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venerdì, Gennaio 24, 2025
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Legittime domande

Stamane ho letto un articolo facente riferimento alla zona del Corno alle Scale con l’intervento di Edoardo Ferrara, meteorologo, e di Sergio Polmonari, sindaco di Lizzano in Belvedere. I dati dicono che le giornate di neve sul Corno alle Scale non sono diminuite. Vi è qualcosa, però, che non mi torna. Sono andato indietro con la memoria, ho 82 anni di cui gran parte trascorsi nel comprensorio del Corno sia per lavoro che per escursionismo, sci alpinismo ed alpinismo in senso stretto ed inoltre ho un cospicuo numero di foto, in gran parte diapositive, fatte nello spazio di oltre 60 anni. Iniziamo da quello che fu un certo divertimento ed impegno mio e di miei amici nell’arrampicarci, d’inverno, sulle cascate del comprensorio trasformate in vere muraglie di ghiaccio. Da più di 25 anni non è più possibile effettuare detta attività. Le cascate, parlo della Cajuda circa m 30 sopra Pianaccio a quota circa m 900, delle cascate attorno alla Segavecchia da m 15 a m 45 a quota m 1.000 , il sistema di cascate del Causso con una di circa m 60 a quota m 1250, per la ragione che non ghiacciano più. Si badi che per effettuare dette ascensioni in sicurezza necessita che lo spessore del ghiaccio sia consistente e ben ancorato al sottofondo, ovvero che vi sia un certo e lungo periodo con una temperatura sensibilmente sotto lo 0, diciamo da 8 in giù. La foto che vedete è quella della Cajuda di Pianaccio fatta nel periodo natalizio della seconda metà anni 70 .

 

Dette cascate si trovano lungo gli alvei di torrenti perenni della zona. Tengo a precisare che le nostre arrampicate venivano effettuate prevalentemente durante il periodo tra la vigilia di Natale e l’Epifania e poi qualche sabato o domenica tra la seconda metà di gennaio e fine febbraio. Tutti lavoravamo ed il tempo a disposizione era quello dei fine settimana, quando, ovviamente, le condizioni climatiche , ovvero vento, nebbia ed altro lo consentivano. Come mai dette cascate non si trasformano più in muraglie di ghiaccio sicuro ? Questa è una delle domande che rivolgo al sig. Edoardo Ferrara. L’altra riguarda i giorni di copertura nivale. Può anche essere che i giorni di neve sul Corno alle Scale e dintorni non siano diminuiti, ma un conto è la copertura con cm 20-30 ed un altro è avere una copertura superiore al metro o, addirittura, di alcuni metri. Se si osserva il cartello che mostra i vari percorsi sciatori nel comprensorio del Corno, se ne vedono un paio, di notevole lunghezza, che, partendo dalla cima del Corno, scendono nei pressi del rifugio del Sasseto, sotto il passo dello Strofinatoio, per giungere sino alla partenza degli impianti. Sono due percorsi fuori pista entusiasmanti che scorrono lungo depositi morenici wurmiani in un continuo saliscendi. Per essere effettuati, detti percorsi, necessitano di uno spessore nivale piuttosto consistente sia nel “muro” di partenza dalla cima del Corno sino a detto rifugio, sia nel tragitto tra le morene laterali composte di massi, avvallamenti ed altri ostacoli che possono essere affrontati e superati quando di neve ce n’è tanta, diciamo oltre il m 1,5 . Detti fuori pista erano tranquillamente percorsi, da sciatori esperti, dai primi di Dicembre sino a metà Aprile. Per non parlare della pista sul paginone del Corno, pista chiamata impropriamente “Cornaccio”, che dalla cima del Corno scende ad ovest della seggiovia per terminare con un bel muro alla partenza di tale impianto. Non so quanti giorni nella stagione invernale degli ultimi 20 anni, sia possibile affrontare detta pista.

 

