A seguito di alcuni dialoghi avuti recentemente con varie persone, penso di essere arrivato ad una ragionevole spiegazione di questo fenomeno sociale.  Partiamo da alcuni dati oggettivi : il solo capoluogo del Belvedere, Lizzano, ha avuto una scomparsa, ovvero chiusura, di locali a finalità alberghiera, di ristorazione e di intrattenimento tra il 60 ed il 65% e questo nello spazio di circa 30-35 anni, proprio nel periodo che si è spinto sino a fine corsa l’acceleratore sul comparto sciatorio. In questo lasso di tempo detto comparto ha iniziato una costante caduta di appeal, di frequentatori e di richiamo sociale. Contemporaneamente sono salite alla ribalta altre forme di turismo, ne accenno alcune : percorsi storici di antiche vie, frequentazioni di luoghi di culto, tragitti legati ad antichi rapporti commerciali o legati a pellegrinaggi, escursioni a carattere geologico, botanico o di particolari emergenze naturali ed altro ancora. Tutte queste forme di turismo che, nel determinato contesto del Belvedere, potremmo definire “Complementari” allo sci, sono state totalmente ignorate se non osteggiate. Mi ero chiesto : “Perché questo ostracismo a forme di turismo che, con modesti investimenti, potrebbero apportare un po’ di ossigeno alla non florida economia della zona ?” . Penso di essere arrivato ad una spiegazione razionale del problema. Partiamo dalla base. Gli impianti a fune, quelli di innevamento artificiale con i corollari di sbancamenti, ruspe, gettate di cemento armato e quant’altro, muovono un giro di soldi, pubblici, di notevole entità. Giro di soldi nei quali i “poveri montanari”, come si autodefiniscono i vari comitati, non hanno alcuna azienda in grado di fare dette opere. In parole povere i “poveri montanari” ci mettono il territorio, i contribuenti ci mettono i soldi ed altri fanno i lavori ed incassano. Ovvio che interventi di scarsa entità economica quali quelli delle attività turistiche che ho definito “Complementari” vengano viste di malocchio da chi gestisce pubblico danaro e da quelle imprese che dovrebbero fare le famose Opere Fondamentali a favore dei “poveri montanari”. Quindi ? Meno si parla di tale turismo “Complementare” meglio è . In secondo luogo, dal momento, come scrisse Sigmund Freud, la gente ama essere illusa, basta spargere a piene mani il sogno che grazie a seggiovie, cannoni sparaneve e corollari vari, vi sarà un domani radioso pieno di soldi, che i “poveri montanari”, in maniera entusiastica, mettono a disposizione il loro territorio e il loro futuro. E già, il loro futuro, dal momento che tali Opere Fondamentali non hanno un supporto di alcuno studio che abbia analizzato il rapporto investimenti-rese economiche, flussi turistici, impatto sul territorio, ecc ecc insomma non vi è NULLA che confermi tale mondo illusorio. Anzi, studi a livello Universitario e di centri di studio a ciò deputati, hanno evidenziato realtà ben diverse, basta non leggerli e cullarsi da un lato nelle illusioni e dall’altro nel pianificare Opere Fondamentali che tutto si appiana. Ovvio che alla base di tutto vi è il discutibile impiego del danaro del contribuente, ma, siamo in Italia, paese nel quale lo sperpero del pubblico denaro è la prassi quotidiana anche in Regioni amministrate da Caste Susanne . Concludendo : il turismo “Complementare” non può e non deve entrare in argomenti che trattino dell’Alto Appennino Bolognese, si rischierebbe un antipatico confronto fra una spesa modesta negli investimenti ed un ritorno accettabile e continuativo, sul piano economico, per le popolazioni della montagna che farebbe a pugni con investimenti faraonici e ritorni discutibili per le medesime popolazioni. Un confronto inaccettabile. Quindi ? Nessun confronto o dialogo con chi non è d’accordo con tali spese, imposizioni dall’alto di scelte economiche basate sull’uso di pubblico danaro, nessuno studio che giustifichi tali investimenti. Qualcuno ha anche scritto che in Italia parlare di Democrazia sia un po’ fuori luogo, forse non ha tutti i torti.

Bologna Città 30, 800mila euro per la messa in sicurezza della viabilità cittadina

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Riassetto e messa in sicurezza delle carreggiate e delle intersezioni stradali, realizzazione di manufatti per la moderazione o riorganizzazione del traffico (penisole e isole salvagente o di canalizzazione del traffico, posa di dissuasori), riorganizzazione degli schemi circolatori con nuovi sensi unici, realizzazione di nuova segnaletica verticale, orizzontale e luminosa, adeguamento di percorsi pedonali e ciclabili, eliminazione di barriere architettoniche con realizzazione di scivoli o rampe sui marciapiedi in corrispondenza degli attraversamenti pedonali e ciclabili, spostamento o riqualificazione di fermate del Trasporto Pubblico.

