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CASALECCHIO DI RENO (BO): Divieto di scoppi di petardi, mortaretti e simili

Come da ordinanza sindacale 30/2023 del 23/12/2023, per ridurre i rischi per l’incolumità di persone e animali e il disagio causato ai cittadini dai botti di Capodanno, è in vigore il divieto di scoppio di petardi, mortaretti e artifici vari, nonché di ogni tipo di fuoco pirotecnico. Il provvedimento resterà attivo fino alle ore 7.00 del 1° gennaio 2024.

Il divieto è valido in tutti i luoghi pubblici o ad uso pubblico del territorio comunale di Casalecchio di Reno nonché nei luoghi privati da cui possano essere raggiunte o direttamente interessate aree e spazi ad uso pubblico.

È inoltre vietato l’utilizzo, anche in luoghi privati, di fuochi pirotecnici non in libera vendita e senza rispettare le relative istruzioni per l’uso.

Le violazioni all’ordinanza saranno punite con una sanzione pecuniaria compresa tra i 25 e i 500 euro.

ENTE PARCHI EMILIA ORIENTALE: Le prossime iniziative

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28-12-23
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CALDERARA DI RENO (BO): Il 31 dicembre 7000 metri di corsa

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 Correre con il cronometro per sette chilometri nel giorno dell’ultimo dell’anno per salutare il 2023.“7 Km di San Silvestro”, occasione di smaltire le calorie accumulate durante le feste natalizie offerta dalla Podistica Lippo Calderara, organizzatrice della terza edizione, con il patrocinio dal Comune di Calderara di Reno omologata dalla UISP e Comitato di Coordinamento Podistico di Bologna. Appuntamento alle 9:30 del 31 dicembre con partenza e arrivo dal Centro Sportivo Pederzini di Calderara di Reno , percorso pianeggiante in circuito di 7 chilometri spalmati su due giri di tremila e cinquecento metri. Fra i partecipanti della prova maschile il vincitore della prima edizione Elia Generali, Celtic Druid Castenaso, in compagnia del fratello Emanuele, fari puntati su Lorenzo Bertocchi, Acquadela Bologna, atleta del 1991.Al “Memorial Bruno Lolli” di settembre ha corso i cinquemila in 17:53 una manciata di secondi in meno rispetto al crono di 18:03:07 ottenuto nel mese di luglio sulla medesima distanza da Samuele Sighinolfi, ventenne della Polisportiva Nonantola. In gara anche atleti di oltre confine dall’Olanda e Israele. Elenco provvisorio che potrebbe riservare l’aggiunta di iscrizioni blasonate così come nel settore femminile. In evidenza la presenza di Melissa Pezzini, portacolori della Polisportiva Centese, promessa dell’atletica che a 17 anni è in grado di correre i cinquemila in 19:45 e di Agnese Generali, Celtic Druid Castenaso, accreditata con un personale di 20:41 sui cinque chilometri. La miglior prestazione maschile della “7 Km di San Silvestro” porta la firma di Elia Generali, portacolori del Celtic Druid Castenaso, che nella prima edizione fermò le lancette del cronometri a 22:36 . Per le donne la più veloce Fiorenza Pierli, Polisportiva Scandianese, prima lo scorso anno con il tempo di 25:18.. INFO : Alberto Massimi 3483138429 – a.balboni1@gmail.com
Nella foto la partenza della precedente edizione.

BASKET EUROLEGA: Virtus in trasferta a Belgrado, il prepartita di Coach Banchi e di Toko Shengelia

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Virtus Segafredo Bologna vs Partizan Mozzart Bet Belgrade. Palla a due domani, giovedì 28 dicembre, ore 18.30 Stark Arena (Belgrado).

Diretta: Sky Sport, DAZN, Euroleague.TV e Nettuno Bologna Uno.

Arbitri: EMIN MOGULKOC, ARTURAS SUKYS, EDUARD UDYANSKYY.

Indisponibile: Jordan Mickey.

 

Le parole di Coach Banchi alla vigilia della trasferta europea: “Chiudiamo il girone di andata con una gara certamente impegnativa in un contesto ambientale unico. Il Partizan sta attraversando un ottimo momento di forma, confermato dai 5 successi nelle ultime 6 gare di EuroLeague ed una sola sconfitta sul parquet di casa, a conferma del fatto che sarà decisivo riuscire a giocare una partita di grande combattività e consistenza per confermare la nostra attuale posizione di classifica, consolidando ambizioni e valori di squadra, quanto mai sotto stress, contro avversari di tale caratura.”