Adesso amplio la visuale sciatoria. Negli anni 60-70- e sino al 1986 erano possibili delle escursioni sciistiche a largo raggio che, data la cospicua copertura nivale, si potevano fare dal periodo natalizio sino a metà Marzo. Una consisteva di partire dalla cima del Corno, scendere al passo dello Strofinatoio e poi al passo del Cancellino, risalire alla cima del monte Gennaio, scendere a porta Franca, giungere all’imbocco della strada della forestale e, scendendo lungo detta sterrata, percorrere la valle del Causso sino all’Acciarola, da qui scendere alla Segavecchia e poi a Pianaccio . Un bel po’ di Km di grande soddisfazione. Un’altra era quella che partendo da Rio Rì si risaliva alla piana de I Bagnadori (m 1.250) per giungere al Monte Calvario, scendere alla Segavecchia, risalire il Causso, dirigersi al rifugio della Donna Morta e da lì andare al passo di Monte Cavallo e poi scendere lungo la strada sino a Castelluccio sopra Porretta. Anche qui tanti Km con tanta neve, altrimenti sarebbe stato difficile percorrere tanta strada sci ai piedi. Ve ne erano altri di percorsi plurichilometrici che non cito, mi basta ricordare un fuori pista estremo fatto da mio cugino Paolo Miglianti e dal sottoscritto non meno di 42 anni fa. S trattò di risalire dal Cavone la valle del Silenzio per giungere al Passo del Vallone e quindi scendere, sci ai piedi, giù per Le Naspe , la valle che finisce alla Segavecchia con una pendenza di tutto rispetto, salti di roccia ed altro, tutte difficoltà superabili quando di neve ce ne sono METRI . Vorrei sapere se qualcuno, oggi, potesse mai ripetere detto exploit con le nevicate che abbiamo da decenni in qua. Ed infatti allego altre tre immagini, non sono le migliori ma sono quelle che ho a Bologna, le altre sono a Pianaccio, che mostrano la parte finale de Le Naspe, poco sopra la Segavecchia, alla fine del mese di Luglio fine anni 70 . Come si può vedere una rappresenta i risultati delle valanghe che scaricavano in detta parte est del Corno sradicando alberi di alto fusto, un’altra mostra la bocca di uscita dell’acqua del torrente e dello scioglimento nivale, neve ghiacciata. L’ultima l’ho fatta all’interno della bocca. Si poteva benissimo camminare sulla massa nivale, in tutta sicurezza, essendo questa della compattezza del ghiaccio. Dal momento, come ho scritto, che le mie conoscenze della zona datano da più di 75 anni ed avendo fatto anche il pastore, posso ben dire di avere visto il Corno in tutte le sue vesti, estive, autunnali, invernali e primaverili ma una tale povertà di neve l’ho potuta constatare negli ultimi 35 anni.

Chiudo questo scritto trattando della novella seggiovia che si vorrebbe costruire per giungere al bordo del Lago Scaffaiolo. Innanzi tutto, quando si vanno ad investire milioni fitti in un’opera con danaro pubblico sarebbe opportuno, se la parola Democrazia ha un senso, presentare lavori e studi di organismi al di sopra di ogni sospetto, quali dipartimenti universitari, a Bologna ci sono, che trattino e verifichino alcuni parametri fondamentali quali : ricaduta economica sulle popolazioni interessate, impatto ambientale, costo di mantenimento e tempi di utilizzo, flussi turistici con risvolti nelle infrastrutture del posto ed altro ancora. In caso contrario ci troveremmo sempre in quella tipologia di sperpero del pubblico danaro al di fuori di ogni controllo, vedi traghetti superveloci per la Sardegna (miliardi gettati al vento), Alitalia, Civis a Bologna e tante altre operazioni che potremmo definire “Fabbriche di ruote quadrate” a spese del contribuente. Taluno ha fatto presente che tale novella seggiovia sarebbe il primo passo per costruire il famoso Collegamento Mega Galattico sul crinale in direzione Doganaccia ed Abetone. Un giro di appalti da decine fitte di milioni che necessiterebbero, come ho detto prima, una serie di studi adeguati affinché, intavolando, poi, un dialogo con associazioni e cittadini, si possa dare un senso compiuto alla parola DEMOCRAZIA.

Valsamoggia (BO) si raccoglie “Intorno alla Torre”

Al via il programma di eventi che accompagna la raccolta fondi per il restauro della Torre Campanaria di Oliveto, nel municipio di Monteveglio. Servono 100mila euro.

A restauro ultimato la Torre ospiterà una velostazione per la manutenzione delle biciclette per gli escursionisti della Piccola Cassia e una biblioteca che custodirà anche testi di Don Giuseppe Dossetti

Pubblico e privato insieme per il recupero di uno dei simboli del vasto territorio di Valsamoggia. La Torre Campanaria di Oliveto, piccolo borgo che fa parte della Municipalità di Monteveglio, è al centro di un progetto ambizioso che si pone un triplo obiettivo: recuperare un bene architettonico risalente al XI secolo trasformandolo in un centro culturale e mettendolo al centro di un progetto di valorizzazione turisticadel territorio.

