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mercoledì, Gennaio 22, 2025
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VERGATO: Il “Pincio” torna agli antichi splendori

Sabato 9 dicembre a Vergato, lungo la via Don Giorgio Pederzini, sono stati inaugurati i lavori di recupero del viale attiguo ai giardini pubblici che, nella parte alta, hanno interessato il complesso monumentale denominato “𝐏𝐢𝐧𝐜𝐢𝐨”. Al taglio del nastro tricolore del Sindaco Giuseppe Argentieri, accompagnato dal responsabile dell’Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Giovanni Facciorusso, sono seguiti vari interventi degli esperti a descrizione dei lavori eseguiti. A conclusione, una breve presentazione a cura dell’Associazione di scalpellini ‘Fulvio Ciancabilla’. Un grande lavoro, impreziosito da un’interessante mostra di stampe, recante la riproduzione di vecchie cartoline e foto di Vergato.

 

“Il Pincio di Vergato è stato riportato al suo splendore, così come fu pensato negli anni 20 quando fu realizzato – spiega il Sindaco Giuseppe Argentieri -. E’ un intervento che non solo riqualifica l’aspetto strutturale e storico di questa parte di Vergato, ma che va inoltre a riportare nella popolazione un sentimento identitario importantissimo per la nostra comunità. Un intervento da sempre dibattuto e sollecitato, voluto fortemente dalla nostra comunità e realizzato dalle aziende del territorio, in collaborazione con i nostri scalpellini, custodi di una preziosa arte da preservare. I lavori sono stati realizzati grazie a un finanziamento sulla legge 41 che ha comportato 57.000 euro di risorse destinate al restauro e la legge straordinaria della Regione con 200mila euro, più altri 200.000 euro circa provenienti da risorse comunali. Quindi un intervento di grande importanza che va ad aggiungersi a tutta una serie di lavori che in questi anni stiamo realizzando per il rilancio del capoluogo e di tutto il territorio di Vergato”.

 

foto Daniotti

APPENNINO – Lilt: La prevenzione è sempre la risposta giusta

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Sono state oltre cinquanta visite senologiche gratuite effettuate nei giorni passati nell’ambito della campagna di prevenzione  “Ottobre rosa” nelle frazioni di Ripoli Santa Maria Maddalena e di Lagaro, a cavallo dunque tra i comuni di San Benedetto Val di Sambro e Castiglione dei Pepoli.
Oltre dieci anni di collaborazione e di amicizia tra il territorio e la Delegazione metropolitana bolognese della  LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – hanno dato questo come tanti altri risultati. Con il supporto locale della Delegazione LILT Alta Valle del Setta, coordinata da Roberto Canapi, e con la preziosa presenza del prof. Francesco Domenico Rivelli, sono state effettuate negli anni centinaia di visite, senologiche e dermatologiche, iniziative nella scuola e numerose occasioni di incontro per far arrivare il messaggio dell’importanza fondamentale della prevenzione.
Di particolare impatto la Ripoli Trail Coppa LILT, una manifestazione sportiva agonistica FIDAL, ideata e curata da Lamberto Vacchi, arrivata alla sesta edizione e sviluppata sui sentieri del versante sinistro del Setta e che per il 2024 ha in cantiere una edizione speciale.
“Anche quest’anno la campagna di prevenzione “Ottobre rosa” contro il tumore al seno ha avuto grande successo in questo territorio per quello che, purtroppo, si conferma il Big Killer numero uno, rappresentando oltre il 30% di tutti i tumori che colpiscono circa 56.000 donne – spiega il Professor Francesco Rivelli Presidente della sezione bolognese della LILT -. Se da una parte continua ad aumentare l’incidenza, dall’altra si riduce la mortalità. Tutto questo è ed è stato possibile grazie all’aiuto di tanti volontari, di aziende del posto, dell’amministrazione comunale, e solo per fare due nomi, del sindaco Alessandro Santoni e del dott. Valerio Veduti”.

