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mercoledì, Gennaio 22, 2025
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IPPICA: I “grandi vecchi” si sfidano a Bologna nel centrale, quasi un GRAN PREMIO

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E Tris/Quartè/Quintè nazionale in chiusura

 

Un giovedì di grande suggestione attende gli appassionati all’Arcoveggio, con il clou non lontano per qualità ed equilibrio ad un Gran Premio: riservato ad anziani di lungo e pluripremiato corso impegnati sulla distanza del miglio, ha ottenuto l’adesione di dieci prestigiosi binomi, dai quali è lecito attendersi spettacolo ed un report cronometrico – meteo permettendo – di livello assoluto.

Palmares importanti, citati in ordine di apparizione, si incrociano nel Premio Mauz (6a gara), dal vincitore morale del Derby 2014 Stankovic Ok, oggi in versione Vp Dell’Annunziata, stante la permanenza ai box di Enrico Bellei, alla velocista lombarda Robinia, forgiata da “Ciccio” Fulici e riportata in auge dal talentuoso Max Castaldo, passando per il regolarista Sonny Club, ma soprattutto per la ritrovata forma di Sing Hallelujah, il vincitore a sorpresa del Giovanardi per la coppia Ehlert/Vecchione, chiudendo con Superbo Capar e Shatar Club, stacanovista dalle mille battaglie il primo, panzer dal potenziale ancora inesplorato il secondo.

Dal centrale super, si passa alle due sfide abbinate alla “Seconda Tris” e al”Tqq”, rispettivamente  seconda e settima corsa del palinsesto, riservate a quattro anni ed anziani . Alle 16.00 i cadetti si sfideranno sulla breve distanza con l’eccellente sorteggio dell’allieva di Lorenzo Baldi, Unique Grif, a proiettare l’erede di Varenne in pole nel pronostico seguita dalla coppia Ubi Del Brenta/Marco Volpato e con Umana Petral ad inseguire il podio nella consueta partnership con Edoardo Baldi; sorpresa, Ugo Dei Ronchi, penalizzato dallo scomodo tredici sul sellino ma tatticamente coadiuvato dalla forma al top del suo interprete Roberto Vecchione.

Campo pletorico per la Tqq, Premio Zoe Zvi (che ricorda il biondo velocista di Maurizio Visco mattatore dei clou di qualche lustro fa) ben diciotto le coppie in gara divise in tre nastri e chiamate al severo impegno dei 2400 metri, una sorta di must del giovedì in Via di Corticella che nel frangente apre il pronostico ad una vasta serie di potenziali mattatori, l’avvantaggiato Un Tuono da Barco, la veloce inseguitrice Sbirra Trio, il grintoso Tenordelun, ed tra gl inquilini del terzo nastro, il generoso Trivet Cash e la diligente She’s A Woman.

Alle 15.30 si aprono le danze con i due anni presenti in forze, ben dodici al via sulla breve distanza, con Zero Nof ed il bravo Edoardo Baldi ad inseguire una vittoria che il puledro nato a casa Nogara ha già assaporato al debutto, in alternativa, Zolà dei Greppi con la novità Vecchione alle redini, oppure Zoe Gmg, deb di Vincenzo Piscuoglio Dell’Annunziata di cui si parla un gran bene, mentre alla terza il testimone passerà ai gentleman con Pattost e Thomas Manfredini ad inseguire i probabili leader Piccadilly e Zorzetto, mentre Tomè dei Greppi e Nicola del Rosso si propongono come terze forze.

