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martedì, Gennaio 21, 2025
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APPENNINO: Arriva nell’Appennino bolognese il progetto Nonturismo

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 VERGATO – Al via il percorso di comunità Nonturismo Appennino bolognese, che porterà alla pubblicazione, nel 2025, della guida Appennino bolognese. Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti, per la collana Nonturismo (Ediciclo). Gli e le abitanti dei Comuni di Vergato, Marzabotto, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Camugnano, Grizzana Morandi, Castiglione dei Pepoli, San Benedetto Val di Sambro, Monzuno, Gaggio Montano, Lizzano in Belvedere e Alto Reno Terme delle vallate del Reno, del Setta e del Sambro sono invitati a partecipare alla redazione di comunità in partenza a febbraio, coordinata dalle antropologhe Brenda Benaglia Eleonora Adorni, compilando il modulo online entro il 24 gennaiohttps://forms.gle/ u7QVzWHrvy1G1YKF7

L’iniziativa prosegue il percorso di comunità avviato con il progetto In Appennino, curato da Sineglossa in collaborazione con Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, con il sostegno di EIT Climate-KIC, nel corso del quale le antropologhe hanno incontrato e intervistato alcune realtà attive sul territorio per realizzare uno degli itinerari che sarà contenuto nella guida.

Il progetto Nonturismo nasce dal desiderio di raccontare un territorio senza trasformarlo in un prodotto da vendere. Per farlo, prova a giocare con uno degli

strumenti più tipici del turista, la guida, realizzandola con redazioni di comunità, ovvero abitanti del luogo che si incontrano per confrontarsi su ciò che li unisce e sugli elementi che ne determinano l’identità. I materiali prodotti dalla redazione di comunità diventano così parte degli itinerari contenuti nella guida, frutto dell’incontro tra chi abita un posto e chi l’attraversa, chi l’ha scelto e chi ci s’è trovato, chi ci vive da sempre e chi solo da poco. Il territorio avrà così uno strumento per raccontarsi a chi viene da fuori e il volume sarà parte di Nonturismo, una collana di guide pubblicata da Ediciclo e dedicata ai viaggiatori che al tour preconfezionato preferiscono l’incontro autentico con lo spirito di un luogo. Per la collana Nonturismo, l’organizzazione Sineglossa ha già curato nel 2020 i volumi dedicati a Ussita. Monti Sibillini (MC) e Bologna, entrambi già alla prima ristampa, e nel 2024 i volumi su Ancona e Arcevia, Appennino marchigiano (AN).

Alla redazione di comunità per la guida Nonturismo Appennino bolognese possono partecipare tutti, senza limiti di età: l’unico requisito richiesto è poter essere presenti agli incontri di redazione, che si terranno nei seguenti giorni:

  • il 1 febbraio h 10.30 – 13.30 presso Il Poggiolo Rifugio Re_Esistente (Via San Martino, 25, Marzabotto);

  • il 15 febbraio h 10.30 -13.30 presso Centro Giovanile Officina15 (piano seminterrato del Centro di Cultura “Paolo Guidotti”, Via A. Moro, 31 Castiglione dei Pepoli);

  • il 1 marzo h 10.30 – 13.30 presso Centro Giovanile Officina15 (piano seminterrato del Centro di Cultura “Paolo Guidotti”, Via A. Moro, 31 Castiglione dei Pepoli).

  • il 5 aprile h 9.00 – 17.30 presso Il Poggiolo Rifugio Re_Esistente (Via San Martino, 25, Marzabotto).

    La compilazione del modulo online non comporta l’effettiva partecipazione alla redazione. Infatti, affinché il gruppo di scrittura sia eterogeneo e variegato, il progetto prevede una selezione dei partecipanti: chi verrà selezionato riceverà la comunicazione via mail per iniziare il percorso di comunità.

     

Il 17 gennaio alle ore 18.30 presso la Sala Polivalente della Biblioteca Comunale di Marzabotto (Via Aldo Moro 2) il progetto sarà presentato con un evento aperto a tutta la cittadinanza. Sarà presente l’organizzazione culturale Sineglossa e lo scrittore Wu Ming 2, che affiancherà la redazione in qualità di curatore, e tornerà in Appennino il 5 aprile per un laboratorio finale di scrittura collettiva.

Il modulo da compilare è accessibile al seguente link: https://forms.gle/ u7QVzWHrvy1G1YKF7

Per dubbi, curiosità o difficoltà con la compilazione, scrivere una mail a segreteteria@sineglossa.it o inviare un messaggio WhatsApp al 338 696 1148.