L’Associazione Metropolitana Lilt di Bologna ha aperto i suoi ambulatori nelle sede di Bologna (Via Turati 67), di Imola, di Calderara di Reno e della Val di Setta alle signore non comprese nello screening regionale, per visitarle, sensibilizzarle e informarle sui fattori di rischio e la periodicità dei controlli.
“Questa campagna di prevenzione – aggiunge Alessandro Santoni, Sindaco del comune di San Benedetto Val di Sambro – assieme alle tante iniziative che ogni anno si fanno a sostegno della promozione, sono importanti per portare avanti le fondamentali attività di sensibilizzazione e informazione su stili di vita più sani, visite preventive che permettano diagnosi precoci, sostegno psicologico gratuito ai pazienti oncologici e ai loro familiari e molto altro ancora. Tutto ciò è reso possibile grazie al grande impegno della sezione locale che da molti anni è impegnata per diffondere la cultura della prevenzione, obiettivo fondamentale della associazione. Per questo mi sento di dover ringraziare il Prof. Rivelli, il Dott. Veduti ed i tanti volontari, veri animatori di queste attività, per la grande dedizione e la speciale sensibilità che quotidianamente dimostrano. I risultati ottenuti meritano di riproporsi in futuro in forme sempre migliori e con sempre maggior valore per il territorio e questo potrà avvenire grazie alla disponibilità di nuove volontarie e volontari nei diversi ruoli che si possono ricoprire, disponibilità che, ci auguriamo, non mancheranno”.

Nella fotografia il Prof. Rivelli assieme all’Assessore Lorenza Carosi.

APPENNINO: “Loiano e il suo territorio”

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E’ stato presentato nei locali di eXtraBO, in piazza Nettuno a Bologna, il cortometraggio “Loiano e il suo territorio”, realizzato dal Comune di Loiano insieme a Martina Mari di ERcoleTV in occasione del Festival Narrativo del Paesaggio, per promuovere lo sviluppo turistico/culturale del territorio.
Protagonisti del video sono i cammini Mater Dei e Flaminia minor e soprattutto le eccellenze presenti sul territorio di Loiano. Un viaggio immerso nella natura arricchito da pezzi di storia e di vita vissuta, illustrando l’unicità di quei luoghi e della comunità che lo ha vissuto e ancora lo vive.
“Il video racconta i luoghi più rappresentativi di Loiano sia dal punto di vista naturalistico che storico e culturale – spiega il Sindaco di Loiano Fabrizio Morganti. – E’ questo un  ottimo mezzo per invogliare il pubblico a venire a conoscere di persona le eccellenze che il nostro territorio sa offrire”.
“Abbiamo cominciato a girare le immagini prima dell’alluvione che a maggio ha colpito il nostro territorio – racconta l’Assessore alla cultura Corrado Bartolomei – e ci siamo dovuti momentaneamente fermare a causa delle numerose frane che avevano interrotto le strade. A maggior ragione riteniamo ora fondamentale promuovere la conoscenza delle nostre bellezze e peculiarità. In questo video è racchiuso un riassunto di ciò che troverete quando verrete a Loiano di persona”. 
Dopo la presentazione il video sarà disponibile sul canale YouTube del comune di Loiano e diffuso sull’emittenza televisiva locale attraverso il circuito di ERcole. Cultura Ambiente Territorio’.
Il Festival Narrativo del Paesaggio è nato per valorizzare a livello artistico e culturale il recupero di storie e memorie orali legate al patrimonio paesaggistico metropolitano. Promosso dalla Città metropolitana in stretta connessione con i sei Distretti culturali, il Festival racconta, attraverso eventi teatrali, letture, incontri e proiezioni cinematografiche, la storia dei territori metropolitani percorsi dalle Via degli Dei, Via della Lana e della Seta, Mater Dei, Flaminia minor, Via degli Etruschi, Piccola Cassia, Ciclovia del Sole, Ciclovia del Navile, Ciclovia del Santerno, cammino della Linea gotica e Via del Fantini.

