Vi sono due ideologie che fanno parte di concetti filosofici difficilmente transitabili nella società. Si tratta del Comunismo e della Democrazia che, a livello teorico restano confinati nella filosofia di Platone e di altri pensatori, quando si è sceso nel pratico, ambedue i concetti sono diventati, in pratica, quasi le antitesi di ciò che erano i presupposti fondanti. Partiamo dall’idea del Comunismo, ovvero che il potere possa essere gestito dalla gente “Comune” ovvero dal 99% della società e non da una élite economico-nobiliare o di altra estrazione. Alla base di questa nuova società doveva esserci un pensiero di Carlo Marx che scrisse :”Da ognuno secondo le proprie possibilità e ad ognuno secondo le proprie necessità”. A livello di pensiero non ci sarebbero contraddizioni, ma chi decide le possibilità e le necessità ? Semplicemente una struttura burocratica che stabilisca i vari criteri di giudizio e di scelta. Il guaio è che la Burocrazia è un organismo automantenentesi a spese proprio della società nella quale opera. Non solo si fa mantenere assorbendo gran parte delle risorse della società, ma finisce per diventare lo Stato nello Stato o, tout court , lo Stato stesso. Chi ha avuto modo di visitare gli stati dell’est Europa ben prima del tracollo, si sarà reso conto che tutto, dalla lunghezza dei lacci delle scarpe e loro colore, al numero delle spazzole dei tergicristallo delle auto, al numero di cavoli da vendere ai consumatori ecc ecc era deciso da una Burocrazia intoccabile. Di Comunismo ce n’era piuttosto poco. Questa Burocrazia era il Controllore dello Stato, ovvero lo Stato stesso ed aveva al proprio servizio gli organi di Polizia e l’esercito. Si ritorna a ciò che disse Platone :”Chi controlla i Controllori ?” . Ovvio, nessuno. Diamo adesso un’occhiata alla Democrazia nata in Atene un bel po’ di secoli fa. La parola stessa dice che il Demos=popolo Crazia=governa . In pratica, però, anche qui, finisce che il popolo invece di governare viene governato. Non è che nelle “presunte” democrazie in conflitto con il “presunto” comunismo le cose vadano come in teoria. In modo meno eclatante, ma sempre presente, il pugno di ferro del Potere viene esercitato. I fondanti pilastri di questa “Democrazia” sono : il potere economico di un ristretto club di iper ricchi, una struttura partitica che media e diluisce le necessità del popolo a seconda dei propri interessi in connubio con il club di cui sopra. Al fine di illudere il Demos di contare qualcosa si organizzano le famose Farse Elettorali. La Burocrazia, la Polizia e l’Esercito sono sempre presenti. La prima per imporre, democraticamente, i voleri del Potere, i secondi che, quando le cose non vanno come il Potere vuole, vengono impiegati. Diamo un’occhiata al paese che, un decennio prima della Rivoluzione Francese del 1789, aveva scritto nella propria Costituzione ciò che poi la Francia rivoluzionaria fece proprio. Leggiamo l’incipit di tale Costituzione :”Tutti gli uomini nascono uguali”. Meglio di così ! Fecero eccezione gli schiavi negri dal momento che tale schiavitù si mantenne per quasi un secolo e a tutt’oggi vi è un razzismo piuttosto evidente. Ma fecero eccezione anche i nativi americani, i famosi pellerossa dei film di Hollywood, che fin quasi all’inizio del 1900 furono vittime di quello che è stato giudicato il più grande genocidio dei tempi moderni, si parla di circa 40 milioni di esseri umani ammazzati e spogliati delle loro terre, dei loro beni e della loro cultura. Tutto questo in nome della libertà e della democrazia. In realtà, riprendendo un giudizio di un personaggio del XX secolo, si tratta di una Plutocrazia, ovvero comanda il Dio Danaro, dal Dio greco delle miniere e dei soldi Pluto. Sotto tale copertura di pubblicizzata “Democrazia”, in realtà comanda il Potere Economico. Non è casuale che per far carriera politica in detta democrazia e per giungere ai massimi livelli del Potere sia necessaria una quantità stratosferica di danaro. Lì tutto ha un prezzo, anche la Democrazia o presunta tale. Non è accidentale che oggi al potere vi sia un noto palazzinaro ed