Wu Ming 2 fa parte fin dalle origini del collettivo Wu Ming, una band di narratori con base a Bologna. Il loro primo romanzo, Q, pubblicato nel 1999, è firmato con lo pseudonimo Luther Blissett ed è stato tradotto in quindici lingue. Da allora, il collettivo ha pubblicato sette romanzi scritti a più mani e due raccolte di racconti, oltre a saggi, fumetti, spettacoli teatrali, e alla sceneggiatura del film “Lavorare con lentezza”, diretto dal regista Guido Chiesa. Wu Ming 2 è autore di romanzi “solisti” (Guerra agli Umani e Timira), reportage di cammini e sentieri, monologhi teatrali (Razza Partigiana), spettacoli circensi (L’uomo calamita) e film d’archivio (51, L’uomo con la lanterna, Il Varco). Con la voce, canta e declama i testi del Wu Ming Contingent, la sezione musicale del collettivo, giunta al secondo disco. Tutti i libri di Wu Ming/Luther Blissett sono pubblicati con una licenza che ne consente la riproduzione purché non a scopo di lucro.

Sineglossa è un’organizzazione culturale che produce modelli di sviluppo sostenibile applicando i processi dell’arte contemporanea in risposta alle sfide globali. Lo facciamo creando ecosistemi complessi che coinvolgono artisti, università, pubbliche amministrazioni e imprese per generare innovazione. Attraverso la convergenza tra discipline umanistiche e scientifiche, disegniamo soluzioni belle, sostenibili e inclusive. Approccio e risultati sono ciò che chiamiamo “Nuovo Rinascimento”: artisti, scienziati, imprenditori e umanisti riuniti alla stessa corte per ideare insieme soluzioni che vadano a vantaggio dell’intera comunità. Sineglossa è partner ufficiale del New European Bauhaus, un progetto ambientale, economico e culturale lanciato dalla Commissione Europea a gennaio del 2021, che ha l’obiettivo di combinare design, sostenibilità, accessibilità e investimenti per realizzare l’European Green Deal.

Ufficio stampa Unione dei Comuni dell’Appenino Bolognese

 

BOLOGNA: Canale Navile, parte il percorso istituzionale per la creazione del Parco del Navile

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Via libera del Consiglio metropolitano e comunale di Bologna al percorso istituzionale per la creazione del Parco del Navile. Nella seduta di mercoledì 18 dicembre l’Aula di Palazzo Malvezzi ha approvato un ordine del giorno collegato al DUP (Documento Unico di Programmazione) per inserire il Parco del Navile nella rete dei parchi metropolitani e avviare l’interlocuzione con Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale a tal fine. Stessa cosa ha fatto lunedì 16 dicembre il Consiglio comunale di Bologna.

“Il percorso amministrativo per la creazione del Parco del Navile è oggi realtà – commenta il consigliere metropolitano Franco Cima – Il voto positivo del Consiglio comunale di Bologna e del Consiglio della Città metropolitana aprono infatti al percorso auspicato dai cittadini che vivono sul Navile, di tutti i comuni interessati (Bologna, Castel Maggiore, Bentivoglio e Malalbergo). Siamo molto soddisfatti di questo primo passo che dovrà trovare concretezza anche attraverso la collaborazione di tutti gli enti coinvolti sul Canale Navile”.

“Il Parco del Navile è una proposta che tutti gli Enti che si occupano del Canale devono prendere in seria considerazione – commenta l’assessore del Comune di Bologna Daniele Ara – Abbiamo bisogno di una valorizzazione storica e naturalistica e occorre semplificare il modello di gestione”.

Il canale Navile, parco storico e naturalistico, è meta di pellegrini che attraversano il Cammino di Sant’Antonio che porta da Padova alla cittadina della Verna; è sede del museo del Patrimonio Industriale, del museo della Civiltà Contadina e della ex Centrale idro-termoelettrica del Battiferro. Lungo il suo percorso si possono ammirare luoghi storici e ambientali di grande importanza come il Palazzo rosso e il Castello di Bentivoglio, l’Oasi della Rizza e altri luoghi pieni di storia locale e tradizioni.

Il Canale Navile costituisce da oltre otto secoli una infrastruttura economica e un luogo storico e ambientale di primaria importanza per la città di Bologna e per il territorio metropolitano che tuttavia mantiene una importante funzione idraulica nel sistema dei canali bolognesi.

Il Canale e il suo ambito naturalistico costituiscono un luogo di salvaguardia ambientale e di benessere della fauna che popola il Canale, una infrastruttura di viabilità dolce e di fruizione di percorsi naturalistici, una infrastruttura logistica per il turismo lento e sostenibile, un percorso ciclo-pedonale già oggi integrato nella rete ciclabile metropolitana. E ancora, è un luogo di conservazione e valorizzazione del patrimonio idraulico che ha costituto un importante asse per lo sviluppo della manifattura bolognese per oltre otto secoli, ma non solo è infatti una opportunità turistica per il comprensorio bolognese e un’occasione di formazione e di educazione per la popolazione di tutte le età nella conoscenza e cura del Canale.