Il prepartita di Toko Shengelia“Sappiamo che stanno per arrivare partite molto importanti e molto difficili. Il Partizan gioca un’ottima pallacanestro e sta vivendo un momento di grande forma. Sappiamo anche quanto siano forti quando giocano in casa e che quando giochi sul quel campo, se non siamo al 100%, possa essere una lunga notte per noi. Ogni possesso è importante, sia in difesa che in attacco, andremo lì molto concentrati per cercare di vincere la partita e finire la prima metà della stagione regolare nella miglior maniera possibile”.

 

Jacopo Cavalli

Uff. Stampa Virtus Pallacanestro

BOLOGNA: Eseguite dai carabinieri della Compagnia Bologna Centro due ordinanze applicative di misura cautelare

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I Carabinieri della Compagnia Bologna Centro hanno eseguito due ordinanze applicative di misura cautelare emesse dal Tribunale di Bologna, nei confronti di due uomini sottoposti al divieto di avvicinamento alla persona offesa. Le misure cautelari sono state richieste dalla Procura della Repubblica di Bologna che ha coordinato le indagini dei Carabinieri, a seguito di fatti non collegati tra loro e accaduti in circostanze diverse.
I Carabinieri della Stazione Bologna hanno eseguito un’ordinanza applicativa nei confronti di un 40enne italiano, nell’ambito di una vicenda per maltrattamenti contro familiari o conviventi di cui il soggetto si sarebbe reso responsabile nei confronti della compagna, una donna sulla ventina che lo aveva denunciato il 6 dicembre scorso. La persona offesa si era presentata ai Carabinieri chiedendo aiuto, dicendo di non essere più in grado di sopportare le aggressioni verbali e fisiche del compagno, iniziate quattro anni fa, quando era rimasta incinta e continuate negli anni successivi, anche alla presenza della figlia piccola. Rintracciato dai Carabinieri, il 40enne è stato sottoposto alla misura cautelare, con una serie di prescrizioni per tutelare la persona offesa, tra cui il mantenimento di una distanza di almeno 500 metri dalla donna, il divieto di comunicarvi con qualunque mezzo e l’applicazione di uno strumento elettronico di controllo, il cosiddetto braccialetto elettronico.
I Carabinieri della Stazione Bologna Indipendenza hanno eseguito un’ordinanza applicativa nei confronti di un 33enne italiano, nell’ambito di una vicenda per atti persecutori di cui il 33enne si sarebbe reso responsabile nei confronti dell’ex compagna, una donna sulla ventina che lo aveva denunciato a novembre. La persona offesa si era presentata ai Carabinieri chiedendo aiuto, perché aveva iniziato ad avere paura dell’ex compagno che da qualche mese, non accettando la fine della relazione sentimentale, aveva iniziato a denigrarla, minacciarla e molestarla telefonicamente e con falsi profili social al punto da costringerla a modificare le abitudini di vita e a cambiare utenza telefonica, anche perché il suo numero era finito nella bacheca di un sito internet di incontri tra persone adulte. Rintracciato dai Carabinieri, il 33enne è stato sottoposto alla misura cautelare, con una serie di prescrizioni per tutelare la persona offesa, tra cui il mantenimento di una distanza di almeno 500 metri dalla donna e il divieto di comunicarvi con qualunque mezzo.

foto d’archivio CC

BOLOGNA: Viola la misura cautelare del giudice e finisce in carcere. 20enne arrestato dai carabinieri

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I Carabinieri della Stazione Bologna hanno arrestato un 20enne italiano che ha violato la misura cautelare del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna. Il precedente provvedimento era stato emesso nell’ambito di un’indagine della Procura della Repubblica di Bologna e il 20enne era stato sottoposto al divieto di avvicinamento alla persona offesa. Purtroppo, il giovane, invece di rispettare il provvedimento dell’Autorità giudiziaria, ha violato la prescrizione di non comunicare con la persona offesa, prima cercando di contattare la ragazza tramite un conoscente, poi riuscendo nell’intento, ingiuriandola e minacciandola. Raggiunto sul posto di lavoro dai Carabinieri della Stazione Bologna, il 20enne è stato arrestato e tradotto nella Casa circondariale – Rocco D’Amato di Bologna.

