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Arriva la neve in montagna

Ho letto sul “il Resto del Carlino” di oggi, venerdì 6 dicembre, un paio di pagine dedicate agli sport invernali in Emilia Romagna. Vi è un articolo dedicato ad intervento di Marco Palmieri, membro ella società di gestione degli impianti di risalita del Corno alle Scale. Vorrei qui commentare tale intervento. Giudico positivo il suo ottimismo ed il suo impegno nel comparto invernale. Purtroppo, non è il solo, anche le Istituzioni non ne fanno mai cenno, non vi è una frase sul considerevole patrimonio storico del comprensorio del Belvedere. Detto capitale, lasciatoci dai nostri antecedenti nello spazio di molti secoli, potrebbe essere utilizzato, con modesta spesa, per pianificare un tour fra i vari luoghi di culto : Santuari, Chiese, Oratori e Maestà, circa 25 in buone condizioni. Ve ne sarebbero un’altra decina da potersi recuperare. Ci troveremmo con una frequentazione possibile per 365 giorni l’anno con indiscusse ricadute economiche sul territorio. A questa Via dei Luoghi di Culto si potrebbero aggiungere le antichissime vie di transito transappenniniche frequentate già nell’antica età della pietra. Ne abbiamo tre fondamentali che, sulla falsariga della Via degli Dei, potrebbero portare ossigeno turistico a vari paesi storici del comprensorio. A leggere quanto detto in merito agli investimenti nel comparto turistico, a livello istituzionale, sembra che esistano solo impianti di risalita e relativi cannoni sparaneve. Posso capire che il comparto neve muova sostanziosi appalti, una irresistibile sirena in taluni siti, ma siccome le popolazioni della montagna non campano solo sui 15-16 fine settimana invernali e sui 30 giorni estivi, utilizzare altre risorse, come quelle accennate, si potrebbe apportare un certo beneficio nei rimanenti 200 giorni, arricchendo anche il periodo estivo e quello invernale. Vediamo quindi di valorizzare Storia, Cultura ed Ambiente nella miglior maniera. Non si pensi che detesti lo sci, anzi, sono lieto che detta attività venga mantenuta al meglio malgrado una Crisi Climatica piuttosto seria. Ultimo particolare : il sig. Marco Palmieri parla di circa 100.000 persone che giungono al Corno nei 4 mesi invernali, ovvero in circa 16 fine settimana. Considerando la situazione orografica della zona, i periodi di maltempo o di elevata ventosità, vorrei sapere dove il sig. Palmieri ha ricavato detti dati numerici. A me sembrano cifre un po’ elevate, anche in considerazione della scarsa frequentazione nei giorni feriali.

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