Si prosegue con le femmine di tre anni capeggiate da Vikinga di Pippo, atout del team del momento diretto da Alessandro Gocciadoro, in seconda battuta la progredita Vespa Jet, con il fido Andrea  Farolfi, mentre buone voci precedono la trasferta di Vanity Baby dal vicino Veneto, per chiudere con la disamina della quinta corsa, due giri di pista per anziani di categoria non eccelsa che daranno vita ad un confronto equilibrato con il successo in bilico tra Silver Fox, Uliana, Terzolas Alor e Sei Giti.  Prossimi appuntamenti domenica 17 alle 14.30 e giovedì 21 alle 15.30

Disservizi ENEL: il commento di Simonetta Saliera

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“Nell’era del 4.0 è indecente che dopo l’ultima nevicata per 3 giorni molte zone dell’Appennino sono rimaste senza luce, acqua e copertura telefonica a causa della mancata manutenzione alle reti di distribuzione, in particolare a quelle di Enel. Ora, è ancora più indecente come sia bastato un forte vento perché il problema si sia ripresentato nelle stesse zone e nelle stesse modalità. Credo che non basti che Enel si lavi la coscienza con l’eventuale rimborso dell’energia: deve fornire un servizio efficiente ed efficace e all’altezza delle bollette che paghiamo”.

Simonetta Saliera commenta così il ripetersi di gravi problemi sull’Appennino bolognese, unendo la propria voce a quella dei sindaci della zona da anni impegnati nel chiedere pari servizi e apri diritti per chi vive in montagna.

Per Saliera le responsabilità dei disagi sono molto chiare ed è ora di passare dalle spiegazioni alle soluzioni. “La mancata manutenzione, nel corso degli anni, da parte di Enel dà questi risultati di totale disservizio: è – incalza – sconfortante anche che, quando si chiama per segnalare il problema e avere informazioni, si rimanga al telefono anche per 50 minuti per poi constatare che casca la linea. Al black out elettrico si somma, quindi, la mancanza di operatori per rispondere ai cittadini. Per chi vive in montagna l’energia elettrica significa non solo illuminazione, ma pure acqua, telefono, servizi minimi. Ogni volta che manca cresce l’isolamento e la solitudine di chi vive in Appennino. Proprio come è avvenuto da ieri sera anche nella Val di Zena, Comune di Pianoro, dove siamo stati senza luce da ieri sera, con danni e problemi specie per anziani e persone fragili”.

Migranti – Proposta F.I.: patto di responsabilità fra Regione, richiedenti asilo e strutture ospitanti

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I consiglieri Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi chiedono l’istituzione di un Patto di accoglienza, “strumento fondamentale con il quale il gestore della struttura ospitante e i migranti si impegnano reciprocamente al rispetto della convivenza civile e per il perseguimento dell’integrazione”

Rivedere l’attuale legge regionale sull’accoglienza dei cittadini stranieri immigrati, istituendo un patto di responsabilità fra migranti, gestori dell’accoglienza e Regione che preveda anche i casi in cui il diritto d’asilo può essere revocato. E’ quanto propongono con un progetto di legge Galeazzo Bignami (primo firmatario) e Enrico Aimi (Fi).

I consiglieri forzisti chiedono che all’interno della Legge Regionale 24 marzo 2004, n. 5 sia introdotto l’articolo 3 bis, denominato ‘Patto di accoglienza’. Questo patto, spiegano i consiglieri, prevede che i migranti si impegnino in una permanenza attiva e partecipativa rispettando le regole della struttura e della legge italiana.

“In tutta Italia e anche nella nostra Regione – si legge nella relazione introduttiva al progetto di legge – non si può, infatti, non tenere conto anche del rilevante costo sociale determinato dalla presenza di quei migranti che, in più di una occasione, sono stati sorpresi in attività illegali quali, tra l’altro, lo spaccio di droga. E d’altro canto, ferme restando le competenze delle Autorità preposte in tema di sicurezza e di mantenimento dell’ordine pubblico, una riflessione va indubbiamente aperta anche sulla responsabilizzazione dei soggetti gestori dell’accoglienza che dovrebbero essere in grado di vigilare con puntualità sulle attività svolte dagli ospiti delle strutture ed essere tenuti a segnalare prontamente episodi di illegalità che coinvolgano gli ospiti stessi. Tutti aspetti che possono trovare la loro giusta e imprescindibile collocazione all’interno del Patto di accoglienza, promosso dalla Regione e sottoscritto tra soggetti gestori, migranti e enti locali interessati”.