Sono questi i principali interventi che verranno realizzati nell’ambito del Piano della Sicurezza Stradale Urbana, a partire dal 6 novembre, in diversi punti della città, individuati in alcuni casi quali opere propedeutiche al Tram, in altri casi, basandosi sulle segnalazioni relative a problematiche di segnaletica, mobilità e “pericolosità percepita”, pervenute da quartieri, Polizia Locale, TPER, HERA e privati cittadini.

In tal modo si persegue l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza stradale complessive in città, sia per le auto/moto che per pedoni e ciclisti.

Zona Borgo Panigale

Zona residenziale tra le vie del Greto – Aretusi –  Caboto

Un intervento funzionale al progetto esecutivo della Linea Rossa del Tram che prevede la riorganizzazione della circolazione stradale e la messa in sicurezza dei percorsi pedonali. I lavori  consistono nella creazione di elementi di moderazione della velocità in via Aretusi e la contestuale ricucitura dei percorsi veicolari tra questa e le adiacenti vie del Greto e Caboto, queste ultime oggi già regolamentate come “Zona 10 km/h con precedenza ai pedoni sull’intera carreggiata”, vista anche la presenza di un centro sportivo sul lato sud dell’area.

Nello specifico sono previsti:

  • realizzazione di elementi di moderazione del traffico (attraversamenti pedonali rialzati) e inserimento di idonee penisole a protezione dei percorsi pedonali e relativi abbattimenti di barriere architettoniche;
  • riapertura del collegamento stradale lungo gli assi Aretusi – del Greto – Caboto;
  • istituzione di nuovi sensi unici di marcia in via del Greto e via S. Caboto con contestuale riorganizzazione della sede stradale e creazione di percorsi pedonali attrezzati con appositiattraversamenti, e inversione di alcuni sensi unici di marcia esistenti (tratto di via Aretusi);
  • realizzazione di una mini-rotatoria all’intersezione tra via Aretusi e l’ingresso/uscita dal
    parcheggio pubblico;
  • riorganizzazione posizioni delle isole per la raccolta RSU, dotandole laddove possibile di un marciapiede dedicato;

Il progetto risolve così in anticipo quello che potrebbe rappresentare una limitazione della circolazione dei residenti nella zona servita da via del Greto e via S. Caboto che, avendo allo stato attuale l’unico accesso/recesso su via Emilia Ponente, con l’inserimento della sede tranviaria, vedrebbero fortemente limitate le manovre sia in ingresso che in uscita. Il progetto invece, attraverso la riapertura dell’intersezione con via Aretusi, prevede la possibilità di accedervi anche percorrendo via della Pietra.

Contestualmente verrà messa in sicurezza l’intersezione Pietra/Faggiolo/Aretusi per garantire la ricucitura dei percorsi ciclo-pedonali realizzati attraverso altri interventi (alcuni ancora in corso di ultimazione)

Zona 30 Borgo Panigale tra le vie della Salute – Biancolelli – Panigale – Marco Emilio Lepido

L’intervento consiste nella creazione di elementi di moderazione della velocità in un’area residenziale ricompresa nell’ambito più ampio della Città 30, in corso di realizzazione, posta tra via della Salute a ovest, via Biancolelli a nord, via Panigale a est e via Marco Emilio Lepido a sud (vedi immagine allegata).

Nello specifico sono previsti:

  • realizzazione di elementi di moderazione del traffico (attraversamenti pedonali rialzati) con contestuale inserimento di idonee penisole a protezione dei percorsi pedonali e relativi abbattimenti di barriere architettoniche;
  • ricucitura lungo gli assi Biancolelli – Bombelli dei percorsi pedonali, mediante la realizzazione di appositi attraversamenti, e di quelli ciclabili esistenti in via Panigale e via Bencivenni, mediante corsie ciclabili monodirezionali e attraversamenti ciclabili con contestuale riorganizzazione delle aree di sosta, vista la presenza in via Bufalini di una Scuola Primaria che conferisce a questi percorsi anche la caratteristica di itinerario casa-scuola;
  • regolamentazione dei sensi di marcia in via Bombelli, nel tratto compreso tra via Panigale e via  Biancolelli, e in via Biancolelli, nel tratto compreso tra via Bombelli e via Bufalini, con l’inserimento di un senso unico di marcia avente direzione da via Panigale a via della Salute.
  • l’intervento ha come obiettivo quello di ridurre l’attuale carico di mezzi transitanti lungo gli assi Biancolelli-Bombelli-Panigale in ambo i sensi di marcia, che presenta notevoli criticità in corrispondenza della curva a gomito tra via Panigale e via Bombelli; inoltre scongiura il pericolo di un bypass interno a questa parte di quartiere che potrebbe crearsi in relazione al futuro assetto circolatorio di via Marco Emilio Lepido;
  • creazione di apposite “Zone 10 residenziali con precedenza ai pedoni sull’intera sede stradale”, all’interno della più ampia Città 30, laddove non è possibile assicurare la continuità dei percorsi pedonali in sede riservata e contestualmente rispondere all’elevata domanda di sosta residenziale