ALTO RENO TERME: Festival del Cinema di Porretta Terme, garanzia di qualità

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Il cinema Kursaal

 

ALTO RENO TERME. Dopo ben ventidue anni, è ormai possibile affermare con sicurezza che il Festival del Cinema di Porretta Terme diventa un’icona irrinunciabile dell’Appennino, non riservato solamente agli addetti ai lavori, ma a tutti gli appassionati che, con il loro desiderio di conoscere le opere indipendenti ed i loro protagonisti, accrescono continuamente una rassegna che guarda positivamente al futuro, tra l’impegno dei ragazzi dello staff e formule collaudate, che non deludono mai.

Nato con coraggio e dal desiderio di un energico gruppo di giovani di diffondere la cultura cinematografica nel territorio, senza trascurare però il divertimento e l’intrattenimento, il festival ha spento ventidue candeline. Un compleanno importante, confermato dalle parole di Luca Elmi, presidente dell’associazione Porretta Cinema, sempre stupito e felice del calore ricevuto da parte del pubblico e degli ospiti intervenuti anche quest’anno, dal 2 al 10 dicembre, nei giorni permeati dalle varie attività e proiezioni al cinema Kursaal, partendo da  una interessante retrospettiva incentrata sul regista e sceneggiatore siciliano Roberto Andò.

Luca Elmi al centro della foto

 

Siamo, anzi siete ancora qui, dopo ventidue anni di orgoglioso Festival. Quali le novità di quest’anno? Le difficoltà, le soddisfazioni nel portare alle persone una rassegna che si fa conoscere sempre più, anche al di fuori dei confini territoriali?

Beh, prima di tutto, è stata una soddisfazione immensa, da parte mia e di tutto lo staff, vedere un pubblico davvero impressionante affluire in sala durante le proiezioni, anche in orari mattutini e in giorni feriali. Questo ci spinge a considerare il nostro evento come qualcosa che davvero appartiene ormai all’intero appennino e non soltanto a questo comune. Gli ospiti, tra registi e attori, sono stati più di una cinquantina e abbiamo potuto proiettare anche un’anteprima nazionale, che ha emozionato il pubblico e la giuria.

Risultati che conducono sicuramente a un bilancio positivo anche per questa edizione, nonostante le difficoltà tecniche e di organizzazione che, come si può immaginare, crescono esponenzialmente anno dopo anno, ma che vengono affrontate con forza e competenza da uno staff che lavora incessantemente, spinto in primis dalla passione per il cinema e per i luoghi nei quali è nato e cresciuto.

 

Un festival che sorprende proprio per essere praticamente ideato e realizzato da non addetti ai lavori. Una passione, la loro, che ha portato all’attenzione prima ed al sostegno poi, dei più importanti enti dedicati al cinema. Un senso di aggregazione e comunità che è proprio espressione dell’idea di cinema in sé… un’arte per tutti e di tutti.

Assolutamente sì. Ricordo ancora che, all’inizio venivamo osservati in maniera un pochino “strana”. Non ostile certamente, ma era faticoso far entrare le persone all’interno dello spazio dedicato al festival, notoriamente aperto a tutti. Quest’anno abbiamo migliorato anche la sensibilizzazione della gente, che entrava anche solo per bere qualcosa assieme a noi, esprimendo magati un parere da spettatore, sentendosi più parte del quadro generale e trasmettendo anche agli organizzatori ulteriore speranza di positività per il futuro, perché non è mai stata appunto volontà nostra realizzare qualcosa che fosse a numero chiuso, ma aperto sempre più ai cittadini, in modo da svilupparsi sempre più e meglio, edizione dopo edizione.

 

Caratteristica importante del Festival di Porretta è stata l’attenzione riposta verso le scuole e il coinvolgimento dei giovanissimi nelle attività della kermesse, fra incontri e lezioni a tema. Un punto importante che porta le nuove generazioni ad avvicinarsi al cinema, in una società sempre più dominata dai social che gettano a profusione contenuti video veloci e spesso superficiali, ma soprattutto una società nella quale gli adulti nutrono poca fiducia nei giovani, per quello che riguarda il cinema e la cultura in genere. Qual è la tua opinione a riguardo?