Al momento la cura del Canale è principalmente opera di associazioni di volontariato che ne seguono la manutenzione in convenzione con le amministrazioni preposte, che hanno la concessione d’uso pur essendo la manutenzione del Canale Navile di competenza demaniale e regionale. La manutenzione è fondamentale per conservare l’ambito naturalistico del Canale e la sua integrazione con l’ambito urbano e abitativo circostante. È quindi necessario operare un miglioramento delle azioni atte alla manutenzione del Canale e alla sua valorizzazione naturalistica, turistica ed economica.

Le Aule di Palazzo Malvezzi e Palazzo d’Accursio chiedono dunque al Sindaco e alla Giunta di farsi promotori di una convinta iniziativa amministrativa di raccordo e coordinamento dei diversi enti responsabili del Canale, dei Comuni attraversati dal Canale, in collaborazione con la Città metropolitana, per arrivare a costituire il “Parco del Navile”, che possa essere inserito nella rete dei parchi metropolitani e in particolare di avviare l’interlocuzione con Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale a tal fine.

Festival della Cultura tecnica, il successo dell’undicesima edizione: 15.000 presenze ai 350 appuntamenti organizzati in tutta la regione

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Si chiude con successo l’edizione 2024 del Festival della Cultura tecnica, con 15 mila presenze ai 350 appuntamenti organizzati nella città metropolitana di Bologna, e in tutte le province della regione Emilia-Romagna, confermando ancora una volta il valore di questa rassegna come spazio di confronto e innovazione. Quest’anno, in occasione dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, la radio è stata il filo conduttore e il cuore pulsante del Festival, simbolo di comunicazione, connessione e soprattutto di partecipazione.

L’elemento distintivo di questa edizione è stato proprio la partecipazione: strumento di empowerment individuale e collettivo, generatrice di benessere e salute, condizione necessaria per individuare soluzioni creative e per dare significato e prospettiva alle azioni che si compiono, condizione per un vero apprendimento.

“Attraverso una programmazione ricca e diffusa, il Festival ha ribadito il valore delle competenze tecniche e scientifiche per lo sviluppo delle comunità, promuovendo una visione partecipativa e integrata tra giovani, territorio e sistema educativo – commenta Emanuele Bassi, consigliere metropolitano delegato alla Scuola – Grazie a tutti i partecipanti, partner e sostenitori che hanno reso memorabile questa edizione. Ma soprattutto grazie al personale della Città metropolitana che ogni anno dedica anima e corpo all’organizzazione del Festival, senza cui tutto questo non sarebbe possibile”.

Attraverso un fitto calendario di eventi e iniziative tra il 22 ottobre e il 20 dicembre, il Festival ha promosso la cultura tecnica, scientifica e tecnologica come leva per uno sviluppo sostenibile e inclusivo, in linea con l’Obiettivo 9 dell’Agenda ONU 2030 “Imprese innovazione e infrastrutture”, con un focus particolare sull’infrastruttura della comunicazione digitale e sulla radio come strumento di partecipazione ed empowerment per giovani e cittadinanza.

Il Festival coinvolge territori, enti di diversa natura e soprattutto, direttamente, le persone e le comunità. Con oltre 200 appuntamenti nell’area metropolitana bolognese e circa 350 complessivi in tutta la regione, il Festival ha consolidato il suo ruolo di ponte tra scuola, impresa, territorio e cittadinanza. Ogni appuntamento ha rappresentato un’occasione per rafforzare il dialogo tra giovani, docenti, istituzioni e imprese, creando numerose occasioni di confronto, come un grande laboratorio diffuso di idee e opportunità.

Ecco alcuni eventi particolarmente significativi da ricordare, promossi dalla Città metropolitana di Bologna.

A dare il via al Festival è stata la Fiera delle Idee a Palazzo Re Enzo, con più di 1.200 studenti e studentesse che hanno partecipato attivamente a laboratori interattivi, dimostrazioni e attività peer-to-peer presentati da ragazze e ragazzi più grandi. L’evento, organizzato per valorizzare le competenze tecniche e scientifiche, ha messo al centro la creatività e l’entusiasmo delle nuove generazioni, offrendo un assaggio delle grandi possibilità nell’ambito della cultura tecnica presentate dal Festival.

Digitale, educazione e comunità

Il Festival ha esplorato a fondo il tema dell’educazione digitale e il suo impatto sulla comunità. L’evento Crescere nel mondo digitale, il 28 ottobre, ha affrontato le sfide e le opportunità dell’era tecnologica, coinvolgendo più di 100 partecipanti in un confronto sugli effetti del digitale nella crescita di bambine/i e giovani e sul ruolo degli adulti (insegnanti, genitori, educatori…) al riguardo.