Tra gli obblighi a carico del gestore vengono introdotti, con il progetto di legge, quelli relativi alla comunicazione tempestiva alla Prefettura competente delle violazioni del Patto da parte dei beneficiari, alla vigilanza sulle attività svolte dai titolari del diritto di accoglienza e alla rendicontazione mensile degli interventi per gli ospiti.

Alla Regione Emilia-Romagna viene inoltre attribuito un ruolo di raccordo con le Prefetture territoriali per la verifica del rispetto del Patto e di monitoraggio, acquisendo i dati sugli allontanamenti degli ospiti dalle strutture, sulle violazioni delle norme del Patto e sulle espulsioni dal territorio regionale.

ALTO RENO TERME: Presentazione delle opere di Pasqualina Tedesco e Stefano Petri

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Poesia e Narrativa, tra viaggi ed emozioni

Presentazione di Fabrizio Carollo

 

Ancora una volta, il suggestivo contesto della biblioteca comunale Martinelli farà da sfondo ad un doppio appuntamento culturale che vedrà magistralmente coniugarsi poesia e narrativa, grazie all’incontro con due degli autori più originali e talentuosi del nostro Appennino.

Pasqualina Tedesco, poetessa di emozioni e legata profondamente al territorio che l’ha adottata ed in particolare a Granaglione, presenterà il volume dal titolo “Una Poesia per te” (Andromeda Editore), dove la verve artistica dell’autorevole poetessa spazierà tra ricordi, emozioni, luoghi e tutto ciò che le semplici parole faticano e descrivere.

Una raccolta dedicata a chi alimenta l’anima e riesce a nutrirla con lo sguardo e le sensazioni, facendo sì che ogni verso possa rimanere nel cuore a lungo, dopo la lettura.

L’autrice dialogherà con il prof. Saverio Gaggioli.

Lo scrittore Stefano Petri avrà invece il compito di raccontare genesi, trama e sviluppo del suo “L’ombra del Mulino” (IlMioLibro), seconda opera letteraria dopo il successo del precedente romanzo “Storie di fiume e di vita”.

Nella seconda avventura letteraria, Petri farà compiere al protagonista un viaggio periglioso, che lo costringerà a stravolgere la sua vita, portandolo a conoscere un mondo nuovo, al quale però è appartenuto da sempre.

Ad affiancare lo scrittore ci sarà Elena Gaggioli, vice sindaco di Alto Reno Terme.

L’incontro con i due autori si terrà SABATO 16 dicembre alle ore 20.30 e sarà presente anche l’editore Paolo Brunetti.

Giuseppe Nanni, primo cittadino, introdurrà l’appuntamento.

Un incontro imperdibile, non soltanto per gli appassionati della lettura, ma anche per gli instancabili difensori e sostenitori di un territorio sempre affascinante e sorprendente, che ha la capacità di ispirare qualunque artista lo viva, portandolo a raccontare storie che fanno sorridere e commuovere, nei modi più diversi.

 

 

 

 

Con il Patrocinio del Comune di Alto Reno Terme

                     EVENTO LETTERARIO

SABATO 16 DICEMBRE 2017 ORE 20.30

Presso la Biblioteca Martinelli di Porretta Terme

Una poesia per te” di Pasqualina Tedesco

presentato dal Prof. Saverio Gaggioli

L’ombra del Mulino” di Stefano Petri

presentato da Elena Gaggioli

Vice-Sindaco del Comune di Alto Reno Terme

Sarà presente l’Editore Paolo Brunetti

Intervento del Sindaco di Alto Reno Terme

Perché scrivere una poesia? Perché ho sempre pensato che una poesia è per sempre, così come può esserlo una foto o un album di famiglia; perché una poesia ha il potere di imprimere sentimenti ed emozioni su un foglio bianco; perché una poesia, dopo averla letta, ti lascia qualcosa dentro; perché una poesia arriva dove con le parole non puoi esprimere ciò che hai nell’anima; perché una poesia ti permette di sognare. E così ho pensato che una parte di esse, dedicate a persone e luoghi e a momenti particolari della mia vita, si sarebbe  meritata una raccolta così, semplice e unica, che possa lasciare nel lettore qualcosa di vero!