L’investimento necessario per raggiungere l’obiettivo è 250mila euro ma 150mila sono già arrivati grazie a un bando PNRR (M1C3 Turismo e Cultura – Misura 2 “Rigenerazione piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”). Ne mancano quindi ancora 100mila ed è per questo che il Comitato per la Torre Campanaria di Oliveto – composto da cittadini e supportato dalla Piccola Famiglia dell’Annunziata (comunità monastica nata l’esperienza spirituale e civile di Don Dossetti) a cui è affidato il complesso architettonico nel cui contesto c’è anche la Torre –, e la Fondazione Rocca dei Bentivoglio espressione culturale del Comune di Valsamoggia hanno organizzato una serie di iniziative e di eventi che, con l’obiettivo di raccogliere i fondi per completare i lavori, prenderanno il via con un concerto che si terrà il 25 gennaio nella Chiesa di San Paolo, proprio a Oliveto.

“Il Comune Valsamoggia – dichiara Angela Di Pilato, Assessora alla Cultura – sostiene il Comitato per la Torre nella raccolta fondi perchè questa azione non solo intende recuperare uno dei simboli del territorio ma vuole metterlo al centro di un progetto più ampio di valorizzazione culturale e turistica. Ringrazio il Comitato per questa iniziativa che parte da cittadini che amano il loro territorio e si impegnano per recuperarlo e restituirlo migliorato alla collettività”. “Abbiamo accettato la collaborazione – aggiunge Elio Rigillo, Direttore della Fondazione Rocca dei Bentivoglio –, per le finalità culturali a cui sarà destinata la Torre e perchè nel corso degli anni la Fondazione si è già impegnata per il sostegno e il recupero di beni culturali e architettonici di proprietà privata che avessero un importante significato per il territorio”“Questo intervento di riqualificazione – conclude Federica Govoni, Assessora alla Valorizzazione del territorio – si inserisce perfettamente all’interno della strategia che da anni portiamo avanti basata sul connubio tra territorio e le sue eccellenze. Una scelta che nel tempo ha consentito a Valsamoggia di superare la stagionalità e accogliere il turista durante tutto l’anno. L’intervento in questione si incastona perfettamente all’interno della valorizzazione della rete sentieristica locale e sovracomunale che comprende i percorsi della Piccola Cassia e dei Brentatori, occasioni uniche che consentono di andare alla scoperta delle eccellenze delle nostre zone”.

Saranno quindi mesi densi di opportunità d’incontro quelli tra gennaio e giugno durante i quali si snoderà l’intenso programma di eventi che ruoteranno intorno a tre filoni tematici: cultura, spiritualità e territorio. Ogni 15 giorni a partire dal 25 gennaio fino a fine giugno, si alterneranno concerti, trekking ed incontri di approfondimento sulla figura di Giuseppe Dossetti.

 

Il PROGRAMMA DI APPUNTAMENTI, tutti a offerta libera, inaugura giovedì 25 gennaio alla Chiesa di San Paolo a Oliveto (Monteveglio, Valsamoggia, Bo) “Bach in jazz” con il Coro Armonici Senza Fili diretto da Marco Cavazza e la Scuola musicale Fiorini.

Martedì 13 febbraio Don Dossetti sarà protagonista di una lettura e illustrazione della Regola della Piccola Famiglia dell’Annunziata mentre il 2 marzo alla Sala dei Giganti della Rocca dei Bentivoglio verrà proiettato il documentario “Sulle tracce di Dossetti. Un racconto dalla Terra Santa” racconto di approfondimento prodotto dall’Associazione Carta Bianca. Il 16 marzo sarà la volta della presentazione del libro di Luciano Malmusi “Il mulino del Diavolo. Le indagini del Bargello di Montetortore”. Tra marzo e aprile saranno inoltre organizzati dei Trekking Paesaggisticialla portata di tutti nei luoghi dossettiani tra i Calanchi e Abbazia di Monteveglio e tra le Case coloniche di Via Sant’Antonio. Ancora, ad aprile, la musica sarà protagonista prima presso la Chiesa di San Paolo a Oliveto con il Coro polifonico di Reggio Emilia con un programma che andrà dalla polifonia europea del ‘500 alla musica vocale dell’800 e ‘900 e poi, presso l’Oratorio S. M. delle Grazie di Oliveto, con il Concerto di musicoterapia con Patrizia Vignali e Raffaella Ortolan.

Il 25 maggio ancora all’Oratorio S. M. delle Grazie, Non solo tango, concerto sui più celebri tanghi della storia con Angela Palfrader al violino e Raffaella Zagni al pianoforte. Per chi invece avrà voglia di passeggiare, a maggio viene riproposto il Trekking animato nei luoghi dossettiani questa volta tra le Case coloniche di Via Sassuolo. Chiude le iniziativa, a giugno, il dialogo sui principi costituzionali e la loro attualità “Dossetti Padre Costituente. I valori della Costituzione”.