Vie A. Cavalieri Ducati – Ariosto

È prevista la realizzazione di nuova rotatoria in segnaletica all’incrocio tra le due vie. Inoltre la fermata bus della linea 54 verrà anticipata all’altezza del civico 5/9-5/10 di via Cavalieri Ducati, al fine di garantire il corretto deflusso veicolare e la sicurezza degli utenti in attesa.

Via di Mezzo

Interventi di moderazione della velocità finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale per gli utenti deboli sono previsti anche in via di Mezzo, strada extraurbana che collega via Persicetana e via del Vivaio, un rettilineo di circa 1.500 metri privo di percorsi pedonali in sede propria. Nell’ambito del presente intervento sono previsti:

  • realizzazione di “bolloni” sulla pavimentazione stradale, per rafforzare il limite di velocità di 50 km/h;
  • installazione di 2 dissuasori luminosi della velocità, dotati di lampeggianti e scritta digitale “rallentare” attivabili in funzione della velocità dei veicoli in avvicinamento, in sostituzione degli attuali lampeggianti;
  • installazione di 3 coppie di lampeggianti all’intersezione con via del Bargellino in direzione di via del Vivaio, e in corrispondenza delle due “porte di accesso” da via Persicetana e via del Vivaio;
  • modifica delle precedenze all’incrocio tra via di Mezzo e via del Vivaio, con precedenza a via di Mezzo.

Quartiere Navile

Via del Tuscolano

Realizzazione di intervento di messa in sicurezza stradale che riguarda via del Tuscolano al Navile nel tratto classificato come strada extraurbana, compreso tra la rotonda Don Giuseppe Nozzi e la rotonda del Tuscolano: un rettilineo di circa 1.350 metri privo di percorsi pedonali in sede propria.Questi gli interventi previsti:

Nel tratto tra la rotonda del Tuscolano e l’intersezione con via Silone:

  • realizzazione di un percorso pedonale di circa 75 metri in sede propria sul lato est della via;
  • realizzazione di rallentatori ottici in ambo le direzioni a monte dell’agglomerato urbano;
  • nel tratto tra l’intersezione con via Silone e la rotonda Don Giuseppe Nozzi:introduzione del limite massimo di velocità di 30 km/h nel primo tratto maggiormente urbanizzato,
  • introduzione del limite massimo di velocità di 30 km/h nel primo tratto maggiormente urbanizzato, caratterizzato anche da una sezione stradale ristretta con presenza di sosta veicolare dei residenti, con realizzazione del relativo “bollone” sulla pavimentazione stradale;
  • installazione di un dissuasore luminoso della velocità, dotato di lampeggianti e scritta digitale;
  • conferma dell’attuale limite di velocità massima di 50 km/h nel successivo semi-tratto in direzione della rotonda Don Giuseppe Nozzi;
  • realizzazione di rallentatori ottici e potenziamento della segnaletica verticale a monte del civico 99;
  • rifacimento dello strato di usura di alcuni tratti stradali ammalorati;
  • adeguamento/revisione della segnaletica orizzontale e verticale posta in corrispondenza della rotonda Don Giuseppe Nozzi.

Interventi in vista della Linea Verde del Tram

Si realizzeranno diversi interventi con nuovi schemi circolatori e di miglioramento della sicurezza stradale per i pedoni.

Nelle vie Passarotti – Di Corticella – Lombardi sono previsti:

  • rialzo dell’intersezione stradale tra via Passarotti e di Saliceto, al fine di ridurre la velocità dei veicoli in transito;
  • sistemazione dei percorsi pedonali in via Lombardi e via Passarotti in corrispondenza dell’incrocio, mediante la realizzazione di apposite penisole a protezione dei marciapiedi;
  • riorganizzazione dei sensi di marcia in via Passarotti, nel tratto tra via di Saliceto e via Ferrarese, e via Lombardi, nel tratto tra via Ferrarese e via di Saliceto, con inversione dell’accesso e uscita su via Ferrarese;
  • riorganizzazione del canale stradale di via Ferrarese, tra via Lombardi e via Passarotti;
  • realizzazione di elementi di moderazione del traffico (attraversamenti pedonali rialzati) con inserimento di idonee penisole a protezione dei percorsi pedonali e relativo abbattimento delle barriere architettoniche.