Per quanto vedo e in base alla mia esperienza delle passate edizioni, credo ci sia ancora una forte difficoltà dei ragazzi di stare al cinema ed appassionarsi diffusamente a questa forma artistica per diverse ore. Dati e opinioni condivise anche dagli stessi insegnanti. Ciononostante, il fatto di aver ideato le attività assieme al corpo docente, creando anche una Giuria Giovani, ha fatto sì di migliorare la loro attenzione e la partecipazione generale. Prendo come esempio, la proiezione di Io Capitano, di Matteo Garrone, che ha appassionato molto i ragazzi. Questo è un ottimo indizio di come si possa davvero ottenere un buon riscontro da parte delle nuove generazioni, se stimolate nella maniera giusta e coinvolti a modo. Credo che puntare il dito sui giovani sia ormai diventata una moda…sicuramente ciclica, come si faceva anche una volta. A parer mio, però, stiamo assistendo, non dico ad una versione di tendenza, ma sicuramente ad una maggiore voglia di esserci, anche da parte dei ragazzi.

 

Radici, tradizioni e conoscenza del territorio. Aspetti del nostro paese che non sono mancate nelle opere presentate al Festival. Riflessioni e lezioni su passato e presente, che il cinema mette in scena anche per insegnare al futuro, non credi?

Sì, sicuramente. Il nostro focus ovviamente si concentra sul cinema italiano, individuando anche film poco conosciuti o poco distribuiti nelle grandi città. Opere che raccontano storie molto importanti, tra immigrazione, parità di sesso o ecologia. Tematiche che il cinema ha il dovere di affrontare. In questo, la mostra del Cinema Libero, persegue l’obiettivo di far conoscere non solo il nostro cinema, ma la storia del nostro paese, tra traguardi raggiunti e problemi ancora duramente presenti, anche fuori dai confini italiani, abbracciando appunto passato e presente, ma offrendo anche spunti di discussione per il futuro.

 

Una domanda diventata ormai quasi di rito, negli ultimi anni, specialmente dopo il Covid. Streaming e cinema: un match destinato ad avere un vincitore? Se sì, quale secondo te?

Beh… rimango della mia idea che cinema e streaming siano due cose diverse, che viaggiano su strade parallele. Chiaro è che lo streaming l’abbia fatta più da padrone, negli ultimi due anni almeno, ma le persone hanno voglia di andare… di tornare al cinema. Questo lo si vede anche da pellicole che hanno rappresentato veri e propri fenomeni, in questo senso. Mi basta citare Barbie, Oppenheimer o C’è ancora domani, della nostra Cortellesi. Film che, a mio avviso, riportano in sala anche chi al cinema non andava da anni. La verità è che tutto procede in maniera talmente veloce che è impossibile fare un pronostico, secondo me. Non credo che il cinema sparirà mai, ma sono sicuro che cambierà ancora e ancora, seguendo le correnti, la struttura della società, la richiesta e la moda del pubblico.

Lyda Patitucci

 

Un Festival quindi che va avanti ed emoziona, grazie anche alla voglia di evolversi esso stesso. Un Festival che è espressione del miglioramento della parola comunità, come dimostra l’entusiasmo alla cerimonia di premiazione, che ha visto trionfare nella quinta edizione del  Premio Elio Petri, Lyda Patitucci per il suo lungometraggio d’esordio Come pecore in mezzo ai lupi. Premi speciali sono stati assegnati a Matteo Garrone e Gian Piero Brunetta, per il significato e la ricerca presente nelle loro opere e l’importanza che le stesse hanno nel cinema.

Inoltre, in questa edizione del concorso Fuori dal Giro, il premio del pubblico è andato invece al film Anna, di Marco Amenta, mentre la giuria giovani ha decretato la vittoria di Luca Lucini, con l’opera Le mie ragazze di carta.

Luca Lucini

 

Ventidue anni, che sono il simbolo della giovinezza e della freschezza del Festival del cinema di Porretta, che ha ancora moltissimi anni avanti a sé.

 

foto Barbato

APPENNINO – Castagne e marroni, crollo produttivo: – 40% nel bolognese, – 85% nell’imolese

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 Un netto crollo della produzione di oltre il 40% nel comprensorio di Bologna e addirittura dell’85% in quello di Imola rispetto allo scorso anno: è questo il bilancio della campagna castanicola del 2023 secondo i dati raccolti da Confagricoltura Bologna, in collaborazione con il Consorzio Castanicoltori dell’Appennino Bolognese.