uno dei più ricchi al mondo con un doveroso contorno di iper ricchi. Ed al popolo cosa è consentito ? Consumare, tenere una pistola in tasca, illudersi di contare qualcosa ed essere lavato il cervello con una informazione al servizio di chi comanda. Certo, rispetto al Presunto Comunismo, almeno vi è l’impressione di essere in una Presunta Democrazia. Allora, qui in Italia, viviamo in una Presunta Democrazia ? In una qualche maniera possiamo dire di sì . Guardiamo il nostro ordinamento politico. L’elettore deve votare persone scelte dai partiti. Nota bene : i partiti NON sono istituzioni, sono associazioni fra privati cittadini, come gli appartenenti alla bocciofila, solo che si sono appropriati del Potere. Quindi ? Il Parlamento, dove si legifera, è riempito di parlamentari decisi e gestiti dai partiti. E’ inevitabile che tale “Democrazia” si sia trasformata in una “Partitocrazia” con notevoli risvolti verso una “Cleptocrazia”. Non è casuale il proliferare di sistematiche Grandi Opere con folli spese di denaro pubblico senza che il cittadino, pardon, Suddito abbia la possibilità di intervenire ed esprimere la propria opinione, avere nozione di cosa serva una determinata opera, formulare critiche e soluzioni alternative. Deve pagare e stare zitto. Ovviamente anche qui deve esistere una Burocrazia al servizio del Potere con le più demenziali regole e normative in grado di far impazzire il Suddito in un dedalo legislativo da labirinto di Minosse. Ed infatti abbiamo norme dello Stato, che vanno interpretate, vi sono però anche le norme Regionali, spesso in disaccordo con quelle dello Stato, anche queste vanno interpretate, seguono le norme provinciali o di Città Metropolitana, spesso in disaccordo con quelle dello Stato e della Regione, anche qui bisogna interpretarle. Seguono le norme comunali, talvolta non allineate con quelle dello Stato, della Regione e della Provincia e, sempre, da interpretare. Per una semplice considerazione matematica se una Legge deve essere interpretata, essendo il numero delle interpretazioni tendente all’infinito, ne consegue che la validità della Legge tende a 0 zero. Da tempo gli appartenenti al mondo dei partiti e, conseguentemente, al mondo politico, vengono definiti la Casta degli Intoccabili. Non è casuale una serie di benefici e di privilegi da porre dette persone ad un livello superiore a quello del comune Suddito. Anche la gestione del potere politico non credo soddisfi le più elementari leggi di corretta gestione. Si guardi il Parlamento, è farcito di una certa quantità di Voltagabbana, ovvero di onorevoli eletti con un determinato partito e con un determinato programma elettorale che invece passano tranquillamente da un partito ad un altro e da una coalizione ad un’altra a seconda della convenienza, tradendo gli elettori stessi. Questi personaggi dovrebbero essere espulsi immediatamente dal Parlamento, ma così non è. Non parliamo poi di quegli onorevoli o politici facenti parte di amministrazioni ed altro beccati con le mani nel sacco di giri di soldi, alleanze con associazioni delinquenziali ed altro di poco onesto. Ebbene ? Costoro, spesso, hanno a disposizione esperti Azzeccagarbugli che girando e rigirando tra le infinite interpretazioni delle leggi, riescono a tirarla in lungo per decenni, usufruendo, spesso, di una decadenza dei termini, appositamente approvata secondo il detto “Oggi a lui, domani a me”. Ecco spiegato perché in un libro di barzellette di alcuni anni fa, l’ultima barzelletta, la numero 540 , dice testualmente “La legge è uguale per tutti”. Come possiamo vedere, parlare di determinate ideologie : Comunismo, Democrazia , sia improprio. Questi due modi di vedere la gestione della società rimangono nel novero dei pensieri di Platone, Montesquieu e alcuni altri, nella pratica siamo in ben altre acque. Cosa resta al suddito ? Cercare di tirare avanti con meno danni possibili causati dai due sistemi e di altri facenti riferimento a questi quali dittature criminali e sanguinarie “democraticamente” imposte o impiantate per il bene delle masse proletarie da quelli di diversa ideologia.