Nelle vie Jacopo Di Paolo – Primaticcio sono previsti una serie di interventi per la messa in sicurezza dei percorsi pedonali esistenti (attraversamenti pedonali rialzati, rialzo dell’intera intersezione stradale tra Via Jacopo di Paolo e Via di Saliceto), la riorganizzazione dei sensi di marcia in Via Jacopo di Paolo e Via Primaticcio e l’introduzione del doppio senso di marcia in Via di Saliceto.

Quartiere Savena

Via Emilia Levante

L’intervento prevede la realizzazione di corsie ciclabili monodirezionali lungo via Emilia Levante (tratto da viale Lenin/via Po a via Due Madonne), con rifacimento di una parte della pavimentazione stradale. Questo intervento contribuisce alla realizzazione della direttrice 1 est del Biciplan.

Via Mattei (tra via Bassa dei Sassi e confine comunale)

Anche a seguito delle numerose segnalazioni e richieste dei residenti per la moderazione della velocità in prossimità dei caseggiati che si affacciano sulla via, verranno installati due dissuasori luminosi di velocità, dotati di lampeggianti e scritta digitale “rallentare” attivabili in funzione della velocità dei veicoli in avvicinamento, uno per ogni senso di marcia, accompagnati anche da rallentatori di velocità a effetto ottico.

Si prevede inoltre il tracciamento di rallentatori ottici in corrispondenza dei due dissuasori luminosi della velocità già installati in fregio alla sede de “Il Resto del Carlino” nel tratto al confine del centro abitato.

Quartiere Porto-Saragozza

In via Zucchi è previsto un intervento di moderazione della velocità (zona residenziale a velocità limitata nel tratto privo di marciapiede) e la revisione della circolazione mediante introduzione di un senso unico di marcia con direzione da via Andrea Costa verso Via Valeriani.

In corso di esecuzione dei lavori verrà valutata la possibilità di regolarizzare stalli di sosta aggiuntivi.

Quartiere Santo Stefano

Istituzione di sensi unici nelle vie Monari, Busi e Francioni in zona via degli Orti.

Attualmente regolamentate a doppio senso di marcia, con sosta laterale su entrambi i lati, l’intervento consiste nell’istituzione di sensi unici di marcia nelle vie, in particolare:

  • via U. Monari, direzione da via Silvagni a via Albini;
  • via A. Busi, direzione da via Abini a Via Silvagni;
  • via C. Francioni, direzione da Via Silvagni a Via Albini.

La sosta verrà mantenuta invariata, così come la regolamentazione circolatoria di “Zone residenziali” e “precedenza ai pedoni su tutta la sede stradale”.

Viale Oriani, già iniziati i lavori

Vengono messi a sistema in un unico progetto interventi per la sicurezza stradale e di moderazione della velocità dei veicoli, per il miglioramento della pedonalità e ciclabilità, per l’aumento della qualità dello spazio pubblico in favore degli abitanti e delle attività economiche del quartiere. A fine intervento ci sarà un aumento di 2.200 mq di aree marciapiedi/pedonali e di 1.000 mq aiuole/aree verdi e di 40 posti bici. Qui maggiori dettagli

Nello specifico, i lavori iniziati il 7 novembre prevedono dei restringimenti della carreggiata su viale Alfredo Oriani lato civici dispari, nel tratto tra Piazza Trento e Trieste e il fronte di Via Mezzofanti, in corrispondenza dei cantieri con il mantenimento di una corsia per il transito veicolare ed istituzione di un senso unico alternato.

Nuovo sportello clienti Hera a Marano di Gaggio Montano

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A Marano di Gaggio Montano, nel cuore dell’Appennino bolognese, apre un nuovo sportello clienti Hera, al piano terra del nuovo polo dei servizi di via Giugnano 5 (ingresso da via Porrettana). Cittadini e aziende avranno a disposizione da oggi, giovedì 9 novembre, un punto di riferimento a cui rivolgersi per ogni richiesta relativa ai servizi del Gruppo Hera, sia energy (gas ed energia elettrica) che non energy (servizio idrico). Ogni giovedì dalle 8.30 alle 13 ci si potrà recare al nuovo sportello per effettuare, per esempio, nuovi allacci e contratti, richiedere informazioni sulle bollette e consultare gli operatori per ottenere una consulenza energetica completa per consumi più consapevoli.