 

Guglielmo Garagnani

 

“Dopo la stagione positiva registrata nel 2022, con quantità produttive davvero importanti e interessanti quotazioni, quest’anno abbiamo vissuto una campagna davvero insolita, le cui difficoltà sono dovute principalmente alle avverse condizioni climatiche che hanno colpito duramente i castagneti” commenta Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna.

I numeri infatti parlano chiaro. Nel comprensorio Bolognese, tra le vallate dell’Idice e del Samoggia, in quella che è l’area del Marrone Biondo, la perdita è stata tra il 40% e il 50% con una resa produttiva di soli 4,5/5 quintali all’ettaro contro gli 8 del 2022. Ancora peggiore è stato il riscontro nella Vallata del Santerno che ricade nel territorio imolese dove, in particolare nella zona di Castel del Rio, si è assistito ad una mancata produzione tra l’80% e il 90% con 1,10/1,20 quintali all’ettaro ottenuti rispetto ai 5,50 dello scorso anno.

“In primavera le forti piogge hanno compromesso in parte l’allegagione delle castagne mentre l’alluvione ha causato frane e smottamenti, facendo franare a valle molti castagneti” afferma Garagnani. In estate, invece, i forti venti che si sono registrati sull’Appennino sia bolognese che imolese hanno determinato la rottura di molti rami e la caduta a terra di numerosi ricci. Oltre a questo, bisogna aggiungere l’estrema siccità dei mesi di agosto e settembre, trascorsi praticamente senza acqua per uno scenario che appariva già particolarmente compromesso strada facendo”.

La tanto sperata pioggia è infatti arrivata in ritardo di qualche settimana rispetto alle necessità produttive – nello specifico a fine settembre e a metà ottobre – quando il frutto era già formato ed il pericarpo indurito. Tutto questo “ha causato in molti casi la screpolatura del pericarpo del frutto che, di conseguenza, non può essere più commercializzato. Per essere venduto al pubblico il prodotto deve presentarsi al massimo della perfezione possibile, cosa che in moltissimi casi non è stata purtroppo possibile ottenere” spiega Renzo Panzacchipresidente del Consorzio Castanicoltori dell’Appennino Bolognese.

Se nel territorio bolognese questi risultati possono essere riconducibili a un clima sempre più instabile che, attraverso le forti piogge, ha generato anche frane e smottamenti impedendo agli agricoltori di poter raccogliere castagne e marroni, nel comprensorio imolese invece c’è da registrare anche la forte persistenza della vespa cinese, problema ancora lontano dall’essere risolto.

“La situazione è sempre critica nella zona di Castel del Rio, dove la vespa cinese continua a causare ingenti danni alla produzione” illustra Panzacchi. “Spesso questo accade perché, alla fine delle operazioni di raccolta, alcuni castanicoltori continuano erroneamente a bruciare foglie e rametti che contengono il Torymus, un insetto parassitoide che è il principale nemico del cinipide del castagno e che ne contrasta la diffusione. In futuro bisognerà evitare di commettere questi errori per cercare di debellare così la presenza della vespa cinese”.

La scarsa quantità di castagne e marroni ha spinto i produttori ad affidarsi prettamente ad una vendita diretta al pubblico, soprattutto in occasione di sagre e mercati.

“In media i listini si sono assestati su un più 15% rispetto allo scorso anno – conclude Panzacchi. All’ingrosso, nello specifico al CAAB, le quotazioni possono infatti variare in base al calibro della castagna dai 3 euro fino agli 8 euro al chilo per quelli più pregiati”.