                                                                                                          Pasqualina Tedesco

 

   

Cosa collega Messina alla valle del Randaragna? All’apparenza nulla, a meno che non venga creato artificiosamente un legame, capace di unire due realtà così distanti ed eterogenee.

Sorge spontanea una seconda domanda:

Perché tutto questo? Con quale finalità?

Ebbene, non esiste un motivo specifico.

La voglia di esercitare l’arte della scrittura, nonché alcuni consigli recepiti dai miei lettori, che mi invitavano ad allargare i confini autobiografici della mia prima opera (“Storie di Fiume e di Vita”) per realizzare qualcosa di più sofisticato e innovativo, hanno incanalato la mia ispirazione verso una traccia originale, sulla quale sviluppare una trama basata, per quanto possibile, su fatti storici realmente accaduti.

Intendiamoci, la mia inventiva non si è fatta influenzare in alcun modo. Mi sento libero di scrivere quello che mi pare perché credo fermamente nell’inviolabilità della libertà personale. Quando la penna scorre sul foglio, vengo catapultato in una realtà parallela, dove solo io posso entrare per gestire gli eventi.

Allo stesso modo ritengo sia prova di maturità ascoltare i suggerimenti, estrapolando da essi gli elementi in grado di migliorare il proprio lavoro.

Premetto che non ho mai visitato Messina e tantomeno conosco persone che vi hanno vissuto e alle quali chiedere informazioni. Pertanto sarà un’impresa ardua e affascinante entrare nel cuore e nell’anima di una città attraverso fotografie e notizie recuperate dai libri o dal web.

Per reperire informazioni sulla valle del Randaragna il compito parrebbe più semplice. Risiedo infatti a pochi chilometri da questo sottovalutato e affascinante meandro boscoso, attraversato da un torrente impetuoso ricco di cascate e splendidi anfratti. È una zona ricca di borghi caratteristici, i cui fondatori hanno lottato con perseveranza per strappare all’asprezza della montagna il necessario per una vita dura e frugale.

È mia intenzione armarmi di registratore per rendere indelebili le memorie degli anziani ancora residenti in quei luoghi. Sono loro gli ultimi custodi della valle. Gente coriacea e infaticabile, dal carattere duro e spigoloso come le rocce, però generosa e ricca di umanità.

Purtroppo anche questo angolo di Appennino è stato interessato dal drammatico fenomeno dello spopolamento.

Da buon pescatore, mi sono inoltrato nel torrente Randaragna. È un corso d’acqua bizzoso e prepotente. Le sue piene autunnali incutono un certo timore e mal si associano all’aspetto pacifico di cui si vestono le correnti nel periodo estivo.

È lungo circa sei chilometri e nasce dal Pian dello Stellaio a quota 1350 metri per poi gettarsi nel fiume Reno.

Sono rimasto impressionato dalla ricchezza di tradizioni sviluppatesi intorno a un corso d’acqua dalle proporzioni ridicole, se paragonato alle culle delle grandi civiltà come il Tevere oppure il Nilo. Eppure, a dispetto delle sue dimensioni, il Randaragna ha consentito la sopravvivenza delle genti che per molte generazioni hanno sfruttato la sua vitalità.

Vorrei che i personaggi di questo romanzo trasmettessero l’immagine di persone vere, in modo che il loro operare possa rispecchiare stili di vita appartenenti a un passato meritevole di essere protetto dalle oscurità della dimenticanza.

Anche se potrebbe sembrare un paragone azzardato, scrivere un libro è come avventurarsi nella ristrutturazione di una casa vecchia: se l’inizio dei lavori è prevedibile, la fine è solo auspicabile, perché interverranno sempre mille intoppi pronti a sbarrare la strada.

Traggo questa similitudine da un ampio bagaglio di esperienze personali.