“Un’offerta di eventi – dichiarano dal Comitato – che mescola la conoscenza del paesaggio, la storia locale e l’esperienza civica e spirituale dossettiana con tre trekking tematici e appuntamenti musicali che valorizzano competenze e talenti locali. Tutti gli artisti e tutti coloro che collaborano alla buona riuscita degli eventi si sono offerti volontariamente e gratuitamente, sono gesti di generosità vogliamo mettere in evidenza”. Mentre Giovanni Paolo Tasini, fratello della Piccola famiglia, sottolinea come la torre passata da fortezza, a campanile, sia oggi simbolo spartiacque tra passato e futuro “che vorremmo rilanciare all’insegna dei valori che stavano a cuore a Don Giuseppe Dossetti quali i principi costituzionali, il dialogo tra culture e religioni”.

Oltre a partecipare agli eventi, sarà possibile contribuire alla raccolta fondi anche online attraverso la piattaforma FIDO (Fondazione italiana per il Dono)

https://dona.perildono.it/torre-campanaria-oliveto

Gli eventi sono tutti fruibili con offerta libera.

Per informazioni: torrecampanariaoliveto@gmail.com

BASKET EUROLEGA: L’Asvel Villeurbanne alla Segafredo Arena. Il pregara di Coach Banchi e Achille Polonara

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Virtus Segafredo Bologna vs LDLC ASVEL Villeurbanne. Palla a due domani, giovedì 18 gennaio, ore 20.30 Virtus Segafredo Arena.

Diretta: Sky Sport, DAZN e Nettuno Bologna Uno.

Arbitri: CARLOS PERUGA, RAIN PEERANDI, SERGIO SILVA.

Indisponibili: Ognjen Dobric, Devontae Cacok e Tornike Shengelia.

Biglietti disponibili qui. La biglietteria di P.zza della Costituzione sarà aperta domani, lunedì 15 gennaio, dalle ore 18.30.

 

Le dichiarazioni di Coach Banchi alla vigilia della gara europea“L’ASVEL è una squadra dotata di grande fisicità e di atletismo, combinata al talento di giocatori esperti la cui pericolosità ed esuberanza cercheremo di contenere con una prestazione orgogliosa e coraggiosa. Daremo il massimo per sfruttare al meglio le nostre potenzialità, confidando che il sostegno del nostro pubblico possa darci tutte le risorse necessarie per andare oltre l’emergenza del momento.” 

Il prepartita di Achille Polonara: “Domani ci aspetta una partita dura, contro una squadra fisica e atletica come l’ASVEL, una squadra a cui piace correre in contropiede. Dovremo essere bravi nella transizione difensiva per limitare i loro punti di forza. In attacco dobbiamo giocare la nostra pallacanestro.”

Jacopo Cavalli

Uff. Stampa Virtus Pallacanestro

CASALECCHIO DI RENO (BO) – Torna la festa di Sant’Antonio: il 17 gennaio la benedizione degli animali

Anche quest’anno a Casalecchio di Reno il 17 gennaio si celebra la Festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici, con la tradizionale benedizione dei nostri amici a quattro zampe.

La benedizione degli animali, di proprietà di cittadini di Casalecchio di Reno, si terrà mercoledì 17 gennaio 2024, alle ore 16.30, nell’area esterna della Chiesa dei Santi Antonio e Andrea di Ceretolo (via Bazzanese, 47). Parteciperà anche l’Assessora alla Qualità dell’Ambiente e del Territorio Barbara Negroni.

Alle ore 18.30 si terrà la Messa, a cui seguirà la distribuzione dei panini di Sant’Antonio e, alle ore 20.00, la Polentata a cura della Parrocchia (prenotazione obbligatoria al numero 333.2436922).

L’iniziativa è a cura dell’Assessorato all’Ambiente, in collaborazione con la Parrocchia dei Santi Antonio e Andrea.

CARABINIERI NUCLEO INVESTIGATIVO BOLOGNA – SEZIONE E.P.P.O. : Esecuzione ad un sequestro preventivo di 730.000 euro

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I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna – Sezione EPPO – hanno dato esecuzione ad un sequestro preventivo di 730.000 euro, disposto dal G.I.P presso il Tribunale di Firenze su richiesta della Procura Europea bolognese, finalizzato alla confisca diretta del profitto del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubbliche. Le indagini, avviate a seguito di una segnalazione della Corte dei Conti Europea, hanno permesso di riscostruire una truffa aggravata in danno dell’Unione Europea messa in atto da due coniugi toscani, attivi nel settore tecnologico in provincia di Firenze. Negli anni, le società della coppia, hanno beneficiato di sostanziosi contributi comunitari, diretti alla ricerca scientifica ed all’innovazione tecnologica. I militari della Sezione EPPO grazie ad una serie di approfonditi accertamenti tecnici, documentali e bancari sono riusciti a dimostrare come la coppia avesse falsificato i propri fogli presenza orari e quelli di alcuni dipendenti nell’ambito di nove progetti, al fine di ottenere rimborsi spese maggiorati per prestazioni lavorative mai svolte.

