San Petronio e la Democrazia

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Riporto qui quanto scritto da Renzo Grandi in merito a S. Petronio, più esattamente in merito all’edificazione della basilica a lui intitolata :”Il carattere rigorosamente pubblico, gerarchico e istituzionale della fabbrica, la natura stessa del pesante prelievo fiscale suggerirono modalità operative molto rigorose e, insieme, una linearità e trasparenza nei comportamenti delle maestranze, che non pare riscontrarsi altrove.

Un modello in legno e muratura della chiesa, nella scala eccezionale di un dodicesimo del vero, era disponibile e consultabile fin da prima che iniziassero i lavori.

Il basamento, su cui sembrava che all’inizio si concentrassero i maggiori problemi progettuali, fu disegnato preventivamente dal pittore Jacopo di Paolo sulla facciata del palazzo pubblico: era, anche questo, un modo per coinvolgere il pubblico e, insieme, per sottoporre a una verifica più generale l’andamento dei lavori.”

Correvano gli anni 1388-1390 . A questo punto formulo una domanda a tutti i lettori di Renonews :”Avete mai sentito parlare negli ultimi, parecchi, decenni di simili prassi di coinvolgimento dei cittadini in programmi finalizzati a costose opere pubbliche, fatte, ovviamente, con i soldi degli stessi cittadini ?” A me non risulta che, a parte i reiterati strombazzamenti in merito alla vera, o presunta, democrazia nella quale ci dicono che viviamo, si siano fatti seri studi preliminari su qual si voglia lavoro pubblico da far conoscere ai contribuenti e da raccogliere consigli, modifiche, critiche e plausi. Dove gira del danaro pubblico, le cose finiscono sempre alla stessa maniera : si riversa un mar di soldi nelle tasche dei soliti privati, non so se affiancate dalle solite tangenti, senza alcun dialogo con chi paga il conto, ovvero i cittadini. Finisce, poi, spesso, che si scopre, a lavori finiti, che si sono spese valanghe di danaro in quelle che vengono definite “Fabbriche di ruote quadrate” ovvero opere inutili, approssimative, difettose e con un rapporto spesa/benefici tutto da dimostrare. Se questa è la prassi partitica (il sistema che gestisce il potere) non c’è poi da meravigliarsi del continuo calo di affluenza alle urne elettorali. Il vero partito di maggioranza assoluta, ovvero quello che non va a votare + le schede bianche e quelle nulle, naviga abbondantemente sopra il 50% , molto abbondantemente. Dieci anni fa raggiunse il picco del 62,3 % , malgrado questo si disse che chi aveva vinto aveva avuto una schiacciante maggioranza. Ammettiamo che il vincitore di questa tornata elettorale ottenga il 52% dei voti espressi. A conti fatti ha ben il 24,13 del corpo elettorale, ben lontano dal 53,58 % di chi ha preferito starsene a casa. Ormai, se chi gestisce il POTERE non si rende conto della voragine che si è e si sta scavando con la cittadinanza,  parlare di DEMOCRAZIA è improprio, specialmente quando e dove vi sono corposi appalti e giri di soldi. Ricordo qui, di sfuggita che DEMOCRAZIA significa il POPOLO che GOVERNA e non che viene governato. Vedremo se la nuova amministrazione farà tesoro dell’assenza di votanti incominciando a rendere evidenti alla cittadinanza appositi studi a livello di Dipartimento Universitario, tra l’altro Bologna ha la più antica Università del mondo (1088 d.C.) ed una delle più serie, in merito a tutta una congerie di appalti e lavori con esborsi milionari di pubblico danaro. Studi da rendere pubblici ben prima di dare il via ai lavori e dopo aver dialogato con la cittadinanza accogliendo, eventualmente, consigli e critiche. Così nel 2024 non faremo noi la figura di “gente da retrogrado medioevo” a confronto del 1388-90 con gli allora amministratori aperti al dialogo ed aventi, ante litteram, un vero COMPORTAMENTO DEMOCRATICO . Attendiamo

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