 

Integrazione e pari opportunità

Il 20 novembre, l’incontro Dieci domande sulla violenza ha affrontato un tema delicato, ma fondamentale: la violenza di genere. Più di 600 studenti e studentesse di scuole secondarie e centri di formazione hanno avuto l’opportunità di dialogare con esperte ed esperti dei Centri Antiviolenza e dei Centri per Uomini Autori di Violenza del territorio. Dieci domande ai Centri, elaborate direttamente da ragazze e ragazzi, hanno guidato la discussione, stimolando un dialogo aperto e costruttivo sulla prevenzione della violenza e sulla promozione di una cultura del rispetto e dell’uguaglianza. L’intervento di Gino Cecchettin, presidente della Fondazione dedicata alla memoria della figlia Giulia, ha reso questo momento ancora più significativo, portando una testimonianza toccante e un importante messaggio di consapevolezza e responsabilità.

Il tema della discriminazione razziale è stato affrontato dal ciclo di incontri, presso le biblioteche del territorio, “La mossa antirazzista: Fumetti per contrastare le discriminazioni e l’odio razziale” e dalla Masterclass Unesco “Colonialismo e pratica decoloniale nel nostro presente”.

Radio e innovazione partecipata

La radio è stata protagonista di molte iniziative. Spettacoli, laboratori tematici ed eventi hanno evidenziato come questo mezzo possa essere uno strumento educativo e sociale, coinvolgendo giovani e docenti in laboratori interattivi di podcasting e dibattiti sulle potenzialità della radio come mezzo di espressione e inclusione oltre che come strumento educativo. L’11 dicembre, con Quando la radio è partecipazione, più di 50 studentesse, studenti e insegnanti hanno esplorato il potenziale educativo della radio attraverso podcast e scambi di esperienze. La radio è stata inoltre presentata come strumento di coesione comunitaria e mezzo di promozione dei diritti.

Promozione delle STEM e orientamento professionale

Un ruolo centrale è stato dedicato alla formazione e alle opportunità di crescita personale e professionale per giovani e adulti, anche in collaborazione con il Centro Risorse per l’Orientamento “Maria Luisa Pombeni”.

In collaborazione con le scuole e gli enti della Rete ECCO! (Educazione Comunicazione Cultura per le Pari Opportunità di genere), oltre 50 Technoragazze Days hanno avvicinato oltre 1.0000 studentesse delle scuole media ai settori tecnici e scientifici, per combattere gli stereotipi di genere.

Sempre per studenti e studentesse delle medie è stato realizzato il 30 ottobre il seminario del progetto Curriculum della cultura tecnica, volto a innovare il percorso scolastico triennale con unità di apprendimento interdisciplinari e laboratoriali, che ha presentato il proprio modello in prospettiva regionale.

Ulteriori iniziative di presentazione e disseminazione del proprio modello sono state organizzate anche dalle Reti di scuole promosse dalla Città metropolitana, tra cui gli Istituti tecnici costruzioni ambiente e territorio (Rete CAT) e gli Istituti tecnici economici (Rete ITE).

Il 26 novembre, con l’iniziativa “Il lavoro in Emilia-Romagna: quadro generale e servizi per l’impiego”, è stato presentato un approfondimento sul mercato del lavoro regionale e sui servizi offerti dai Centri per l’Impiego. L’evento, rivolto a insegnanti e referenti orientamento, ha informato su tirocini, apprendistato e altre opportunità concrete per le giovani generazioni, in grado di orientarle verso scelte consapevoli e in linea con le esigenze del territorio. A seguire, il 19 dicembre, un Open Day delle sedi dei Centri per l’Impiego del territorio regionale, rivolto direttamente alle classi, con simulazioni e altre esperienze interattive.

Un importante evento sulla logistica “La supply chain con il sistema dei trasporti intermodali” è stato realizzato il 3 dicembre, in collaborazione con Interporto di Bologna, Aeroporto di Bologna e Porto di Ravenna.

Il 9 dicembre, l’incontro “Erasmus perché? Erasmus per chi?” ha ampliato questa riflessione offrendo una panoramica sulle possibilità di studio e lavoro all’estero grazie al programma Erasmus. Docenti, studentesse e studenti hanno condiviso esperienze e testimonianze dirette, raccontando come l’Erasmus rappresenti uno strumento fondamentale per sviluppare competenze interculturali e professionali.

 

Educazione alla sostenibilità

Il Festival è da diversi anni strumento per l’educazione alla sostenibilità nel quadro degli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030. Diversi appuntamenti sono stati incentrati su questo tema; tra essi è stato fondamentale, il 16 dicembre, l’evento Un nuovo patto tra ricerca e scuola per educare alla sostenibilità, in cui scuole primarie e mondo della ricerca scientifica si sono confrontati per elaborare modalità didattiche nuove e partecipative, anche con il coinvolgimento di famiglie e comunità.

 

Coinvolgimento attivo di cittadinanza e giovani

La serie di laboratoriali distrettuali “Fai sentire la tua voce!” hanno rappresentato momenti importanti del programma. Attraverso laboratori partecipati, ragazze e ragazzi di tutti i territori metropolitani hanno lavorato per sviluppare proposte innovative, esplorando temi come la sostenibilità e l’inclusione. Questi incontri sono stati momenti preziosi di confronto e crescita collettiva, valorizzando il contributo di ogni partecipante e per dare l’opportunità alle giovani generazioni di dire la loro e far sentire la propria voce.