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ANZOLA E. (BO) – 20enne italiano arrestato dai carabinieri: in casa mezzo chilo di droga e 6500 euro in contanti

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I Carabinieri della Compagnia di Bologna Borgo Panigale, nel corso del pomeriggio di sabato 13 gennaio, hanno arrestato un 20enne italiano, residente in provincia di Bologna, già noto alle forze dell’ordine, accusato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e\o psicotrope. L’attività nasce da una perquisizione domiciliare delegata dalla Procura della Repubblica di Bologna, interpellata dai militari della Stazione di Anzola Emilia in merito ad una brutale aggressione verificatasi agli inizi del mese di agosto 2023, ai danni di un ragazzo 20enne originario di Bologna. Quest’ultimo, tossicodipendente, fu aggredito da due ragazzi italiani, suoi coetanei, all’interno di un parco pubblico del paese, verosimilmente per “debiti di droga”. Gli aggressori, a seguito della spedizione punitiva, provocarono al coetaneo la frattura della mandibola giudicata guaribile con 30 giorni di prognosi. Verso le ore 14 circa di sabato 13 gennaio u.s., i militari hanno dato seguito alle due perquisizioni delegate dall’Autorità giudiziaria, nei confronti dei due 20enni, ritenuti entrambi gli autori dell’aggressione. L’attività si è conclusa con il ritrovamento, a casa di uno dei due, complessivamente di 460 grammi di sostanza stupefacente del tipo Hashish, occultata in vari posti della camera da letto e di un’ingente somma di denaro contante (6580 euro), suddiviso in banconote di vario taglio, tutto provento della fiorente attività di spaccio tenuta dal ragazzo. Al termine della perquisizione, ritenuta la gravità del reato, il rinvenimento dell’ingente quantità di droga, suddivisa e confezionata in modo da rifornire un numero elevato di assuntori, anche avvalorata dall’ingente quantità di denaro ritrovato, il 20enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, è stato arrestato. La droga e il denaro, invece, è stato sequestrato.

Foto CC Bologna Borgo Panigale.

IMOLA (BO) – Prima la lite in discoteca poi la pretesa di usare l’autoradio dei carabinieri come taxi: due giovani arrestati nella notte

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Imola hanno arrestato un 21enne e un 16enne, italiani, residenti in Provincia di Bologna per concorso in minaccia, violenza e resistenza a un pubblico ufficiale. È successo nella notte del 13 gennaio 2024, quando l’attenzione dei Carabinieri, impegnati nei servizi notturni di controllo del territorio, è stata richiamata da un addetto alla sicurezza di una discoteca di Imola che chiedeva aiuto, dicendo di avere difficoltà nella gestione di un paio di clienti che stavano litigando con altri avventori. Alla vista dei Carabinieri che sono entrati nel locale per mantenere l’ordine pubblico, i due clienti sono stati invitati a uscire per evitare di creare altri problemi. Inizialmente, i due avventori si sono mostrati collaborativi e hanno accettato la richiesta dei Carabinieri, ma non appena hanno messo piede fuori dal locale, si sono avvicinati all’autoradio, tentando di aprire gli sportelli che erano chiusi e pretendere dai militari un servizio pubblico di trasporto passeggeri (TAXI). Alla risposta dei Carabinieri che tale richiesta non era possibile da accogliere, i due ragazzi hanno reagito dicendo loro: “Pezzi di m…Figli di p…Non abbiamo paura di voi! Siamo stati già in carcere! Voi adesso ci accompagnate a casa e fate quello che diciamo noi, altrimenti stasera finisce male!”. In effetti, la serata è finita male perché di fronte all’ennesimo rifiuto dei Carabinieri di fare da TAXI, i due giovani si sono alterati al punto da diventare aggressivi e attaccare i militari che si sono trovati costretti ad allertare la Centrale Operativa e chiedere l’intervento di un’altra pattuglia dell’Arma. Nonostante la presenza di quattro Carabinieri, i due giovani, sordi a qualsiasi invito a calmarsi, hanno reagito con una tale violenza che i militari sono stati costretti a procedere con l’arresto di entrambi, identificati in un 21enne e un 16enne. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il maggiorenne è stato arrestato e, dopo la celebrazione del processo con rito per direttissima, è stato sottoposto alla misura cautelare giornaliera dell’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia giudiziaria. Il minorenne, invece, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, è stato accompagnato in una struttura della giustizia minorile. A seguito della convalida dell’arresto, avvenuta nella mattinata di lunedì 15 gennaio u.s., il 16enne è stato accompagnato presso la sua abitazione con l’obbligo di permanenza al suo interno.

