Orwell in Sanità

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Stamane sono andato alla posta per ritirare una raccomandata. Ho scoperto che tale missiva è corredata dal pagamento di oltre € 48 al Servizio Sanitario per la ragione che, avendo a suo tempo, in anticipo, disdetto una visita prenotata, avrei dovuto darne spiegazioni e quant’altro. A mio avviso questo comportamento, oserei definire intimidatorio, viola le più elementari norme della tanto conclamata Privacy. A quale titolo dovrei essere obbligato a rendere pubbliche le ragioni di una mia scelta e di ciò che mi hanno portato a ciò. Qui si entra nella sfera del privato delle persone. Le scelte individuali, quale che siano le motivazioni sottese, non possono e non devono essere sottoposte né alla conoscenza né all’arbitrio di terze persone. Parlo di arbitrio perché a giustificazione della rinuncia, ripeto, fatta in anticipo, vi è tutta una casistica su cui destreggiarsi per dare informazione delle proprie ragioni. Se questa fosse una trovata per scucire soldi ai cittadini, mi sembra mal congegnata. Allargando il concetto, se io prenoto dei beni che, in tempo utile e dovuto, rinuncio al loro acquisto, cosa vengo castigato economicamente ? A qualcuno potrebbe passare per la mente che in taluni siti decisionali vi siano quali modelli della gestione della società sistemi autoritari, se non peggio, di triste memoria. Oppure un epigono sanitario di Orwell 1984 riveduto e corretto.