Sui media non passa giorno che si legge di smantellamenti di impianti di risalita per sciatori, di scarsissime nevicate, di aumenti della temperatura, di valanghe di milioni, del contribuente, per costruire nuovi impianti di risalita ed altro legato alle due tavole sotto i piedi. E’ noto che in molti posti hanno costruito piste di plastica per superare il problema Crisi Climatica con la sua avarizia di nevicate. Dove è possibile hanno messo in opera cannoni sparaneve a go go , in altri posti hanno sistemato nuovi impianti sempre più in alto, ormai non si sa se l’Everest abbia un’altezza adeguata ai futuri impianti di risalita. Pochi giorni fa ho dato notizia di un eventuale tappeto con raffreddamento interno per consentire il mantenimento di neve artificiale prodotta ad alcuni gradi sotto lo 0 . Esaminiamo gli inconvenienti di queste soluzioni : salire in quota con gli impianti costa una follia, ma tanto paga il contribuente ! Ma c’è un limite che, almeno in Italia, è dato dalla orografia, ovvero dai sistemi montagnosi. Sulle Alpi si potrà arrivare, fra non molto, ai 4812 metri del Monte Bianco, ammesso che sia possibile sciare giù per delle pareti rocciose inclinate fra i 60 ed i 90° . In Appennino settentrionale siamo già in vetta al Cimone a 2.163 metri s.l.d.m. , sarà da studiare come sollevare le montagne di almeno 500-600 metri, sembra che la cosa non sia di facile attuazione. In Italia, più a sud, si arriva a 2.914 m.s.l.d.m. , non inoltriamoci nelle isole ed altri siti onde non complicarci la vita. Anche lì, però arrivano ventate dal Sahara cariche di sabbia e di caldo da non dire. Sembra poi che portare una seggiovia sulla cima del Gran Sasso non sia cosa delle più facili, anche per chi dovrà scendere sci ai piedi. E allora quale strada percorrere per continuare a scendere sci ai piedi lungo le innumerevoli piste dei luoghi montani? Esaminiamo attentamente le varie soluzioni : 1) Piste di plastica . E’ noto che la plastica è uno dei maggiori inquinanti della terra, la si trova dappertutto! C’è il rischio di una presa di posizione delle associazioni ambientaliste ed ecologiche ! 2) Il tappeto a raffreddamento interno. E’ una soluzione tutta da studiare ma già si sa che avrebbe un costo stratosferico, questo non sarebbe un problema, tanto paga il contribuente. Ma avrebbe un consumo energetico estremamente elevato, per la bolletta non vi sarebbero problemi, paga il contribuente, ma vi sarebbe una presa di posizione delle associazioni ambientaliste ed ecologiche che evidenzierebbero quale immissione di calore o di CO2 nell’atmosfera. Grane a non finire. Mi è balzata in mente, proprio oggi, un’idea che potrebbe coniugare risparmio energetico, rinuncia o quasi alla plastica e sci per 365 giorni l’anno. Si tratterebbe di costruire delle piste con tappeti di mini sfere. Fissate tali strutture al terreno, con sci leggermente modificati, si potrebbe scendere continuativamente per tutto l’anno. Si prenderebbero due piccioni con una fava : 1) si potrebbe continuare a dar vita agli appalti per impianti di risalita- 2) Via sarebbero altri corposi appalti per costruire e stendere i tappeti di mini sfere. Da non sottovalutare l’entusiasmo delle masse dedite diuturnamente alla pratica sciatoria che così non troverebbero più ostacoli alla loro pass