Foto d’archivio CC Bologna

Valsamoggia approva il bilancio 2024: nessun aumento di tasse e tariffe, ancora investimenti nelle scuole e liste di attesa zero ai nidi

È stato approvato a fine dicembre, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale dell’anno, il Bilancio di Previsione del Comune di Valsamoggia. Una manovra, quella approvata, che per il decimo anno consecutivo prevede investimenti importanti sul territorio, grande attenzione alle famiglie e nessun aumento delle tasse a famiglie e imprese con il mantenimento di tutte le tariffe dello scorso anno. Un bilancio virtuoso la cui approvazione entro l’anno in corso consente all’Amministrazione di essere pienamente operativa già da gennaio.

“Quella appena approvata – dichiara il Sindaco Daniele Ruscigno – è una manovra che consolida il supporto alle fasce più deboli della popolazione, confermando il finanziamento di circa 2,5mln di euro per il prossimo anno per i vari programmi di intervento. Il tutto senza aumentare tasse e tariffe, non solo alle famiglie ma anche alle imprese, in un contesto in cui l’inflazione ha aumentato a doppia cifra i costi dei servizi e dell’energia, grazie ad un bilancio solido, in una realtà territoriale fortemente attrattiva ed in crescita.

La scelta di stare insieme per poter rispondere alle tante emergenze e sfide che nel tempo ci siamo trovati davanti – aggiunge Ruscigno – ha contribuito in modo determinante nel poter continuare a dare risposte come queste, per consentire di proseguire il lavoro verso servizi migliori e di qualità. A partire dalle scuole, che continueranno ad avere importanti investimenti, fino alla sicurezza, con l’implementazione di nuove dotazioni tecnologiche e alla gestione del territorio, in cui alcuni ritardi accumulati in questi anni di emergenze, sono e saranno oggetto di grossi interventi in questi mesi”.

“I numeri del bilancio di previsione 2024, sono importanti – commenta Milena Zanna, Vicesindaca e Assessora al Bilancio –. Il triennio 2024-2026 vede investimenti per quasi 16mln di euro, suddivisi quasi equamente su ogni anno di competenza, a cui si aggiungono oltre 4mln per interventi legati all’alluvione dello scorso maggio da attivare con i fondi dell’emergenza. La spesa corrente invece ammonta a oltre 30mln di euro indice di erogazione di tanti servizi mentre l’avanzo presunto al 31 dicembre 2023 è di oltre 16mln di euro. Se traduciamo questi numeri in azioni – continua Zanna – troviamo tra l’altro tariffe e tributi invariate e mantenimento di tutti i servizi in essere nonostante gli ingenti aumenti dei costi degli appalti dei servizi scolastici e sociali dovuti al caro materie prime, energia, mutui, aumenti contratti personale. Priorità quindi sempre alle famiglie e ai loro bisogni a partire per esempio dagli asili nido che sono gratuiti fino a 40.000 euro di ISEE con posti per tutti grazie all’aumento delle disponibilità sul territorio.

Un risultato doppiamente rilevante – conclude la Vicesindaca – se si considera il fatto che la Legge di Bilancio 2024 approvata dal Governo non contiene nuove misure a favore degli enti locali e nemmeno risorse aggiuntive per far fronte all’aumento dei costi dell’energia e dei costi degli investimenti e degli appalti per servizi a domanda individuale. E non è stato rifinanziato da parte dello Stato nemmeno il fondo affitti e il fondo morosità incolpevole e questo determinerà non poche difficoltà ai nuclei più fragili”.

Il dettaglio degli investimenti vede proseguire il piano di interventi pianificati (circa 16mln di euro) accanto a quelli finanziati con i fondi PNRR (circa 4mln di euro). Tra i primi troviamo la riqualificazione della Rocca dei Bentivoglio (2mln di euro) mentre tra quelli legati al PNRR ci sono i tre asili nido di Savigno, Castello di Serravalle e Calcara (1,2mln di euro) e gli interventi di rigenerazione urbana e riqualificazione parchi (1,5mln di euro) oltre al completamento della ciclopedonale di collegamento tra Monteveglio e Mercatello (2,8mln di euro). A questi si aggiungono i 6mln di euro per l’ampliamento dell’Ospedale Dossetti di Bazzano provenienti dai fondi PNRR Missione Salute. In programmazione nei primi mesi del 2024 interventi di manutenzione del territorio: lavori di ripavimentazione strade e segnaletica (1,5mln di euro), e i primi interventi di ripristino dei danni alluvione per oltre 1mln di euro, tra cui il Ponte di Savigno e di via Campadio, Via Tiola/Maiola, Via Cà Bianca e Abbazia. Partiranno inoltre i lavori per la messa in sicurezza del Rio Fossetta a Bazzano (circa 500mila euro).