Il Festival sempre più Digital

Il Festival si è distinto anche per la sua presenza digitale. Attraverso Facebook, Instagram, YouTube e TikTok, ha raggiunto una platea sempre più ampia, con più di 450 post, quasi 400 storie per un totale di 1.120.712 visualizzazioni su tutti i canali digitali che hanno raggiunto 121.000 utenti unici, il doppio dell’edizione 2023 quando erano state 650 mila le visualizzazione e 60 mila gli utenti unici. In particolare, per quanto riguarda il canale YouTube ufficiale, oltre 9.200 utenti hanno visualizzato i contenuti dell’edizione 2024, che hanno complessivamente totalizzato 35.000 visualizzazioni e vari commenti.

Buona performance anche per il sito ufficiale www.festivalculturatecnica.it che ha totalizzato 21.230 visite (+36% rispetto al 2023) e 15.950 visitatori unici (+30%), di cui il 60% sotto i 24 anni e il 63% donne.

Quest’anno il Festival ha anche lanciato la #IdeeInAzione Challenge, una sfida creativa rivolta ai ragazzi e alle ragazze per proporre soluzioni concrete e originali ai bisogni della propria comunità, ispirandosi agli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030, stimolando il coinvolgimento e una partecipazione attiva.

Verso il Festival 2025

L’edizione 2024 si è conclusa con “Festival in Festa!”, il momento finale che ha visto ragazze e ragazzi provenienti da tutta l’Emilia-Romagna, partecipare a un laboratorio di idee dedicato al futuro del Festival, ispirandosi agli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030. L’entusiasmo e le idee emerse sono un ottimo contributo per costruire un’edizione 2025 ancora più innovativa e inclusiva.

I promotori del Festival della Cultura tecnica

Il Festival della Cultura tecnica è promosso dalla Città metropolitana di Bologna come parte integrante del Piano Strategico 2.0 Metropolitano di Bologna e del Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo sostenibile. Alla sua realizzazione collaborano la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna, l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, Unioncamere Emilia-Romagna, l’Università di Bologna, il mondo della ricerca e dell’innovazione e numerosi altri partner pubblici e privati.

Al Festival metropolitano, in programma nell’area metropolitana bolognese dal 2014, si affiancano le edizioni organizzate dalle Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini, in collaborazione con un’ampia rete di soggetti locali.

Il Gruppo di pilotaggio è coordinato dal Consigliere delegato a Scuola, Istruzione e Formazione, ed è composto dal Capo di Gabinetto e da consigliere/i e delegate/i di Città metropolitana, nonché dall’Assessore alla Scuola del Comune di Bologna.

Anche quest’anno, per la definizione dei temi e contenuti oggetto di approfondimento e riflessione, ci si è avvalsi del supporto di un Comitato scientifico di respiro regionale e nazionale, al quale partecipano rappresentanti di Città metropolitana di Bologna e Istituzione Gian Franco Minguzzi, Regione Emilia-Romagna, Art-ER, CNR di Bologna, Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, Unioncamere Emilia-Romagna, Università di Bologna e Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Alla progettazione e realizzazione del Festival 2024 ha inoltre contribuito il Tavolo metropolitano Marconi, composto da Città metropolitana, Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Università di Bologna, Comune di Sasso Marconi e Fondazione Guglielmo Marconi.

Appennino, una “scuola di montagna” per valorizzare e promuovere la residenzialità nei comuni montani

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Appennino, una “scuola di montagna” per valorizzare e promuovere la residenzialità nei comuni montani
Ordine del giorno approvato a unanimità dal Consiglio metropolitano. Progetto entro i primi sei mesi del 2025 in capo allo Sportello Vivere e Lavorare in Appennino

A.A.A. nuovi montanari cercasi. L’appello per la promozione della residenzialità dei comuni dell’Appennino bolognese parte dal Consiglio metropolitano, che nella seduta di mercoledì 18 dicembre ha approvato a unanimità un ordine del giorno presentato congiuntamente dai Gruppi di maggioranza e opposizione, Centro sinistra e Uniti per l’alternativa. “L’Appennino è casa mia”, così titola il progetto il cui fine è quello di realizzare annualmente una “scuola di montagna”, seguendo un approccio fortemente partecipativo che si concretizzerà in una serie di giornate di formazione e orientamento per futuri abitanti della montagna, compresi gli studenti universitari fuori sede.