Foto CC Stazione Bologna.

Viaggio tra le sfumature del Sangiovese: Esplorando il cuore e l’anima del vino rosso italiano per eccellenza

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Il Sangiovese è il vitigno a bacca rossa con la maggiore superficie coltivata in Italia, pari all’11% del totale nazionale, ed è proprio a base di Sangiovese il vino a denominazione di origine controllata più venduto in Italia, il Chianti.

Il suo nome ha origine dal latino “Sanguis Jovis” che significa “Sangue di Giove”. La lunga storia d’amore degli italiani con il Sangiovese è facilmente spiegata poiché quest’uva è l’ingrediente chiave dei pregiati vini Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino ed una colonna portante dei vini Chianti, Vino Nobile di Montepulciano e Morellino di Scansano. È utilizzato anche per produrre vini monovarietali, come il Sangiovese di Romagna e il vino Tignanello, che è anche uno dei massimi esponenti della banda dei Super Tuscan, vini che hanno rivoluzionati l’enologia nostrana consentendo ai viticoltori toscani di prendersi maggiori libertà nel miscelare uve autoctone italiane con vitigni internazionali.

C’è dunque una vite di Sangiovese ogni 10 viti piantate in Italia. Un tempo era considerato un vino da tavola grezzo e ancora oggi si possono trovare sul mercato diverse espressioni di questo “vino da battaglia”, ma a partire del 1980, con la valorizzazione dei vini rossi toscani e la nascita dei SuperTuscan, le tecniche di vinificazione sono migliorate notevolmente determinando un significativo spostamento verso l’alto dell’asticella della qualità.

In sé il Sangiovese è un’uva di buona qualità ed apprezzata per il suo alto contenuto acido, i tannini decisi e il carattere equilibrato. I sapori intensi di ciliegie scure e drupacee nere sono gli aromi più caratteristici, che possono essere supportati da note secondarie di foglie di pomodoro ed erbe secche. Se il vino è giovane può avere un finale un po’ amaro. L’uso del rovere è diventato popolare negli ultimi decenni e questo determina la nascita di vini dai sapori più ricchi ed in climi caldi e secchi. I vini Sangiovese di alta qualità sono dunque apprezzati proprio per la loro elevata acidità, i tannini pungenti e l’intenso equilibrio espressivo.

Il Sangiovese è l’unico vitigno ammesso nella produzione del pregiato Brunello di Montalcino DOCG, il vino ideale per accompagnare i piatti tipici della tradizione natalizia nostrana, dalle lasagne al ragù al capitone. I grandi vini a base di Sangiovese possono essere il fiore all’occhiello del cenone di Natale ed esigono un abbinamento con carni saporite come una bistecca alla fiorentina, fegato di vitello, stufati e piatti a base di funghi porcini e formaggio pecorino. Tra gli esemplari top di questa tipologia troviamo il Brunello di Montalcino Nello Riserva della cantina Baricci, che può essere acquistato online presso l’enoteca Svino.

Altri vini consigliati per accompagnare le ricche abbuffate di fine anno sono il Sa’etta Chianti Classico Riserva di Monte Bernardi e lo squisito Pian Del Ciampolo Toscana Igt Montevertine. Per coloro che sono alla ricerca di un’espressione innovativa del Sangiovese, la cantina Filippo Volpi propone il Bioselvatico Toscana Igt, prodotto secondo i dettami dell’agricoltura biodinamica. Possiede suadenti aromi di frutti rossi e freschi toni floreali, accompagnati da note terrose e da tannini decisi.

Oltre i confini della Toscana, il Sangiovese è molto presente anche tra i filari di altre regioni del Centro Italia, come Lazio, Marche ed Umbria, ma la sua coltivazione si spinge anche verso nord in Emilia-Romagna ed è arrivato a conquistare persino i difficili pendii della Corsica. L’acidità dell’uva l’ha portata ad adattarsi anche a regioni dai climi più caldi, come l’Australia e la California, ma per trovare un vino Sangiovese top non è necessario andare molto lontano, basta uno sguardo online.