Con l’apertura dello sportello a Marano di Gaggio Montano, che con i suoi circa 5.000 abitanti fa parte dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese, salgono a 13 gli sportelli collocati sul territorio della Città metropolitana di Bologna, su un totale di oltre 70 presenti in tutta l’Emilia-Romagna.

Oltre agli sportelli fisici, i clienti hanno a disposizione anche il Servizio Clienti (800.999.500 per le famiglie e 800.999.700 per le aziende), operativo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18, e i canali digitali sempre attivi come i servizi Hera On Line e la app My Hera.

Allo sportello soluzioni energetiche e consulenze personalizzate

I clienti interessati possono richiedere gratuitamente allo sportello una consulenza energetica più approfondita per ricevere consigli utili ai fini di un migliore monitoraggio dei propri consumi, per conoscere meglio il portafoglio di offerte luce e gas tutte 100% sostenibili di Hera Comm, ma anche per valutare caratteristiche e vantaggi di prodotti e servizi a loro disposizione e intraprendere il proprio percorso di transizione energetica. Da tempo, infatti, Hera Comm ha esteso la propria gamma di soluzioni sostenibili, che comprende prodotti per il monitoraggio dei consumi e il risparmio di energia come Hera Led ed Hera Thermo, per riscaldare/raffrescare gli ambienti in modo efficiente come Hera Caldaia, Hera Clima, Hera Scaldacqua e per produrre direttamente la propria energia dal sole, come Hera Fotovoltaico, la proposta chiavi in mano, disponibile anche con sistema di accumulo.

 

PIANORO (BO): Arrestato per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti

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I Carabinieri della Stazione di Pianoro hanno arrestato un italiano sulla cinquantina per coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente. L’arresto è stato eseguito la mattina del 6 novembre 2023, al termine di una perquisizione domiciliare a casa del soggetto, sospettato di aver intrapreso un’attività di coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le ipotesi dei Carabinieri sono state confermate prima di entrare nell’appartamento dell’uomo che, identificato nelle vicinanze e perquisito, è stato trovato in possesso di una sigaretta artigianale contenente una sostanza stupefacente del tipo marijuana. Il soggetto, infastidito dai Carabinieri che avevano intuito la sua attività illecita, li ha aggrediti, costringendoli a utilizzare lo spray urticante, per fermarlo. Le operazioni di ricerca sono proseguite con una perquisizione domiciliare che ha permesso ai Carabinieri di trovare della sostanza stupefacente del tipo marijuana, del peso lordo di 3.515 grammi. Unitamente alla sostanza stupefacente, coltivata in un locale adibito a serra, i Carabinieri hanno trovato anche 750 euro suddivisi in banconote di vario taglio, del materiale adatto alla pesatura (due bilancine di precisione) e al confezionamento della sostanza (bustine di plastica trasparente con chiusura a zip), verosimilmente destinata all’uso non esclusivamente personale e una pistola giocattolo priva del tappo rosso. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il soggetto è stato trattenuto agli arresti domiciliari. In sede di giudizio direttissimo, l’arresto è stato convalidato e nei confronti dell’uomo, il Giudice ha emesso la misura degli arresti domiciliari.

 Foto CC Pianoro.

BOLOGNA – Panico in via Boldrini: 52enne accoltellata da un moldavo arrestato per tentato omicidio dai carabinieri del NRM