Ritenendo di aver creato un’introduzione esaustiva, mi pare sensato dare spazio al lavoro vero e proprio.

 

                                Stefano Petri

 

 

 

 

CITTA’ METROPOLITANA: “Insieme per il lavoro”

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Avviato il percorso di copregettazione dei bandi PonMetro

“Insieme per il lavoro”, l’alleanza tra Comune di Bologna, Città metropolitana e Arcidiocesi di Bologna, ha incontrato ieri, negli spazi di Urban Center, i rappresentanti di 40 imprese del territorio per illustrare i dati emersi all’incontro del 5 ottobre a Fico, erano presenti l’assessore del Comune di Bologna Matteo Lepore e quello regionale Patrizio Bianchi. Insieme ai rappresentanti del mondo economico è stato inoltre avviato il percorso di coprogettazione dei prossimi bandi a supporto delle nuove competenze e per aumentare la collaborazione tra scuole e imprese.

All’evento di lancio di “Insieme per il Lavoro” con il sindaco metropolitano Virginio Merola e l’Arcivescovo Matteo Maria Zuppi, a inizio ottobre, erano arrivate a Fico 130 tra imprese, associazioni di categoria e terzo settore.

Ora dall’elaborazione delle informazione raccolte nei tavoli di lavoro di quella giornata emergono dati interessanti: delle 83 realtà presenti nei gruppi organizzati grazie alla collaborazione dell’Ufficio Immaginazione Civica di Urban Center Bologna (47% di grandi dimensione e le restanti suddivise equamente tra medie, piccole e micro imprese), risulta che il 54% appartiene al settore dei servizi, il 25% a quello manifatturiero, l’11% opera in agricoltura e il 5% fa parte del settore del commercio. L’82% inoltre appartiene a un’associazione di categoria.

Più della metà delle realtà presenti ha dichiarato di avere la necessità nel breve e medio periodo di reperire risorse umane e in particolare di ricercare profili impiegati nei servizi. Le imprese, per la maggior parte (84%), hanno attivato percorsi lavorativi con le categorie di persone in situazione di svantaggio ma affermano di non essere convenzionate con enti pubblici per il reperimento di soggetti socialmente fragili.

La formazione viene svolta internamente dalla maggior parte delle aziende, anche quella da rivolgere ai neo assunti.

Cos’è Insieme per il lavoro

Il Protocollo del progetto Insieme per il lavoro è stato sottoscritto il 22 maggio 2017 da Comune di Bologna, Città metropolitana, Arcidiocesi e Fondazione San Petronio Onlus, a cui hanno aderito le associazioni di impresa e le organizzazioni sindacali (Alleanza delle Cooperative Italiane, CNA, Confartigianato, Confcommercio ASCOM, Confesercenti, Confindustria, CGIL, CISL e UIL).

Insieme per il Lavoro vuole dare una risposta concreta a chi ha perso il lavoro ed ha difficoltà a cogliere nuove opportunità occupazionali e si rivolge in particolare a giovani disoccupati in condizioni economiche e sociali problematiche e ad adulti disoccupati e in difficoltà economica. Il progetto agisce su lavoro e formazione (con tirocini formativi e altri strumenti di reinserimento lavorativo) e autoimprenditorialità (tramite azioni di accompagnamento).

CARABINIERI NAS: Controlli di strutture ricettive per anziani

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CONTROLLI DI STRUTTURE RICETTIVE PER ANZIANI – SOSPESA UNA ATTIVITÀ E CONTESTATE VIOLAZIONI PER 50.000 EURO.