 

Tra le politiche prioritarie dell’Ente c’è la promozione e valorizzazione dell’Appennino Bolognese, e questa passa anche dalla nuova residenzialità. Il progetto si inserisce nel quadro dell’attività dello Sportello Vivere e lavorare in Appennino, nato per supportare e accompagnare persone, gruppi e famiglie che stanno progettando di vivere e/o lavorare nelle “terre alte”, attraverso attività di formazione, informazione e confronto sulle opportunità, i servizi e le buone pratiche presenti nell’Appennino bolognese, anche tramite momenti di esplorazione e incontro con le attività del territorio che potrebbero poi diventare parte integrante della vita quotidiana dei futuri montanari, come occasione di confronto diretto con chi vive quotidianamente la montagna e le sue sfide.

 

L’azione nasce in seno al progetto BIS (Bologna Innovation Square), “Centro ricerche ENEA Brasimone e Centro di Mobilità San Benedetto: per una maggiore attrattività dell’Appennino”, attuato dalla Città metropolitana di Bologna secondo la linea di mandato “Rete Metropolitana per la Conoscenza La Grande Bologna” e inserito nei “Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2” del PNRR.

Per la Città metropolitana, le politiche dell’abitare rappresentano sicuramente un punto focale sul quale concentrare l’azione di sviluppo dei comuni appenninici. Lo sportello Vivere e lavorare in Appennino è operativo da aprile 2024, e realizza, in stretta integrazione con le Unioni e i Comuni montani, attività di informazione e animazione, sia in Appennino sia in Città, per favorire e accompagnare nuovi residenti, anche nel quadro delle Politiche della Regione Emilia-Romagna.

 

Attraverso l’attività i partecipanti potranno acquisire maggiore consapevolezza rispetto alla propria idea di vita e di lavoro in montagna, maggiore conoscenza di buone pratiche e opportunità dell’Appennino bolognese, nuovi strumenti per approfondire e dare concretezza alla propria idea progettuale.

 

Il Consiglio metropolitano si impegna dunque ad attivarsi per definire nel corso del primo semestre 2025 l’attività progettuale “L’Appennino è casa mia”, nel quadro delle azioni dello Sportello Vivere e lavorare in Appennino, in stretta connessione con le Unioni e i Comuni montani e individuando il coordinamento all’interno della specifica delega all’Appennino conferita dal sindaco metropolitano.

SASSO MARCONI: La grande festa del Capodanno

A Sasso Marconi la sera del 31 dicembre sarà un grande momento di festa all’insegna dello stare insieme. Il programma dell’ultima notte dell’anno prevede un momento di spettacolo a teatro seguito dalla tradizionale festa in piazza, con Rogo del Vecchione e brindisi di mezzanotte.

Ad aprire la serata di San Silvestro è “Opera Guitta”, spettacolo di cabaret musicale scritto da Antonio Vergamini e interpretato da Nicanor Cancellieri, Irene Geninatti Chiolero e Franca Pampaloni. Tra melodramma, clownerie e teatro circo, “Opera Guitta” è un appassionato ed esilarante omaggio alle grandi arie d’opera, da Donizetti a Mozart, da Rossini a Verdi.
Ore 22 – Teatro comunale. Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria presso l’ufficio turistico infoSASSO, tel. 051 6758409.

Il biglietto d’ingresso va ritirato presso infoSASSO entro il 27 dicembre: il mancato ritiro comporta l’annullamento della prenotazione e la riassegnazione dei posti liberati dando priorità a chi si trova in lista d’attesa

Al termine, ci si sposta in Piazza dei Martiri per salutare il 2024 con il tradizionale Rogo del Vecchione e brindare al nuovo anno con panettone spumante.

Festeggiamo rispettando l’ambiente: l’invito è di portare da casa il proprio bicchiere per il brindisi di mezzanotte.

Spettacolo, Rogo del Vecchione e brindisi sono offerti dall’Amministrazione comunale