Da rilevare come sono stati finanziati anche i primi stralci del piano cimiteri (circa 300mila euro), l’ampliamento del centro civico di Castello di Serravalle (200mila euro), il secondo stralcio della ciclabile di Via Ferrari (85mila euro) e la nuova illuminazione di via Stiore (100mila euro).

  Il Bilancio di Valsamoggia anche quest’anno è il risultato di un lavoro democratico fatto con i Municipi e le Organizzazioni Sindacali CGIL CISL e UIL. Proprio queste ultime, si legge nel documento firmato dalle parti, “esprimono la loro condivisione per le scelte del Bilancio 2024 del Comune di Valsamoggia, che si conferma in linea con un’idea di Città sinonimo di alta qualità della vita, che tutela la bellezza, competitiva e capace di fare rete. Invarianza della tassazione, qualificazione dei servizi scolastici attraverso creazione di nuove strutture, rigenerazione e miglioramento dei servizi digitali anche attraverso fondi PNRR. Grande attenzione viene posta anche in merito alla riorganizzazione dell’ospedale Dossetti”. Nell’accordo confermata anche la “Contrattazione d’anticipo”, lo strumento concordato con le parti sociali e introdotto nel 2019 che prevede un incontro preliminare con le imprese che investiranno sul territorio al fine di costruire percorsi per ottenere contratti di lavoro che possano premiare stabilità e coerenza di sviluppo.

SASSO MARCONI (BO): Conclusi i lavori di efficientamento energetico, riapre il Cinema/Teatro comunale

Terminati i lavori di efficientamento energetico, questa settimana riapre il Cinema/Teatro comunale di Sasso Marconi. Sarà così possibile partire con la stagione teatrale 2024 e riprendere la programmazione cinematografica di prima visione, interrotta a metà dicembre per completare le opere necessarie per l’attivazione dell’impianto di riscaldamento.

La riapertura è fissata per giovedì 18 gennaio, quando debutterà il primo dei due cartelloni predisposti dall’Assessorato alla Cultura del Comune, quello dedicato al teatro dialettale. La XXII edizione della rassegna “Un bèl Casein” propone sette divertenti spettacoli ispirati alle situazioni e alle tematiche tipiche della commedia bolognese. La rassegna si apre con “Mo che bona zant”, commedia della Compagnia Marco Masetti, e prosegue fino al 18 aprile.

Inizio spettacoli ore 21, biglietto d’ingresso 10 Euro, programma completo in allegato e sul sito web www.comune.sassomarconi.bologna.it

Dopo il teatro, sarà la volta del cinema: da venerdì 19 tornano i film di prima visione del week-end. La programmazione riparte con Perfect days, l’ultimo film di Wim Wenders: dal pluripremiato autore de “Il cielo sopra Berlino”, una riflessione poetica sulla ricerca della bellezza nel mondo che ci circonda, realizzata con lo stile del documentario.

Calendario proiezioni: venerdì 19 e sabato 20 gennaio ore 21, domenica 21 gennaio tre spettacoli ore 16 – 18.30 – 21. Biglietto d’ingresso: 5 Euro

Partirà invece la prossima settimana la stagione teatrale di prosa, che prevede sei appuntamenti a teatro riuniti nel cartellone “Ridere è una cosa seria”. Si comincia giovedì 25 gennaio con “Risate di gioia”, spettacolo dedicato ai personaggi che hanno segnato la storia del teatro e interpretato da Elena Bucci e Marco Sgrosso.

La riapertura del Cinema/Teatro comunale restituisce alla città un importante polo di aggregazione culturale, che si ripresenta al pubblico con i comfort derivanti da una completa riqualificazione energetica della sala, dotata ora di un moderno e più funzionale impianto di riscaldamento.