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I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 33enne moldavo per tentato omicidio. È successo alle ore 2:30 del 9 novembre 2023 quando i Carabinieri sono stati informati che un uomo aveva appena accoltellato una donna. La malcapitata, 52enne marocchina, è fuggita verso la stazione ferroviaria, dove è stata identificata dagli Agenti della Polizia Ferroviaria che hanno immediatamente allertato il 118. I Carabinieri si sono messi sulle tracce del malvivente, individuandolo in via Giovanni Amendola, la stessa zona frequentata dai clochard dove si era già verificata una violenza sessuale, terminata con l’arresto di un giovane (v. comunicato stampa del 02/10/2023-08:48). L’uomo, con visibili tracce di sangue sulle mani e sui vestiti, ha ammesso le proprie responsabilità, dicendo di aver accoltellato una donna, ma rifiutandosi di indicare dove avesse gettato l’arma. I Carabinieri, dopo aver messo in sicurezza il soggetto, identificato in un 33enne moldavo residente in Provincia di Foggia, hanno ispezionato la zona, compreso i portici di via Cesare Boldrini, dove hanno trovato un coltello con la lama spezzata e sporca di sangue e il giaciglio della donna, con gli abiti e altri indumenti intrisi del liquido ematico che aveva perduto a causa dell’accoltellamento. Raggiunta dai Carabinieri al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna, dove era stata trasportata d’urgenza, la 52enne, visibilmente spaventata e ferita sul corpo da una serie di ferite da taglio, ha trovato la forza per raccontare minuziosamente l’accaduto: “Questa notte verso le ore 02:00 mi sono coricata in quel punto e mi ero addormentata da poco, quando sono stata svegliata da delle coltellate in testa e in faccia. Preciso che ero sotto le coperte e solo il volto era scoperto. Urlavo per il dolore e la sorpresa e cercavo di alzarmi, notando che accanto a me c’era un uomo armato di coltello. Lo pregavo di smettere, ma lui mi si avventava nuovamente contro e cercava di colpirmi con la lama al collo. Io sollevavo le braccia per cercare di difendermi e riuscivo ad evitare che mi tagliasse il collo. Mi feriva però profondamente ad entrambe le braccia. Mi alzavo in piedi a fatica ed a questo punto l’uomo cercava di accoltellarmi allo stomaco. Anche in questo caso riuscivo a parare i colpi con le braccia, provocandomi altre ferite. L’uomo, che non conosco e non avevo mai visto prima, voleva uccidermi. Io urlavo ma nella via non transitava nessuno…”. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 33enne moldavo, arrestato dai Carabinieri, è stato tradotto presso la Casa Circondariale Rocco D’Amato di Bologna.

Foto CC NRM Bologna.

“Dalla scuola al lavoro”, una cinquantina di classi di sei Istituti superiori bolognesi a lezione di sicurezza

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Conoscere la normativa sulla sicurezza del proprio settore, riconoscere i rischi sul lavoro e saperli prevenire, sapere utilizzare i dispositivi di protezione e avere basi di primo soccorso. Queste le competenze che acquisiranno studenti e studentesse di una cinquantina di classi di sei Istituti superiori bolognesi tra licei, tecnici e professionali, grazie al progetto “Dalla scuola al lavoro”, che punta proprio alla diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro nelle scuole superiori. Il tutto grazie a lezioni con i propri docenti e con gli specialisti di AUSL Bologna, ma anche grazie a esercitazioni pratiche in cantieri e aziende agricole.

La formazione per l’anno scolastico 2023-2024 è possibile grazie al rinnovo del protocollo d’intesa “Dalla scuola al lavoro”, tra l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna, la Città metropolitana di Bologna e sei Istituti dell’area bolognese. A Bologna città sono coinvolti l’Istituto per l’Istruzione Professionale dei Lavoratori Edili (IIPLE), il Serpieri, il liceo artistico Arcangeli e l’Istituto Crescenzi-Pacinotti-Sirani. A cui si aggiungono l’Istituto Archimede di San Giovanni in Persiceto e il Keynes di Castel Maggiore.

Soddisfatto per il rinnovo del protocollo Daniele Ruscigno, consigliere metropolitano delegato alla Scuola: “Ringrazio gli Istituti e IIPLE per l’attenzione su temi di straordinaria attualità legati alla sicurezza sui posti di lavoro che ancora oggi registrano un tasso di incidentalità, con conseguenze spesso gravissime, molto alto in Italia, soprattutto in alcuni settori”.

L’iniziativa di formazione nasce dalla consapevolezza che non vi è separazione tra la qualità dell’azione professionale e la capacità di gestire dei rischi sul lavoro e che è fondamentale che la preparazione dei tecnici e dei professionisti si svolga integrando sviluppo delle competenze professionali e formazione alla sicurezza. Questo non riguarda solo l’Istituto professionale edile che svolge già le proprie attività di formazione con un’attenzione continua al tema della salute e sicurezza sul lavoro nel comparto delle costruzioni, ma anche gli Istituti tecnici con gli indirizzi costruzioni, ambiente e territorio e il liceo artistico, con l’indirizzo architettura e ambiente. Questi diplomati, attraverso la loro azione professionale nei ruoli chiave della gestione del cantiere o della progettazione del costruito o del restauro, diventeranno infatti i soggetti determinanti per l’affermazione della cultura della sicurezza e la riduzione dei rischi, degli infortuni e delle malattie professionali nel comparto edile. Lo stesso vale anche per le figure professionali formate dagli Istituti tecnici a indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustriale, che avranno responsabilità in tema di sicurezza delle lavorazioni agricole e della filiera agroalimentare e potranno esercitare il ruolo di Committente o Responsabile dei lavori di cantieri in ambito rurale e per la gestione del patrimonio immobiliare dell’azienda agricola.