VERGATO: In visita al nuovo centro socio–culturale Museo della Linea Gotica

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E’ in via di completamento il percorso di realizzazione del Centro Documentale della Linea Gotica, già avviato nel 2017, e parte dell’importante intervento di rigenerazione urbana di un’area nodale del tessuto di Vergato.
Gotica 64 è il nuovo centro socio–culturale da adibire a museo della “Linea Gotica”, uno spazio pubblico polivalente per giovani immerso in un nuovo parco urbano. Le associazioni del territorio hanno avuto occasione di visitarlo accompagnati dal Sindaco.
“L’allestimento del Centro Documentale della Linea Gotica – spiega il Sindaco di Vergato
Giuseppe Argentieri – sta volgendo al termine, mentre è attivo il cantiere per il recupero
delle altre parti strutturali del Parco delle Fornaci, a completamento di questo importante
progetto per il Comune di Vergato. Nelle scorse settimane abbiamo dato la possibilità a
delegazioni delle scuole e alle associazioni direttamente interessate alla Linea Gotica – così
come alla promozione del turismo, delle passeggiate e del nostro territorio, quali ad
esempio la Proloco – di poter fare un primo sopralluogo presso la struttura. Questo perché
il progetto della Linea Gotica è strettamente legato a un sentimento territoriale da cui non
si può prescindere. Un’opportunità enorme per il nostro Comune, che deve prevedere come
attori principali le realtà sia scolastiche che associative del territorio.
Un processo partecipativo che abbiamo avviato e che è propedeutico alla partecipazione al bando sulla rigenerazione urbana della Regione Emilia-Romagna, per completare tutta l’area del parco. Si è infatti partiti dal progetto originale solo con la realizzazione del Centro
Documentale della Linea Gotica e si è sviluppata poi la progettualità sulla realizzazione di
un vero e proprio parco tematico con tanto di di caffetteria, di area aggregazione giovanile,
zone pedonali e artistiche.
Questo grazie a finanziamenti che abbiamo ottenuto nel 2021-2022 sulla rigenerazione urbana, quindi un progetto che a oggi vede già finanziato 1.200.000 € che si vanno ad aggiungere ai 500.000 € che sono stati spesi per quanto riguarda la realizzazione del Centro Documentale.
Non si tratta di un museo tradizionalmente definito, con cimeli storici e bellici ma è una narrazione multimediale e sensoriale di quelli che sono stati gli avvenimenti bellici, quindi oltre alle interviste che sono state raccolte da chi ha vissuto la seconda guerra mondiale con momenti drammatici, sia nella figura di partigiano che nella figura di aderente alla Repubblica Sociale, ma anche come semplici civili che hanno subito il bombardamento e sfollamento dalle loro case e la distruzione dei loro territori; ci sono anche tutte le dinamiche che una guerra comporta. Quindi non solo documenti dei movimenti delle truppe dei vari eserciti ma davvero anche le sensazioni di essere dentro a un bombardamento grazie a effetti sonori e visivi con video. Per cui un centro documentale, un centro sensoriale ed esperienziale che in Appennino non è presente da nessuna parte. Le tempistiche: il nostro obiettivo è di inaugurare questa parte esperienziale nella primavera del prossimo anno per poi, entro la fine del 2025-2026, poter anche inaugurare l’apertura del parco nella sua interezza. Sempre nella speranza di riuscire ad accedere a questi ulteriori finanziamenti, parliamo in questo caso di una progettualità quantificabile in 1.200.000 € per dare ulteriori gambe a questo progetto che sicuramente ha un respiro e presenta delle potenzialità di attrattività non solo per il nostro comune ma per tutto l’Appennino bolognese, sempre ovviamente con uno stretto un patto pubblico-privato”.
Martina Mari
Ufficio Stampa Unione Comuni Appennino Bolognese

MARZABOTTO: Mercatino vintage e dell’artigianato creativo

Sabato 21 dicembre a partire dalle ore 10:00 l’ex Cartiera di Lama di Reno si trasforma in un vivace punto d’incontro dove il passato incontra il presente. Un’opportunità unica per fare acquisti tra oggetti vintage unici e riconnettersi con la nostra comunità.
Invitiamo tutti a partecipare e a vedere di persona come questi spazi si stanno trasformando.
E dalle 17:00 ci sarà la musica dal vivo con il 𝐃𝐔𝐎 𝐈𝐓𝐀𝐋𝐈𝐀𝐍𝐎 & i 𝐁𝐚𝐫𝐚𝐤𝐤𝐚 𝐁𝐥𝐮𝐞𝐬 𝐁𝐫𝐨𝐭𝐡𝐞𝐫𝐬.
Ristoro a cura del 𝗖𝗘𝗟𝗟𝗨𝗟𝗢𝗦𝗔 𝗠𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼, 𝗔𝗿𝘁𝗲 𝗲 𝗖𝘂𝗰𝗶𝗻𝗮.

Panico invece fervono i preparativi per il suggestivo Presepe Vivente che si svolgerà nei pressi della Pieve di San Lorenzo la sera della Vigilia, martedì 24 dicembre dalle ore 18:00 alle 23:00.

Il visitatore verrà catapultato in una notte magica e suggestiva: si potrà scaldare vicino ai fuochi, passeggiare tra le capanne, assaggiare delle piccole specialità e bere un buon vin brûlé. Il caratteristico borgo di Panico, risalente al XIII secolo, è la cornice ideale per questa rappresentazione, pensata la prima volta da un gruppo di parrocchiane nel 2011. Tra i protagonisti, oltre alla capanna con Gesù, Maria e Giuseppe, si incontreranno i Re Magi e i personaggi tipici del Presepe, dalle lavandaie al fabbro, dal falegname al cuoco.

L’amministrazione di Marzabotto coglie inoltre l’occasione per dare l’appuntamento alla festa di Capodanno in Piazza Martiri delle Fosse Ardeatine. Il 31 dicembre ritrovo a partire dalle 23:30 per bruciare la “Vecchiona” – come da tradizione dell’ano bisestile – realizzata dagli abitanti del borgo di Frascarolo-Luminasio. Tutta la comunità è invitata a partecipare per brindare insieme al nuovo anno.

