Se si apre un buco…

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Vi è un antico proverbio che dice :”Quando si apre un buco qualcuno lo chiude”. In questi giorni mi sono tornati a mente amici e conoscenti che, negli ultimi anni, hanno traslocato da Bologna, centro o quasi, in comuni più o meno lontani. La cosa è avvenuta con una certa accelerazione negli ultimi anni ed ha riguardato persone con impegni di lavoro ed altri con impegni famigliari. Ho cercato di indagare le ragioni di tale diaspora sia dialogando con le persone interessate e sia cercando di analizzarne le motivazioni. Per chi aveva impegni di lavoro, la causa principale era che, tornato a casa da una giornata di impegni, non sapeva dove parcheggiare l’auto. Vi è un bel da dire a chi fa il rappresentante o il commerciante di spostarsi in bicicletta o con un mezzo pubblico. Queste sono dichiarazioni di persone che non hanno mai fatto simili lavori e chi trovano su poltrone ove pontificare i loro fondamentalismi. Altri che, avendo da accudire prima i figli e poi i nipoti, si sono trovati ad effettuare spostamenti sia in orari e sia in luoghi più consoni alle attività ed ai desideri dei giovani che ai soliti fondamentalismi Altolocati e, quindi, in auto con tutti i disagi creati al fine di dissuadere i sudditi ad impiegare tale mezzo antiecologico. Altri, al fine di avere una vita più tranquilla e non legata ad impedimenti burocratici più o meno inventati per rendere la vita difficile a chi, per età, ne ha già abbastanza di suo, basti pensare di dover andare urgentemente all’Ospedale Maggiore e si è già capito in che acque si stia navigando. A titolo personale, il mio cognome Scagliarini, certifica di essere di una famiglia da lungo tempo residente a Bologna, originariamente di San Matteo della Decima in quel di San Giovanni in Persiceto da secoli, e che alcuni, di famiglie correlate, hanno anche palazzi storici in centro a Bologna a loro intestati. Ebbene ? La figlia ed il genero, con due figli, di venire a risiedere in centro, dato il lavoro che fanno, non ci pensano neppure, ed i due nipoti ? I nonni , ovvero il sottoscritto e la consorte, devono fare i salti mortali per prenderli da scuola, portarli uno in piscina, è un campioncino nel nuoto, l’altro a fare football e poi a varie manifestazioni o altro come è necessario per assistere due giovanissimi. Ovviamente, questo in Alto Loco non sembra che sia comprensibile, lo si DEVE fare con l’auto, non vi sono soluzioni alternative, chiacchiere a parte. Sembra che a breve la figlia, anche con l’auto ibrida, non possa accedere in centro a portarci i due nipoti. Non so se si stiano escogitando altre impedimenti, a noi due nonni, residenti in centro, al fine di non utilizzare l’auto per questi compiti oppure a pagare un oneroso balzello tale da incrementare gli sperperi di pubblico danaro sino ad ora dinnanzi agli occhi di tutti. Stiamo già pensando, come altri, di trasferirci più vicino alla famiglia della figlia al fine di non trovarci in un letamaio di impedimenti, costi, orari, uso di biciclette ed altro a scelta di chi si trova in Alto Loco. Vi è un aspetto, però, che andrebbe evidenziato :”Quando si apre un buco qualcuno lo chiude”. Proseguendo la politica di espulsione dei residenti, bolognesi, proprietari di auto, si apre una voragine di proprietà immobiliari ed altro nelle quali, tanto per chiudere il buco, giungeranno fondi (soldi) della Delinquenza Organizzata SpA come successo in tanti posti. In taluni siti si sono costruiti interi quartieri in aree demaniali, senza permessi e senza neppure un flebile lamento istituzionale. Si sa, la Delinquenza Organizzata SpA ha validi argomenti, compresi  i fuochi artificiali di auto saltate per aria, vedi Falcone e Borsellino ed altri. Quindi ? Prepariamoci che, dopo l’espulsione dei cittadini proprietari di auto ed obbligati ad usarle per necessità di vita, si abbia una buona parte della città occupata dalla Delinquenza Organizzata SpA . Dopo si vedranno girare anche i TIR in Piazza Maggiore.