Alle ore di formazione parteciperanno studenti e studentesse delle classi II, III, IV e V degli Istituti coinvolti. Tra i temi che verranno affrontati:

  • Percezione dei rischi del comparto agroalimentare
  • L’attività ispettiva e sanzionatoria degli organi di vigilanza
  • Educazione alla cittadinanza: approfondimento sulla sicurezza nella vita e sul lavoro
  • Lezione spettacolo sui concetti di sicurezza nella vita e sul lavoro
  • I rischi specifici del comparto agroalimentare: scelta e gestione DPI di III Categoria (udito-vie respiratorie)
  • Requisiti di sicurezza del cantiere edile e del cantiere agricolo/forestale e delle macchine operatrici speciali
  • Etica produttiva e sistema Haccp
  • I rischi di contaminazione degli alimenti connessi all’uso di prodotti chimici e fitosanitari
  • Esercitazioni: su e giù per i ponteggi e gestione DPI/prove di spegnimento e primo soccorso
  • Visita in cantiere: ricerca dei rischi e misure di attenuazione, esame dei documenti di cantiere sulla sicurezza

BOLOGNA – Accoltellato nel centro di accoglienza straordinaria. 25enne bengalese denunciato dai carabinieri

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I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Bologna un 25enne bengalese per lesione personale aggravata. È successo alle ore 20:00 del 7 novembre 2023 quando i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto la telefonata di un’operatrice del Centro di Accoglienza Straordinaria di via Enrico Mattei che chiedeva aiuto per risolvere una discussione animata tra un gruppo di ospiti, di cui uno armato di coltello. I Carabinieri si sono recati velocemente sul posto e, quando sono arrivati, hanno scoperto che il 25enne, alteratosi poiché non riusciva a raggiungere il proprio posto letto a causa di un assembramento di altri ospiti, aveva sferrato una coltellata alla mano di un connazionale. Soccorso dai sanitari del 118, il malcapitato, 38enne, fortunatamente ferito in modo lieve, è stato trasportato al Pronto Soccorso per essere medicato. L’arma del delitto è stata sequestrata dai Carabinieri che l’hanno trovata nel bagno adiacente al posto letto in uso al 25enne.

 

Foto CC NRM Bologna.

A Vergato apre il Centro di Assistenza e Urgenza (CAU)

Garantita h24 l’assistenza per le urgenze a bassa complessità. Sempre garantite dal 118 le urgenze gravi e le emergenze

Nell’ambito della riforma dell’Emergenza urgenza e potenziamento dell’assistenza territoriale della Regione Emilia-Romagna, al via mercoledì 8° novembre alle ore 8 il Centro di Assistenza e Urgenza (CAU) presso l’ospedale di Vergato. All’inaugurazione hanno partecipato il Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, il Direttore Cure Primarie Appennino e Reno-Lavino-Samoggia Alessandro Fini, la Direttrice PS ed Emergenza Territoriale area Spoke Grazia Pecorelli e il Direttore del Dipartimento assistenziale tecnico e riabilitativo Cristiano Pelati.

Il CAU di Vergato è una struttura sanitaria in cui lavorano medici di assistenza primaria a rapporto orario (medici di continuità assistenziale) e infermieri, adeguatamente formati, pronti ad accogliere e assistere pazienti con problemi urgenti a bassa complessità, 7 giorni su 7 h24 con accesso diretto.

I CAU possono erogare le seguenti prestazioni:

Visita medica
Certificazioni
Trattamento farmacologico al bisogno
Prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali
Procedure chirurgiche minori (per esempio, suture, medicazioni)

Accedendo al CAU, i cittadini verranno accolti dall’infermiere che procederà con l’intervista di inquadramento del bisogno, a cui seguirà la visita medica ed eventuali ulteriori approfondimenti diagnostici come l’elettrocardiogramma, la radiografia e alcuni esami di laboratorio. Il medico del CAU potrà poi valutare, e se necessario prescrivere, prestazioni specialistiche a completamento diagnostico, anche alla conclusione del percorso CAU. In questo caso l’esito della prestazione di approfondimento dovrà essere valutato dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera scelta, che sono i riferimenti per ogni cittadino assistito, senza tornare al CAU.

L’esito del percorso clinico-assistenziale eseguito presso il CAU verrà reso disponibile sul Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino.

La visita e alcuni accertamenti diagnostici offerti presso i CAU (per esempio ECG ed alcuni esami ematici) sono gratuiti per tutti i cittadini residenti e/o assistiti della Regione, mentre per tutti gli altri la visita avrà un ticket del costo di 20 euro. Le ulteriori prestazioni specialistiche, prescritte dal medico del CAU per il completamento diagnostico, sono a carico del cittadino con il relativo ticket.