BOLOGNA: Traffico internazionale di mezzi e strumenti di navigazione rubati nel bolognese

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I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna hanno arrestato un 29enne rumeno, residente a Bologna, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna per furto aggravato in concorso di mezzi e strumenti di navigazione ad alta tecnologia che erano stati rubati tre anni fa nelle aziende agricole di Medicina, Castel Maggiore e San Giovanni in Persiceto. Il fatto è lo stesso che circa un paio di settimane fa aveva coinvolto un altro rumeno che era stato preso in consegna dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna all’Aeroporto di Roma Ciampino, dove era atterrato con un volo proveniente da Bucarest (v. comunicato stampa annesso). Il 29enne, invece, è stato raggiunto a casa dai Carabinieri, dovendo dare esecuzione alla stessa ordinanza del Tribunale di Bologna, divenuta definita a seguito dell’inammissibilità del ricorso che l’indagato aveva promosso per Cassazione. Arrestato dai Carabinieri, il 29enne rumeno è stato sottoposto agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico.

 

foto d’archivio CC

Valsamoggia presenta il nuovo Comandante della Polizia Locale

Ha preso servizio lo scorso 1° novembre, a Valsamoggia, il nuovo Comandante della Polizia Locale, Federico Alessio, che succede a Monica Righi. Già Vice Comandante con esperienza sul campo, Alessio ha 38 anni ed è in Polizia Locale dal 2009. È in Valsamoggia da inizio 2019 dove ha iniziato come Ispettore.

“Come nuovo Comandante della Polizia Locale di Valsamoggia – commenta il Sindaco Daniele Ruscigno – è stato scelto un profilo con alle spalle anni di esperienza anche di Protezione Civile. Federico Alessio è con noi da diverso tempo, negli ultimi anni come Vice e conosce già molto bene il territorio e le sue esigenze”.

“Ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata – dichiara il neo Comandante Alessio – e sono orgoglioso del nuovo importante incarico a cui dedicherò passione, serietà e impegno rimanendo vicino alla cittadinanza. È una sfida che raccolgo con determinazione ed entusiasmo con l’obiettivo di portare avanti l’ottimo lavoro svolto finora dalla Comandante Righi”.

Nelle ore scorse a Valsamoggia sono inoltre state rinnovate, per il triennio 2024/2026, le convenzioni con le associazioni di volontariato che svolgono per il Comune attività di Protezione Civile: l’Associazione Protezione Civile Valsamoggia Savigno Odv e il Corpo Provinciale Guardie Ecologiche Volontarie Odv – CPGEV Bologna Odv.

Nella foto il Sindaco Daniele Ruscigno e il nuovo Comandante della Polizia Locale di Valsamoggia, Federico Alessio.