I Carabinieri del N.A.S. di Bologna hanno effettuato mirati controlli presso le strutture ricettive per anziani ubicate nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Le attività ispettive, che hanno interessato oltre 170 strutture (case di riposo, residenze sanitarie assistenziali (RSA),case famiglia e comunità alloggio) sono state programmate per aumentare il livello di controllo e tutela delle fasce sociali più deboli, con particolare riferimento agli anziani.
Nella provincia di Bologna sono state controllate 81 attività, denunciando all’autorità giudiziaria 3 operatori per lesioni colpose e somministrazione di medicinali scaduti, mentre ulteriori 3 titolari di centri sono stati segnalati all’autorità amministrativa e sanitaria per violazioni amministrative. In un intervento è stato necessario sospendere l’attività di una struttura ricettiva, la cui attività è stimata in 500 mila euro, che ospitava persone anziane non autosufficienti in ambienti non autorizzati e non idonei allo scopo, sequestrando farmaci scaduti di validità.Sono state inoltre contestate varie sanzioni amministrative pari a 20 mila euro per irregolarità gestionali ed organizzative, tra cui aver allestito posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata.
Nella provincia di Ferrara sono state controllate 31 attività: denunciate all’Autorità Giudiziaria 2 operatori per esercizio abusivo della professione sanitaria per aver svolto attività tipiche dell’infermiere in assenza di titoli. Presso un’altra struttura è stato riscontrato l’allestimento di posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata.
Nella provincia di Ravenna sono state controllate 30 attività, individuando anche in questo caso 2 strutture con posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata e una casa-famiglia attivata in assenza di autorizzazione al funzionamento. Contestate 4 sanzioni amministrative, per un ammontare complessivo pari a circa 15 mila euro circa.
Nella provincia di Forlì-Cesena sono state controllate 16 attività e segnalate, in via amministrativa, 2 persone per aver allestito posti letto in esubero rispetto alla capacità ricettiva autorizzata e adibito a struttura ricettiva per anziani una casa-famiglia in assenza di autorizzazione al funzionamento. Nel corso dei controlli sono stati, inoltre, sequestrati alimenti non conformi.

BAZZANO: Due trafficanti di cocaina arrestati dai Carabinieri. 

E’ successo ieri notte, quando una pattuglia dei Carabinieri ha ingaggiato un inseguimento con l’autista di un’Alfa Romeo Mito che, transitando in via Calzolara, non si era fermato all’alt dei militari, impegnati in un controllo della circolazione stradale. Durante l’inseguimento, l’autista dell’Alfa Romeo ha aperto il finestrino e ha gettato fuori un involucro. Il gesto è stato visto dai Carabinieri che dopo essersi fermati per recuperare l’oggetto, hanno ripreso l’inseguimento dell’auto in fuga, fermandola poco dopo lungo la Strada Provinciale 569.

A bordo dell’auto c’erano due marocchini, un ventinovenne domiciliato a Castello di Serravalle, seduto sul lato guida e un ventiquattrenne domiciliato a Bazzano, seduto sul sedile di fianco. All’interno dell’involucro recuperato durante l’inseguimento, c’erano 50 grammi di cocaina.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, i due marocchini sono stati tradotti in carcere. Il ventinovenne era già stato arrestato tre anni fa per detenzione ai fini di spaccio di cocaina

CITTA’ METROPOLITANA: Interruzione energia elettrica in Appennino

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Dichiarazione del sindaco metropolitano Virginio Merola e dei sindaci dell’Appennino bolognese

“Quella di ieri è stata un’altra giornata difficile per l’Appennino. A causa del forte vento sono caduti molti alberi sui tralicci causando l’interruzione dell’energia elettrica per diverse ore in numerose aree.

I sindaci appenninici sono stanchi di dover affrontare continue emergenze legate all’inadeguatezza della rete energetica rispetto agli eventi meteo e agli oramai ricorrenti black out, che generano allarme e sconforto in cittadini ed imprese. Chiediamo a gran voce un incontro con i vertici Enel per avere finalmente contezza degli investimenti che intendono mettere in campo per ovviare a così vistosi problemi. Alla Regione chiediamo, se necessario, gli adeguamenti normativi per favorire gli investimenti manutentivi. Deve essere chiaro a tutti i soggetti in campo che la situazione così è davvero insostenibile.”

 

Numerosi sindaci della pianura hanno inoltre aderito a questo appello condividendo l’urgenza di trovare una soluzione per l’Appennino.

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