MUSICA: Il Maestro dei Maestri, Martini, rinasce dall’Appennino bolognese

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“Pro Defunctis – Psalm and Mass” (Per i defunti – Salmi e Messa, nda.) certamente non sembra un nome che possa portare il lettore alla “rinascita” citata nel titolo, ma al contrario si tratta proprio di questo:
“Pro Defunctis – Psalm and Mass” infatti è il titolo del nuovo disco (uscito fresco-fresco) dalla nota casa discografica “Urania Records”.
Questo disco propone all’ascoltare una meravigliosa riscoperta musicale e musicologicologica ad opera dell’ensemble bolognese SAN PIETRO:
una accurata selezione dell’ufficio dei defunti del grande (e sconosciuto) Padre Giovanni Battista Martini, maestro e compositore bolognese (1706-1784) che, umile e grandioso compositore del XVIII secolo oltre a insegnare a mezza (e più) Europa (e tra i suoi allievi ricordiamo anche un giovane Mozart), ha composto migliaia di brani tra musica sacra, strumentale e operistica.
Tale disco, realizzato sotto la direzione del M° Marcello Rossi Corradini è stato inciso proprio nel nostro Appennino, nella meravigliosa ed intima cornice dell’Oratorio di San Rocco, all’interno del complesso architettonico della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, a Porretta Terme.
Il fatto che un disco di così alta qualità musicale (come non citare la presenza di Mauro Borgioni, baritono di calibro internazionale, nelle “vesti” di solista nel complesso e meraviglioso salmo “De Profundis” contenuto all’interno del disco) sia stato registrato non solo nel territorio bolognese (quindi nel territorio natio del compositore), ma proprio nel nostro Appennino, ci fa sentire onorati e consapevoli della ricchezza artistica delle nostre chiese, che vengono scelte (per la seconda volta tra l’altro da questo ensemble, che già due anni fa ha inciso per stessa casa discografica il disco “Sacred Liturgy in Bologna” presso la chiesa di Borgo Capanne a Granaglione), per produzioni artistiche, discografiche e concertistiche di altissimo pregio e valore. E di pregio in tal senso è la presa audio a cura di Andrea Della Lena Guidiccioni, tecnico audio.
Ma tornando al disco e a ciò che possiamo ascoltare, è di pregio la varietà di come questo compositore possa variare tantissimo la propria arte nel medesimo contesto sacro e liturgico.
Infatti, oltre al suddetto salmo De Profundis (la cui difficoltà tecnica è assolutamente indiscutibile e percettibile anche all’orecchio meno allenato), troviamo 3 salmi a 4 voci e basso continuo (organo e violone, nda.) dallo stile leggero e galante, quanto interessante e non da sottovalutare.
Poi possiamo ascoltare un altro salmo, il Domine ne in furore tuo, a tre voci, archi e basso continuo. Un brano dallo stile che quasi (o anche senza quasi) ricorda il ben più celebre Jan Dismas Zelenka, grandioso compositore ceco e coevo di Martini (e, considerando l’enorme cultura della musica che aveva Martini non possiamo non ipotizzare che l’influenza del più anziano Zelenka abbia raggiunto le mura di Santo Stefano, a Bologna.
Infine, a chiusura del disco l’ensemble propone una intera Missa pro Defunctis (da Requiem, nda), scritta da Martini nel 1735.
Seppur la messa sia stata scritta praticamente in contemporanea al De Profundis (1738) e al Domine ne in Furore (1734), la scrittura di questo brano sembra rivolta ad un’altra epoca, quella di Giovanni Pierluigi da Palestrina, l’immortale compositore romano tardo rinascimentale, il Princeps Musicae.
Questa Messa, a 4 voci e basso continuo è una messa intima quanto perfetta, semplice quanto profonda.
Le voci che compongono il quartetto vocale, dal soprano Alice Fraccari, al contralto Angela Troilo, dal tenore Paolo Davolio al baritono Giacomo Contro (pure curatore delle trascrizioni inedite per l’edizione critica) riescono a passare e variare vocalmente e tecnicamente abilmente all’interno del disco e tra le composizioni così variegate nello stile (da appunto, quello più severo palestriniano a quello decisamente più galante).
Gli archi (Riccardo Manuel Vartolo e Matteo Anderlini, Violini; Luca Cacciatori, Viola; Anna Camporini, Violoncello e Francesco Maria Cataldo, Violone) pur essendo presenti solo in due brani (ad eccezione del violone, Francesco Maria Cataldo che è presente in tutti) affrontano con mirabolante professionismo e tecnica affermata i due brani concertati, che presentano notevoli difficoltà per i rispettivi strumenti. 
Il tutto sotto la sapiente e professionale direzione del maestro Corradini, che oltre a concertare e dirigere tutti, siede pure allo scranno dell’organo.
 
Questa produzione è una delle pochissime in circolazione (se non l’unica) che porta all’attenzione del grande pubblico la produzione sacra vocale del maestro Martini e di questo ne siamo veramente grati all’ensemble (oltre che per aver scelto il nostro territorio per realizzare un si ben fatto lavoro).
Auspichiamo che sia l’apripista di una lunga riscoperta di questo grande repertorio e di questo eccellente maestro, che la storia ha purtroppo sepolto sotto ad altri nomi altrettanto importanti.
foto dell’ensemble di Michele Gaddi, regista anche del disco 
foto della copertina del disco di Marco Medici

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