CASALECCHIO DI RENOI (BO): 25enne rumeno arrestato dai carabinieri per sequestro di persona e sfruttamento alla prostituzione

I Carabinieri della Stazione di Casalecchio di Reno hanno arrestato un 25enne rumeno per sequestro di persona, sfruttamento alla prostituzione e tentata violenza sessuale. È successo alle ore 16:20 del 10 dicembre 2023, quando la Centrale Operativa dei Carabinieri ha ricevuto la telefonata di un cittadino rumeno che riferiva di essere arrivato in Italia per aiutare una cugina rapita nel paese d’origine, portata in Italia e segregata al quinto piano di un palazzo situato a Casalecchio di Reno. I Carabinieri hanno raggiunto velocemente l’indirizzo fornito dal richiedente e quando sono arrivati, hanno fermato un giovane che stava scendendo di corsa le scale del palazzo, nel tentativo di dileguarsi. I Carabinieri hanno invitato il giovane a tornare in casa e quando sono entrati nell’appartamento, hanno trovato una ragazza seminuda, apparentemente confusa e incapace di esprimersi in italiano. Il ragazzo e la ragazza, entrambi rumeni, lui 25enne, lei 22enne, sono stati accompagnati in caserma per approfondire la situazione emersa dalla telefonata che il parente della giovane aveva fatto al 112. Durante gli accertamenti, i Carabinieri, coadiuvati da un interprete, hanno scoperto che la ragazza era stata recentemente accompagnata in Italia da tre persone diverse, tra cui il 25enne, con la promessa di incontrare un ragazzo che aveva conosciuto sui social network, ma, di fatto, con la pretesa di prostituirsi in casa. Accortasi del tranello, la ragazza ha tentato la fuga, ma non ci è riuscita perché il 25enne, dopo averla costretta a restare in casa per prostituirsi, l’ha picchiata e ha tentato di stuprarla, non riuscendo nell’intento per l’arrivo dei Carabinieri allertati dal cugino della donna. Nei confronti del 25enne tratto in arresto, i Carabinieri hanno scoperto che a febbraio 2022 era stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di San Benedetto Val di Sambro (BO) su richiesta dell’Autorità giudiziaria rumena che aveva emesso nei suoi confronti un mandato di arresto europeo (MAE) per scontare una pena di tre anni e otto mesi di reclusione per fatti commessi in Romania nel 2016: omicidio colposo e lesione personale. Arrestato e tradotto nella Casa circondariale – Rocco D’Amato di Bologna, il giovane rumeno, scarcerato a marzo 2022, era stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. In merito ai fatti accaduti il 10 dicembre 2023, invece, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 25enne arrestato dai Carabinieri della Stazione di Casalecchio di Reno, è stato tradotto nuovamente nel carcere bolognese, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

foto d’archivio CC

CORNO ALLE SCALE (BO): Tre studenti universitari soccorsi dai carabinieri sciatori di Lizzano in Belvedere

I Carabinieri Sciatori di Lizzano in Belvedere (BO) hanno soccorso tre studenti universitari, due ragazzi e una ragazza, sulla ventina, che nella serata di domenica 10 dicembre 2023 si sono incamminati in cima alla montagna e sono rimasti disorientati a causa di un repentino cambiamento climatico che li ha costretti a rompere il vetro di una seggiovia e a ripararsi all’interno per trascorrere la notte ed evitare di perdere i sensi a causa dell’ipotermia. La mattina seguente i tre studenti hanno chiamato i soccorsi. Appresa la notizia, i Carabinieri Sciatori di Lizzano in Belvedere sono andati a recuperare i tre ragazzi che a parte lo spavento e il freddo non hanno riportato lesioni.

 

foto d’archivio CC

BOLOGNA: La Filarmonica diffusa, concerti cameristici nei Distretti culturali.

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Con un quartetto di violini che si esibirà all’interno della Pieve Romanica di Sala Bolognese, una delle cornici più belle e suggestive della pianura bolognese, giovedì 21 dicembre alle 20.30 prende il via “La Filarmonica diffusa”.

Il progetto della Filarmonica della Teatro Comunale di Bologna, sostenuto dalla Città metropolitana nella collaborazione con i sei Distretti culturali, prevede sei concerti cameristici (dal trio al quintetto), uno per ciascun Distretto culturale, da dicembre 2023 a maggio 2024.

Il progetto si propone di ‘diffondere’ la Filarmonica nel territorio bolognese, ampliare il pubblico potenziale e andare verso di esso, senza pretendere che chi vuole ascoltare un concerto debba necessariamente recarsi nei luoghi deputati del centro storico. Tutto ciò mantenendo gli stessi standard di qualità artistica.

