Un’occasione da non perdere

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Itea consegna in via don Luigi Guetti - Campotrentino 6 palazzine per un totale di 38 appartamenti e 3 spazi commerciali nella foto: ITEA SpA Istituto Trentino Edilizia Abitativa Trento 26 settembre 2012 AgF Bernardinatti Foto

 

Penso che tutti, o quasi, sappiano della fuga dei pensionati, senza impegni familiari, verso altri paesi fra i quali il Portogallo, una nazione molto civile e con un patrimonio storico invidiabile. Le ragioni di questa fuga sono facilmente spiegabili. In Italia detta categoria di persone si trova regolarmente considerata quale pollo da spennare da parte della nostra (poco) invidiabile burocrazia , agenzia delle tasse, amministrazioni tese spasmodicamente a fare cassa ed altro. E così, queste persone, giunte alla agognata pensione, se ne vanno all’estero. D’altronde anche circa 100.000 giovani se ne scappano dal Bel Paese ogni anno avendo migliori opportunità di lavoro e di remunerazione all’estero. In piccolo, però, vi è anche una fuga, specialmente di persone con un po’ di anni, dalla città di Bologna verso comuni del circondario. Le ragioni sono diverse, si va dalla ricerca di ambiente meno caotico e stressante sino a ricercare posti dove potersi dedicare ai propri interessi senza essere vittima di assurdi vincoli o incubi. E così parecchi miei coetanei, ed anche più giovani, hanno traslocato in vari comuni specialmente nella zona collinare e montana. Talvolta, assieme ad altri amici, tutti ormai residenti fuori Bologna, facciamo una simpatica rimpatriata, lontano dalla città . Vi dò un esempio di che cosa significhi vivere a Bologna. Fino a vari anni fa era mia abitudine recarmi a Zola Predosa ove vi è un circolo culturale con pittori, scultori, letterati ed altro con i quali dialogare, ascoltare musica, vedere opere d’arte, smangiucchiare qualcosa e finire per arrivare verso le 23 se non 24 della notte. Il ritorno inevitabilmente finiva in un incubo. Abitando in pieno centro non vi era verso di trovare un posto ove parcheggiare l’auto. I trasporti pubblici cessavano assai prima di qual si voglia concerto e, quindi, era necessario muoversi con l’auto. A sentire i consigli dell’amministrazione di Bologna sarebbe stato più opportuno fare detti viaggi in bicicletta. Detti spostamenti li lascio fare agli estensori di tale filosofia specialmente in inverno o quando vien giù una fitta pioggia. Talvolta ci si recava a Monzuno, non in bicicletta ma in auto, per ritrovarci con vecchi e nuovi amici con il solito incubo del ritorno. A questo punto, visto l’esodo di varie persone di mia conoscenza, sarei a formulare un consiglio a quelle amministrazioni di comuni del circondario cui interessa valorizzare il proprio patrimonio culturale, storico ed ambientale. Queste persone che fuggono dalla città sono, spesso, ricche di conoscenze culturali e/o di esperienze di lavoro che, sapute utilizzare, potrebbero arricchire i luoghi ove andrebbero a risiedere. Oltre a spendere sul luogo i loro danari, potrebbero anche acquistare case o abitazioni ripopolando tali centri. Si tratterebbe di elaborare una politica di richiamo su diversi piani tale da invogliare quelle persone che ormai stufe di Civis, People Mover, Ponte lungo, Tram elettrico ed altre poco piacevoli amenità, decidessero di condurre una vita da persone normali senza costanti stress di varia natura. Penso che varie di queste persone disposte a trasferirsi siano anche proprietarie della abitazione nella quale vivono in città. Vendere tale immobile sarà molto facile, spesso anche la Delinquenza Organizzata SpA è alla ricerca di proprietà immobiliari ove riversare i danari delle proprie attività illecite pagando talvolta più del valore di mercato. Quindi, realizzato un discreto gruzzolo, queste persone potrebbero acquistare un immobile in zone ove il costo delle abitazioni è decisamente inferiore e tenersi il resto al fine di condurre una vita meno stressante. In queste nuove residenze potrebbero riversare le proprie conoscenze, i propri hobby, i propri interessi. Fra i vari fuggitivi di mia conoscenza vi era uno che sapeva destreggiarsi molto bene al pianoforte. Non so se dove si sia recato, anni fa, vi fosse una chiesa o oratorio con un organo. Certo che avere qualche domenica o altra festività una attrattiva di concerto d’organo in un edificio sacro non sarebbe stata cosa da sottovalutare. Vi sono anche appassionati di pittura, di disegno e di altre attività culturali. Ovvio, come ho detto, ciò vale per quelle amministrazioni e quelle comunità che danno valore ed interesse a cultura, storia e capitale ambientale al fine di arricchirsi sotto molteplici aspetti, non secondario quello economico.