Il declino che avanza in Appennino

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E’ questo il titolo di una analisi fatta da Giuseppe Bonacini su Redacon relativa alla provincia di Reggio Emilia nella quale si evidenzia il tracollo socio-economico di alcuni comuni dell’Appennino Reggiano. Si parla di tre comuni con la V : Ventasso, Vetto e Villa Minozzo che hanno raggiunto il cosiddetto “punto di non ritorno” ovvero la soglia oltre la quale questi enti non sono più in grado di invertire – con le proprie risorse umane – il declino demografico. La cosa non è peculiare dell’Alto Appennino Reggiano, la riscontriamo anche nell’Alto Appennino Bolognese. Anche un Comune quale Lizzano in Belvedere, analizzano di dati esplicitati in questa analisi, ha imboccato il “punto di non ritorno” e questo sebbene si siano investiti fior di milioni in seggiovie ed impianti sciatori ed ancora si ipotizza e ci si adopera, in ambito Regionale, di riversare fior di milioni in detto comparto a fune. L’autore si chiede per quale ragione non si decentrino attività produttive, istituti di ricerca, laboratori, università, musei, infrastrutture culturali, ricreative e sportive, ospedali specializzati, case di cura ed assistenza in queste aree geografiche. Tra l’altro si chiede per quale motivo l’Assessorato regionale alla montagna deve stare a Bologna e non aree appenniniche. Sig. Giuseppe Bonacini, anche il sottoscritto ha analizzato la crisi di una zona dell’Alto Appennino Bolognese, per taluni aspetti, simile a quello reggiano. Detta crisi viene da lontano, almeno più di 50 anni, nei quali la politica regionale, tramite le dependeces delle amministrazioni locali, si ricordi che non ci si pone in contrasto con il potere partitico centrale, ha sistematicamente provveduto allo smantellamento di quanto vi fosse di storia e cultura locale. Da tempo, e lo sanno anche i muri, il lavoro nasce da un livello di istruzione adeguato ai tempi. Non si entra in un mondo produttivo nel quale le conoscenze di informatica, robotica ed altro sono fondamentali. Ma queste conoscenze si acquisiscono con adeguati iter scolastici quasi o totalmente universitari. Sono i giovani che escono da un simile ambiente che possono trovare un impiego in loco, fondare start up , rilevare aziende obsolete ed altro. Sono questi giovani che possono entrare in istituti di ricerca e laboratori impostati localmente, e così per musei, infrastrutture CULTURALI, ricreative e sportive. Taccio sull’argomento Ospedali, visto che è in corso un sistematico smantellamento di dette strutture e della stessa Sanità pubblica. Le strade per riportare un po’ di ossigeno alle nostre aree montane dovrebbero seguire, a mio avviso, i seguenti binari : 1) Portare in zona istituti di studio di buon livello ed adeguati al 3° millennio 2) Conseguentemente porre istituti di ricerca e laboratori collegati a tali istituti di studio 3) Le attività produttive possono essere decentrate quando si imposterà una politica di facilitazioni economiche a chi decide di operare in tali zone. Lei lo saprà meglio di me che il costo energetico per riscaldamento, trasporti e gestione aziendale sono più alti in Appennino che in pianura. Quindi, come già fatto in altri paesi europei, riduzione di questi costi ed agevolazioni sul lungo periodo nelle assunzioni e relativi oneri. 4) Rivalutazione del patrimonio storico, culturale ed ambientale dell’Appennino e quindi musei, infrastrutture culturali, ricreative e sportive. Tutto questo avrebbe un costo decisamente inferiore di quella ventilata linea di seggiovie dal Corno alle Scale sino all’Abetone, eventualmente anche fino alla prov. di Reggio Emilia, con un apporto socio-economico per le popolazioni locali di ben altro spessore che quello di discutibili impianti a fune. Lei, sig. Bonacini, si chiede per quale motivo l’Assessorato regionale alla montagna deve stare a Bologna. Innanzitutto perché è nel centro del Potere, in secondo luogo lei è proprio convinto che all’interno di tale Assessorato vi siano persone con adeguate conoscenze delle realtà storico-economiche delle 3V, oppure, per stare più vicino ai miei siti, di Castel del Rio, Lizzano in Belvedere, Castel d’Aiano, tanto per fare tre nomi con culture, storia ed economie differenti ? Qui per impostare una politica atta alla rinascita dell’Appennino necessitano alcune cose : 1)Rivolgersi a quelle persone o associazioni culturali che nei vari comuni hanno una profonda conoscenza della realtà dei siti, e questo al di sopra ed al di fuori della appartenenza partitica. 2) Cessare o, almeno, ridurre la dipendenza dagli appalti con le loro nefaste conseguenze e corollari anche di ordine morale. Non si spendono danari del contribuenti senza adeguati studi, doverose informazioni ed altro. 3) Prendere contatti con centri universitari ed, assieme alle associazioni culturali, agli imprenditori locali, pianificare l’inserimento di tali centri in Appennino 4) Come detto studiare un iter di agevolazioni economiche a chi decide di operare o già opera in Appennino.

Sig. Giuseppe Bonacini , devo però confessarle il mio pessimismo. Non credo che la nostra classe partitica, politica è troppo pretenziosa, abbia le capacità, gli interessi e la volontà di metter mano ad un simile programma. Il tutto si ridurrà ad una serie di passerelle di vari esponenti partitici nelle zone in oggetto con nebbiose promesse, uso del condizionale futuro (sic) e senza alcun risultato come nel Comune di Lizzano in Belvedere dove ho la casa dei nonni. Sono più di 35 (trentacinque) anni che si assiste periodicamente ad una o più passerelle di politici e/o amministratori nel corso dell’anno. Il risultato ? Il Comune di Lizzano è passato da essere il primo comune per reddito della Prov. di Bologna all’ultimo. A livello matematico possiamo dire che il reddito degli abitanti di Lizzano è crollato in maniera proporzionale alle passerelle dei politici.

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