La Filarmonica, inoltre, vuole promuovere il repertorio classico attraverso un progetto che pone tra i suoi obiettivi anche quello di far conoscere i capolavori della musica cameristica (da Mozart a Beethoven, da Schubert a Mendelssohn, a Brahms), e rarità di autori meno noti. I piccoli gruppi da camera della Filarmonica possono, così, agire come avanguardie di un’orchestra, il cui compito istituzionale è principalmente quello della produzione di concerti sinfonici.

I concerti, tutti gratuiti, saranno ospitati in teatri, sale storiche e in siti di particolare interesse artistico.

“E’ una grande soddisfazione poter accogliere e sostenere il progetto “Filarmonica diffusa” sul nostro territorio metropolitano – afferma Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana – e in questo modo rendere la musica classica, un linguaggio artistico, sempre più accessibile e sempre più “diffuso” proprio in quei luoghi non solitamente prestati a tal fine. È essenziale permettere a sempre più persone di poter fruire del grande patrimonio musicale a cui attinge con competenza la Filarmonica di Bologna. La musica, l’arte, la cultura si confermano anche all’interno di questo progetto la via maestra per tracciare sentieri in grado di unire le persone e il territorio metropolitano il luogo ideale per poter agire capillarmente e valorizzare linguaggi e luoghi di grande bellezza”.

“La Filarmonica – spiega Guido Giannuzzi, presidente della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna – ha voluto presentare un progetto il cui titolo “La Filarmonica diffusa” ne contiene già gli obiettivi, che sono sostanzialmente quelli di voler ‘diffondere’ la presenza dell’orchestra nel territorio bolognese, ampliando il pubblico potenziale; ‘diffondere’ il repertorio classico attraverso un progetto che vuole far conoscere i capolavori della musica cameristica, e rarità di autori meno noti; tutto questo ‘diffondendosi’, ramificandosi, dividendosi in piccoli gruppi da camera.

La Filarmonica punta molto all’efficacia di un lavoro a medio-lungo termine, per cui auspichiamo che questo primo progetto possa essere l’inizio di una collaborazione pluriennale, capace di incidere nella politica culturale della Città metropolitana, della cui attenzione siamo onorati”.

 

i primi tre appuntamenti  si terranno: giovedì 21 dicembre 2023 nella Pieve Romanica di Sala Bolognese (località Sala); domenica 21 gennaio 2024 nella Chiesa di Santa Maria di Venezzano a Castello d’Argile (località Mascarino) e sabato 24 febbraio 2024 nel Teatro di Castiglione dei Pepoli.

E-commerce alimentare: scegli il furgone giusto

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Il noleggio, in alternativa all’acquisto di un veicolo, è la soluzione più scelta dalle aziende, quando si tratta di allestire una flotta di veicoli commerciali. Del resto, i vantaggi di questa formula sono innumerevoli, a partire dalla possibilità di avere a disposizione automezzi sempre nuovi e performanti, in aggiunta al controllo dei costi di gestione, grazie alla tariffa mensile, che comprende anche il costo dell’assicurazione rca.

Insomma, il noleggio è davvero il migliore amico per le imprese, piccole o grandi che siano. In particolare, quando si tratta di avere a che fare con veicoli più particolari, che vengono utilizzati, ad esempio, per il trasporto degli alimenti, anche sulle lunghe distanze.

Prendiamo, ad esempio, un’azienda di e-commerce alimentare che opera in una delle zone più rinomate del nostro Paese per la presenza di tutta una serie di specialità enogastronomiche eccezionali e uniche al mondo, quella di Bologna. Le persone che scelgono di visitare questi territori, sovente, lo fanno con uno scopo ben preciso: assaggiare, degustare e scoprire tutto quanto di buono c’è da mangiare. E certamente, nella città delle torri, le delizie non mancano, dalla mortadella alla pasta fresca, fino alla lasagna, ai passatelli e alla torta di riso: Bologna è davvero il Paradiso dei golosi.