Prende così il via la riforma dell’Emergenza urgenza e potenziamento dell’assistenza territoriale della il cui obiettivo è rendere ancora più efficienti i Pronto Soccorso, individuando per i codici bianchi e verdi, ad oggi il 70% dei casi, risposte di prossimità, sempre più tempestive ed appropriate sui territori.

L’andamento degli accessi al CAU di Budrio dall’apertura al 6 novembre

Il CAU di Budrio da mercoledì 1 novembre a lunedì 6 novembre ha accolto 230 persone. Di queste, 39, pari al 17%, sono state trasferite al Pronto soccorso per la presa in carico; nell’80% dei casi (183 persone) i pazienti, dopo le cure prestate, sono stati invitati a proseguire il percorso con il proprio medico curante. Il restante 3%, pari a 8 persone, ha preferito allontanarsi prima di ricevere le cure.

Quasi tutte le persone si sono recate al CAU spontaneamente (il 97%), solo 2 sono state indirizzate qui dalla guardia medica, mentre altre 5 sono arrivate su consiglio di medici di Medicina generale o pediatri e una su consiglio di uno specialista.

Il 54% degli accessi ha coinvolto persone comprese nella fascia di età 18-64 anni, il 19% quella 65-74 anni, il 20% con 75 anni o più. Il restante 7% degli accessi ha coinvolto minori.

Riguardo l’ora di arrivo dei pazienti, la maggior parte degli accessi sono avvenuti durante le ore diurne (il 50% tra le 8 e le 14, il 36% tra le 14 e le 18). L’8% si è recato al CAU in serata tra le 20 e le 24, appena il 6% infine ha avuto la necessità del servizio tra la mezzanotte e le 8 del mattino.

Infine, guardando agli accessi prima e dopo la conversione del Pronto soccorso di Budrio in CAU, se mediamente al PS quotidianamente accedevano 41 persone, nei primi 6 giorni di attività del CAU sono stati circa 38 gli accessi giornalieri.

Alluvione, sopralluogo a Castenaso. Dichiarazione del vicesindaco metropolitano Marco Panieri

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Questa mattina a Castenaso si è tenuto un sopralluogo del Commissario straordinario per l’alluvione, Francesco Paolo Figliuolo, con i sindaci di Castenaso, Castel Guelfo e Medicina, la vicepresidente della Regione-Emilia-Romagna, Irene Priolo, e il vicesindaco metropolitano Marco Panieri. L’incontro è stato utile per fare il punto della situazione sulle emergenze e le criticità ancora presenti in questa porzione del territorio bolognese.
Il vicesindaco Panieri ha ribadito al Commissario l’importanza della collaborazione in essere, evidenziando in particolare l’ultima ordinanza pubblicata, con importanti risorse per la messa in sicurezza della rete viaria, che comprende strade provinciali, comunali, infrastrutture pedonali e ciclabili. È stata anche occasione per “rimarcare quanto sia necessaria ora un’ordinanza per famiglie e imprese, in particolare quelle agricole – ha spiegato Panieri – e su questo il Commissario ha rassicurato che la struttura è al lavoro”. Altro elemento di attenzione che si è rimarcato è quello del “personale tecnico a supporto dei piccoli comuni, delle Unioni e della Città metropolitana, per attuare in tempi rapidi gli atti prescritti dalle ordinanze – ha aggiunto Panieri – oltre alla possibilità evidenziata dal Commissario di poter utilizzare le stazioni appaltanti della struttura commissariale”.
Il vicesindaco ha inoltre constatato “insieme alla vicepresidente Priolo e al Commissario, come quanto fatto finora in somma urgenza sia stato anche testato naturalmente dal maltempo della scorsa settimana, che ha creato danni, ma in musura limitata, non avendo rotture sui corsi d’acqua coinvolti, in particolare del Santerno nell’area bolognese. Ma c’è ancora molto da fare, per questo non c’è volontà di polemizzare, ma di collaborare”.
Panieri infine ha ribadito come “la collaborazione istituzionale e operativa della Città metropolitana e dei Comuni è e sarà totale. Si sta facendo un percorso, sicuramente molto impegnativo, ma che porterà a valorizzare nuovamente i nostri territori. Ringraziamo ancora il Commissario e la sua struttura per questa collaborazione concreta e fattiva che sta portando buoni risultati”. Il vicesindaco ha chiuso specificando che “i Sindaci non hanno alcuna intenzione di polemizzare, da maggio sono in prima linea, sul campo, senza riserve, per rispondere alle tantissime necessità emerse. Per questo, nel massimo rispetto dei ruoli, la proficua e continua collaborazione è fondamentale”.

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