Marzabotto: dispositivi tele salvavita per chi è solo

Il Comune di Marzabotto ha avviato un progetto di sostegno alle persone anziane o con disabilità che vivono sole, per garantire loro aiuto in caso di necessità, mettendo a disposizione e dando in dotazione alcuni 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐭𝐞𝐥𝐞 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐚 𝐞 𝐆𝐏𝐒.
L’avvio del progetto è stato possibile grazie al supporto del Comitato Soci Emil Banca di Sasso Marconi e Marzabotto che ha donato e consegnato all’Amministrazione Comunale 9 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐯𝐢𝐭𝐚. Presto verranno date tutte le informazioni di accesso alla convenzione tra il Comune (Ufficio Servizi alla Persona) e ogni singola persona interessata.

“Questa preziosa donazione mostra la continua attenzione al nostro territorio e ai nostri cittadini, come era già avvenuto con la donazione del defibrillatore posto in esterno all’entrata del nostro Comune – spiega la Sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi – ringraziamo di vero cuore il comitato soci per l’attenzione e la sensibilità dimostrata circa le tematiche sociali e non solo. Il continuo supporto proferito è un grandissimo valore aggiunto per la nostra comunità”.

S.LAZZARO DI S.(BO): Assegnato alla Protezione Civile ed ai Volontari dell’alluvione il “Lazzarino d’oro 2024”

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È andato alla Protezione civile e alle volontarie e ai volontari impegnati nelle zone alluvionate il Lazzarino d’oro 2024, il riconoscimento conferito ai cittadini che abbiano portato agli onori della cronaca la città di San Lazzaro in ambito sociale, culturale, sportivo, imprenditoriale, storico e solidaristico.

 

A ritirare il premio, durante la cerimonia che si è tenuta oggi pomeriggio al centro sociale “Fiorenzo Malpensa” di via Jussi, è stato il comandante della Polizia Locale di San Lazzaro, Roberto Manara, in qualità di responsabile della Protezione civile e coordinatore di tutti i volontari impegnati durante le due alluvioni che hanno colpito il territorio di San Lazzaro nel corso del 2024. “Il Comitato pro Lazzarino d’oro riconosce il grande valore concreto dei volontari e delle volontarie che hanno contribuito al bene comune con la loro opera di soccorso consapevole e indispensabile anche in questi eventi, in particolare nella zona del Farneto e non solo, zone colpite da tragiche calamità naturali” si legge nella motivazione del riconoscimento.

 

Alla cerimonia di consegna del premio, giunto quest’anno alla 20esima edizione, ha partecipato anche la sindaca di San Lazzaro di Savena, Marilena Pillati: “La scelta di premiare i tanti volontari impegnati a soccorrere la nostra comunità durante i giorni difficili dell’alluvione mi rende molto felice perché è il giusto riconoscimento verso un atto di grande generosità – ha detto la sindaca di San Lazzaro – Senza il loro aiuto e il coordinamento della Polizia Locale non saremmo riusciti a far arrivare il nostro sostegno alle popolazioni che in quel momento stavano vivendo un momento di grande difficoltà. Senza di loro non ce l’avremmo fatta”.

 

 

“Ricevere questo premio è un orgoglio e uno stimolo a fare sempre meglio – ha detto il comandante della Polizia Locale di San Lazzaro, Roberto Manara – Un riconoscimento che va condiviso con tutti i cittadini che ci hanno dato una mano durante quei giorni, con tutti i colleghi della Polizia Locale e con le associazioni convenzionate con noi, Aisa, Gev, Renger, la Pubblica Assistenza di Ozzano e San Lazzaro, perché in quei giorni hanno rappresentato, assieme a tutti noi, l’amministrazione sul territorio lavorando instancabilmente giorno e notte”.

ZOLA P. (BO): Italiano colpito da misura cautelare per maltrattamenti nei confronti della compagna convivente

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I Carabinieri della Stazione di Zola Predosa hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con dispositivo elettronico di controllo a distanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, nei confronti di un cittadino italiano sulla cinquantina, indagato dalla Procura della Repubblica per maltrattamenti nei confronti della compagna. Il presunto responsabile sarà chiamato a rispondere dei citati delitti per avere maltrattato la compagna, anch’essa cinquantenne, attraverso minacce, insulti e aggressioni fisiche, a causa di una gelosia morbosa da parte dell’uomo. La donna, in sede di denuncia, ha dichiarato ai Carabinieri che tali atteggiamenti da parte dell’ex compagno hanno avuto inizio sin dai primi mesi di convivenza, spesso dettati dall’abuso di sostanze alcoliche. Inoltre, i sempre più frequenti comportamenti vessatori e violenti da parte dell’uomo nei confronti della donna, hanno causato nella vittima uno stato di ansia e preoccupazione per la propria incolumità. Alla luce di quanto indicato, dopo essere stato rintracciato dai Carabinieri l’uomo è stato sopposto alla misura cautelare emessa da Giudice.

foto d’archivio CC

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