E per un’impresa del comparto alimentare, è fondamentale che i prodotti che poi arrivano nelle case delle persone che li acquistano, siano sempre freschi, e conservati nel modo migliore, in particolare quando si parla di specialità che vengono preparate in maniera artigianale. Ecco che il noleggio, per aziende di questo tipo, diventa l’alleato perfetto, principalmente per quanto riguarda i furgoni adibiti al trasporto dei cibi. Questi veicoli sono estremamente delicati, perché sono dotati di sistema refrigerante e all’interno, la cabina, viene rivestita con particolari materiali in grado di mantenere costante la temperatura durante il trasporto. In virtù di queste caratteristiche peculiari, è importantissimo provvedere in maniera sistematica alla loro manutenzione, nel tempo. Scegliendo il noleggio, in alternativa al possesso, si avrà la possibilità di avere a disposizione furgoni per il trasporto alimentare sempre efficienti, performanti e pronti per portare a termine qualsiasi tipo di lavoro, senza intoppi.

Tutto questo, a patto che ci si affidi ad un’agenzia di renting in grado di mettere a disposizione i migliori autoveicoli per il trasporto alimentare.

E quando si parla di noleggio furgoni a Bologna, le imprese sanno che c’è un solo nome, che è sempre sinonimo di qualità e professionalità, ed è AmicoBlu, un’azienda che da oltre 70 anni offre un servizio di noleggio con i migliori veicoli, e con la possibilità di optare anche per automezzi di questo genere, con tariffe flessibili e assolutamente convenienti, nel rispetto di tutte le esigenze del cliente.

Perché il successo di un’azienda di e-commerce che opera nel settore alimentare passa anche attraverso un sistema di trasporto e consegna puntuale, efficiente e sicuro. Ma c’è solo un Amico in grado di garantire tutto questo: AmicoBlu.

Il Generale Figliuolo, in visita a Sasso Marconi, ha incontrato i sindaci di cinque Comuni bolognesi colpiti dall’alluvione

Il Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario Straordinario alla Ricostruzione nei territori alluvionati dell’Emilia-Romagna, è stato oggi in visita a Sasso Marconi.

Nel Salone delle Decorazioni del borgo di Colle Ameno, il Generale ha incontrato il sindaco Roberto Parmeggiani e i primi cittadini di Pianoro, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore e Bentivoglio (Franca Filippini, Massimo Bosso, Belinda Gottardi ed Erika Ferranti), altri quattro Comuni del bolognese colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo di maggio. Presenti anche la Vice Presidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, e Marco Monesi, incaricato del sindaco metropolitano Matteo Lepore per gli interventi di ricostruzione post alluvione nell’area metropolitana bolognese.

L’incontro è stato l’occasione per fare il punto della situazione nei singoli territori e per aggiornare i sindaci sui provvedimenti adottati dalla struttura commissariale per favorire la ricostruzione delle aree danneggiate.

In particolare il Generale ha rassicurato i sindaci rispetto alla disponibilità dei fondi necessari per gli interventi di messa in sicurezza delle strade franate e delle zone interessate da smottamenti e allagamenti, e ha confermato l’erogazione di ristori ai privati che necessitano di risorse per gli interventi di ripristino dei danni subiti alle abitazioni, a beni e terreni di proprietà.

All’incontro ha fatto seguito un sopralluogo nella zona di Ganzole, una delle più colpite dall’alluvione di maggio: il Generale Figliuolo ha potuto verificare personalmente i gravi danni provocati dall’esondazione del Rio Ganzole (ancora ben visibili), visitando la storica trattoria e il vicino maneggio, devastate da fango e detriti e tuttora parzialmente o completamente inagibili.



“Siamo stati ben felici di poter avere qui a Sasso Marconi il Generale Figliuolo per un incontro di aggiornamento molto utile e particolarmente atteso dai Comuni che hanno pagato le conseguenze del maltempo di maggio”, ha commentato il sindaco di Sasso Marconi, Roberto Parmeggiani. “La strada da fare è ancora lunga, ma confidiamo che la collaborazione tra Istituzioni ci consentirà di completare gli interventi al più presto e di offrire ai privati il supporto necessario per il ripristino dei danni subiti”.

 

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